Capitolo extra - Una cosa sola

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Charlie fissava il vuoto ormai da diverse ore, steso sul letto nella stanza che divideva con suo fratello maggiore Toby. Lui non c'era al momento e Charlie ne era davvero felice. Non aveva voglia di vedere nessuno, non intendeva spiegare perché, da quando era tornato da casa Morgan quella mattina, non si fosse più mosso da quel letto e dalla contemplazione del soffitto color panna della sua camera.

Si girò su un fianco e infilò la mano sotto il cuscino, alla ricerca di una posizione più comoda. Ripensò, come aveva fatto nelle ultime ore, a ciò che era successo, al momento in cui aveva visto gli occhi di Grace riempirsi di lacrime e di rabbia, pochi istanti, prima che la sua migliore amica si chiudesse nel bagno e gli intimasse di andarsene. Non si era mai sentito peggio in vita sua.

Grace l'aveva guardato come se lui l'avesse tradita nel peggior modo possibile e quello sguardo ancora gli faceva male. Era come avere qualcosa infilato tra i polmoni e lo stomaco, qualcosa che ti faceva venire voglia di piangere e urlare. Ma lui non fece nessuna delle due cose. Aveva dodici anni ormai, era grande e doveva comportarsi di conseguenza, eppure stava così male al pensiero del viso arrabbiato di Grace...

Cos'avrebbe fatto se lei non gli avesse più rivolto la parola? Non riusciva nemmeno a considerare una tale eventualità.

Normalmente si sarebbe consolato pensando che quella della sua amica fosse solo una delle tante reazioni "alla Grace", ma questa volta sentiva che c'era di più. Da qualche tempo Grace era strana e lui era spaventato a morte.

«Niño, ¿que pasa?» Sua madre fece capolino nella stanza e lo esaminò con espressione preoccupata.

«Nada, mamá», replicò mesto.

Sua madre si avvicinò al letto e sedette sul materasso, proprio accanto al suo viso.

«Mi ha chiamato Heather», disse accarezzando gentilmente i capelli scompigliati del figlio.

Charlie si voltò per incontrare gli occhi di sua madre e tirò su col naso. «Quindi lo sai?»

«Mi ha detto che Grace è ancora chiusa in bagno. Cosa è successo, niño?»

«Mi odia, mamma. Ho letto il suo diario e lei si è arrabbiata, mi ha colpito e poi si è chiusa in bagno, urlando come una pazza e ha detto che non mi vuole più vedere!» Le parole sgorgarono dalle labbra di Charlie senza freni, assieme alle lacrime che si era imposto fino a quel momento di trattenere. Marisol lo abbracciò e restò a cullarlo per qualche minuto, accarezzandogli le spalle e mormorando in spagnolo parole di conforto, rassicurandolo che ogni cosa si sarebbe risolta perché lui e Grace erano una cosa sola.

Charlie le credette e, spinto da nuova determinazione, passò i giorni successivi cercando di comunicare con Grace, in ogni modo che gli venne in mente. Passò a casa sua, la cercò a scuola, provò a telefonarle, le scrisse persino una lettera che ritrovò il giorno dopo nel cestino della spazzatura sotto casa Morgan.

Prima o poi mi perdonerà, pensava, mentre escogitava nuovi modi per chiederle scusa e mettersi in contatto con lei.

Grace aveva saltato un'intera settimana di scuola e Charlie era certo che Heather Morgan non avrebbe permesso a sua figlia di perdere altre lezioni.

Il fato volle, però, che Charlie si prendesse una brutta influenza, che lo costrinse a casa per un'intera settimana. Fosse stato per lui, sarebbe andato a scuola con la febbre pur di poter parlare con Grace, ma sua madre fu irremovibile e finché il suo piccolo Carlos non ebbe debellato fino all'ultima linea di febbre, non gli permise di lasciare il proprio letto.

Erano passati diciassette giorni. Diciassette infiniti giorni da quando Charlie aveva visto la sua migliore amica l'ultima volta. Non erano mai stati così tanto tempo lontani e Charlie non immaginava che quel tempo si sarebbe protratto ancora a lungo. Già gli sembrava di non riuscire a respirare bene, non aveva più preso in mano la chitarra, non aveva più ascoltato Slash e i Guns 'n' Roses, non aveva più sorriso davvero.

Quella mattina, finalmente guarito e pronto per tornare a scuola, aveva la certezza che sarebbe riuscito a farsi perdonare. Grace non avrebbe potuto ignorarlo anche a scuola, avrebbe dovuto ascoltarlo e il discorso che Charlie aveva preparato era talmente convincente che non aveva il minimo dubbio che lui e le sua migliore amica sarebbero tornati a casa insieme quel pomeriggio, proprio come se nulla fosse successo.

Niente, però, andò secondo i piani. Quando Charlie scese per la colazione, carico e determinato come non mai, trovò sua madre e suo fratello Jake che parlavano a bassa voce l'uno accanto all'altra. Quando lo videro, Jake lanciò a Charlie un'occhiata dispiaciuta e uscì dalla stanza, lasciandolo solo con Marisol.

«Tutto ok?», domandò sedendosi al tavolo. Poggiò lo zaino sulla sedia accanto a sé e cominciò a versare dei cereali in una scodella. «Ho un piano infallibile, mamá. Grace mi dovrà perdonare per forza, sai?»

Quando sua madre non rispose, Charlie sollevò lo sguardo dalla propria colazione e la fissò.

«Carlos...», cominciò Marisol, titubante.

Il ragazzo scosse la testa, mentre una strana sensazione si faceva largo nel suo stomaco. «È tutto ok, mamma, vedrai che mi ascolterà», continuò, sforzandosi di mantenere un tono leggero e allegro. Non aveva mai sentito Grace così lontana come in quel momento e già sapeva, dentro di sé, che qualcosa non andava.

«Niño, i Morgan hanno lasciato New York stanotte. Il papà di Grace è stato trasferito in Arizona.»

Charlie si alzò di scatto dalla sedia, rovesciando lo zaino e la tazza di cereali. Scosse la testa vigorosamente, mentre una voragine si spalancava sotto i suoi piedi, pronta a inghiottirlo.

«Carlos?»

«No!»

Charlie si voltò e uscì rapidamente dalla cucina, raggiunse la porta di casa e si precipitò fuori, correndo come se avesse la morte alle calcagna. Più veloce che poteva, attraversò il Village fino a raggiungere casa di Grace e si attaccò al campanello. Suonò cento volte, bussò, pianse disperato, gridò il nome della sua amica ancora e ancora. Quando, alla fine, si rese conto della verità, si accasciò a terra e si prese il viso tra le mani.

Grace se n'era andata. La sua amica, l'altra metà di se stesso lo aveva abbandonato senza una parola, un saluto, uno sguardo. Non si era voltata indietro. Lo aveva lasciato lì, solo e mutilato della parte più importante di sé, il suo cuore.

Restò seduto di fronte a quella porta per diverso tempo, cercando di trovare la forza per tornare, tentando di capire che cosa fare. Alla fine riuscì finalmente a rialzarsi e a smettere di piangere. Si spazzolò i jeans, strinse i lacci delle Converse e s'incamminò di nuovo verso casa.

Ok, Grace era partita, ma prima o poi l'avrebbe ritrovata. Era sicuro di questo.

Forse non subito, ma sarebbe tornata. Se così non fosse stato, Charlie era pronto ad andare a cercarla in Arizona per farsi perdonare, per vedere ancora quel broncio che gli mancava come l'aria.

Doveva solo aspettare di diventare uomo, di crescere come amico e come persona e poi tutto si sarebbe sistemato. Sì, perché loro due, beh, loro due erano una cosa sola.  

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jul 30, 2017 ⏰

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Ancora un po' di Charlie - Scene extraDove le storie prendono vita. Scoprilo ora