40. Don't try to fix me, I'm not broken.

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Lunedì 5 Aprile 2016

Ancora una volta Amber era scomparsa.

Dopo quella sera passata insieme al parco, la stessa fatidica sera in cui Richard aveva avuto il piacere di assaporare le sue labbra, Amber non si era fatta più sentire né vedere.

Nessuno dei suoi amici e di chi la conosceva era riuscito a contattarla: non rispondeva a nessuno e per nessuna ragione al mondo.

Evelyn e Cassie, nonostante si fossero allontanate molto da lei, avevano cercato di riavvicinarsi scrivendole ed invitandola alle loro 'riunioni' tra amiche nella vasca idromassaggio a casa di Evelyn, ma Amber non aveva visualizzato quel messaggio.

Edward aveva provato a chiamarla innumerevoli volte per potersi sfogare, per sapere che fine avesse fatto: ma anche in quel caso la ragazza non aveva dato segno di vita.  

Quince era perfino andato a casa sua per cercarla, ma quando aveva suonato al campanello, nessuno aveva risposto. Neppure suo fratello Nick.

Che fossero partiti entrambi?

Nessuno sapeva dare una spiegazione a quella misteriosa sparizione che preoccupava i suoi amici intimi. Tutte quelle persone cercavano di sapere cosa le fosse successo, dove fosse... Richard, poi, era molto preoccupato poiché lui sapeva cos'era successo quella notte e temeva che Amber non si facesse vedere proprio per l'accaduto.

Quel bacio certamente l'aveva scossa e Richard era dello stesso avviso: credeva che baciarla sarebbe stato semplice ed eccitante come succedeva sempre con Dafne e con tutte le altre ragazze che voleva portarsi  a letto. Purtroppo, però, Amber era qualcosa di più e Richard doveva valutare attentamente la situazione.

Nonostante stesse mentendo a se stesso, Richard in cuor suo sapeva che non l'aveva baciata per un capriccio, ma perché qualcosa di molto più importante lo avevo spinto a intraprendere quell'avventura.

Per quanto potesse negarlo guardandosi allo specchio, lui provava qualcosa per Amber, per quella stessa ragazza che aveva scommesso sarebbe finita nel suo letto.

Richard sentiva di aver fatto la cosa sbagliata accettando quella sciocca scommessa e, in quel momento non riusciva a pensare ad altro se non ad Amber e a quel fottuto bacio. Era preoccupato e, per la prima volta, non solo per la sua anima peccatrice ma anche per una persona che non fosse la propria persona.

Era passata una settimana dall'ultima volta in cui l'aveva vista e, quella mattina, si fermò all'armadietto di Quince per chiedergli ancora una volta speranzoso: - Novità?

- Che novità vuoi che ci siano? - rispose Quince sbuffando e prendendo dei libri dall'armadietto - Nessuno l'ha vista o sentita. Nemmeno io - e sottolineò l'ultima parola facendogli intendere che fra i due, Richard per Amber sarebbe sempre stato al secondo posto.

- Quince sono seriamente preoccupato - disse Richard ignorando quel palese attacco da parte di Richard.

- Io pure - disse Quince chiudendo l'anta del suo armadietto - Non ho idea di dove sia, con chi sia, cosa le sia successo... sono sicuro che c'entri quella sera al parco - riferì il ragazzo. 

Richard fece per parlare ma ad un tratto ecco che si accorse di Dafne, la quale, impeccabile nel suo vestito nero costoso e nelle sue scarpe da ginnastica di pelle bianche, corse verso di loro e gettandosi addosso a Quince, come per abbracciarlo, disse: - Viene a scuola! Viene a scuola! Tra cinque minuti è qui!

Richard all'inizio sembró non capire e neppure Quince, ma fu solo una questione di istanti; poi, tutti e tre gioirono insieme felici: Dafne stava parlando di Amber.

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