Gruvia

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"Lyon Vastia" era questo il nome che Juvia ripeteva da ore.

«Ti prego Mira-Chan, dì a Juvia che non è quel Lyon Vastia che ha scritto a Juvia una lettera» affermò la maga dell'acqua, rivolta verso la ragazza dietro il bancone.

No, non poteva essere quel Lyon, lo stesso Lyon innamorato di lei, lo stesso amico del suo amato Gray-Sama.

Impossibile dai, potevano esistere tanti Lyon Vastia nel mondo!

Mira la squadrò, ridendo.

Juvia le era sempre sembrata adorabile: i boccoli turchini sempre morbidi sulle spalle, gli occhi allegri sul viso di porcellana e il sorriso gentile sulle labbra. Eppure, mai come in quel momento, le sembrò la ragazza più disperata del pianeta.

Sospirò, facendole l'occhiolino e prendendo la lettera dal bancone di fronte a lei che, proprio quella mattina, il caro Lyon Vastia aveva recapitato per la ragazza.

Mira tossicchiò, Juvia trattene il respiro.

"Cara Juvia-Chan, oggi il tuo Carissimo Lyon-Sama avrà la giornata libera, ogni membro della Gilda potrà fare ciò che vuole. Non ti vedo da un po', quale occasione migliore allora? Verrò a prenderti per le 15:00, spero di trovarti davanti al portone della Gilda.
Mi renderesti il ragazzo più felice del mondo.
Un bacio,

Tuo Lyon"

Juvia chiuse gli occhi, deglutendo leggermente e massaggiandosi le palpebre.

In realtà, non si rendeva proprio conto di come gli astri andassero sempre in tutt'altra direzione che quella voluta dalla ragazza.

L'unico amore per Juvia restava solo e soltanto Gray-Sama, lo stesso Gray-Sama che adesso parlava tranquillamente con Erza, Lily e Gajeel, bevendo un sorso di birra dal calice che poco prima l'albina gli aveva consegnato.

Juvia si voltò lentamente, guardandolo.

I capelli corvini erano ribelli, segno che il suo Gray-Sama non li aveva spazzolati, la flebile luce che filtrava dalla finestra metteva in risalto il petto tonico del corvino mentre il simbolo della gilda sembrava brillare ad ogni sua risata.

Lui non si accorse che Juvia lo stava guardando.

Sospirò ancora, appoggiando i gomiti al bancone e le mani sulle guance, fissando Mira, silenziosa, davanti a lei.

«Mira-San» cominciò la turchina «Juvia non capisce perché Gray-Sama sia così ottuso, Juvia è profondamente frustata» buttò fuori, quasi in lacrime.

La realtà era che per Juvia quella situazione era asfissiante. Non importava quanto andasse dietro al suo Gray-Sama, quanto facesse per lui, Gray-Sama non la guardava minimamente.

Per lui, Juvia era una compagna come le altre.

Solo che più Juvia ci pensava, più non riusciva a capacitarsi di come sarebbe potuta andare avanti senza l'amore che provava per il suo Gray-Sama.

Juvia si nutriva di questo, non c'era pensiero di Juvia che non fosse rivolto a lui.

Mira, comprensiva, la mamma di quella grandissima famiglia che era Fairy Tail, aveva capito tutto.

Notava gli sguardi furtivi di Gray quando lei si girava, la frustrazione di Juvia nell'essere ignorata dall'uomo che amava.

Ara Ara, quanto erano complicati.

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