Capitolo extra - Sei anni dopo

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Nel primo pomeriggio, finalmente, raggiunsero la loro camera d'albergo

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Nel primo pomeriggio, finalmente, raggiunsero la loro camera d'albergo. Charlie infilò la tessera magnetica nell'apposita fessura, facendo scattare la serratura della porta.

Lui e Grace si guardarono intorno, registrando i dettagli di quello spazio che sarebbe diventato la loro "tana" per i prossimi giorni. Erano così abituati a viaggiare che in ogni luogo che visitavano, in ogni albergo in cui alloggiavano, cercavano di ricreare l'atmosfera intima e familiare della casa che condividevano a Mahattan. Era un modo come un altro di non sentirsi continuamente strappati alla propria vita.

Per questo motivo, non appena posarono i bagagli a terra, Grace aprì la cerniera del borsone e si affrettò a tirarne fuori il contenuto. Sistemò due coperte colorate sul grande letto matrimoniale al centro della stanza, insieme a un paio di cuscini che le aveva regalato Maddie, uno a forma di stella e uno a forma di gatto. Alcune foto scattate durante i loro viaggi furono depositate sui comodini e una candela all'arancia fu accesa sul davanzale, davanti alla finestra aperta.

Quando Charlie aveva chiesto alla sua ragazza come mai avesse scelto proprio quella candela, Grace gli aveva risposto che il profumo che emanava le faceva pensare a lui, al suo "sole".

«Ora siamo a casa», sospirò Grace appoggiandosi al davanzale con le mani. La finestra si affacciava su un grazioso parco, i cui alberi sfoggiavano i colori caldi dell'autunno. Boston era splendida in quel periodo.

«A me basta che ci sia tu per essere "a casa"», le disse Charlie sfoggiando un sorriso. Si era buttato sul letto, esausto e osservava con attenzione ogni movimento di Grace.

«Lo so.» Sorrise compiaciuta e si voltò verso il ragazzo, incrociando le braccia al petto.

Charlie la osservò, senza tralasciare alcun dettaglio, studiando quei lineamenti che conosceva da sempre e che amava, da sempre.

«A che ora avete il soundcheck?»

«Più tardi, vieni qui.» Charlie allungò le braccia e sporse il labbro in fuori, cercando di impietosire Grace. Lei sghignazzò e si avvicinò al letto, togliendosi le scarpe da ginnastica lungo il percorso. Non era cambiata affatto per quanto riguardava l'ordine, aveva sempre l'abitudine di lasciare ogni cosa dove capitava, ma Charlie la amava anche per questo.

Quando Grace sedette accanto a lui, Charlie le circondò la vita con un braccio e la tirò a sé. «Sei stanca, Fiorellino?», le domandò con dolcezza.

Lei scosse la testa, agitando i riccioli biondi. Il sole che entrava dalla finestra giocava sui suoi capelli dando loro dei riflessi dorati.

Charlie le prese la mano e intrecciò le dita alle sue, osservando l'anello di fidanzamento che la sua Pippi portava all'anulare sinistro. Ogni volta che lo guardava il suo cuore faceva un salto.

Avevano deciso di comune accordo di iniziare i preparativi dopo la fine del tour degli Scream Dream, il gruppo di Charlie. Si sarebbero sposati in autunno a Central Park, il loro posto preferito. Il ragazzo non vedeva l'ora di percorrere quella navata insieme alla sua Grace e proprio non riusciva a immaginarsela con un abito da sposa e un paio di scarpe col tacco. L'unica volta in cui le aveva parlato della cosa, Grace aveva liquidato l'argomento con un "mi sposerò con le Converse" ed era sembrata estremamente seria. Dio, se si fosse presentata in chiesa con le Converse l'avrebbe presa in spalla e l'avrebbe portata da qualche parte solo per poterle saltare addosso subito.

Ancora un po' di Charlie - Scene extraUnde poveștirile trăiesc. Descoperă acum