•29. La verità

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I giorni passano e i mesi anche. L'estate è arrivata.
Per molti l'arrivo di questa stagione è come un traguardo, raggiunto dopo tanti giorni di studio, di lavoro e di risvegli mattutini. L'estate è come una grande festa. Si va a dormire la notte tardi, si ci risveglia a mezzogiorno. Poi il mare. Persone in costume, persone che si divertono. Persone che si sentono al proprio agio in mezzo all'acqua salata del mare. L'estate equivale a nuovi amori, a quei folli amori che ogni donna vorrebbe. L'estate equivale alla musica. Stare 24h su 24 con gli auricolari nelle orecchie. L'estate equivale ad essere positivi, tranquilli, felici, spensierati, solari.
In parte anche io amo l'estate. In parte.
L'estate poi equivale a svestirsi, mettere pantaloncini, stare in mutande, costumi, vestitini striminziti..

Tutto questo non mi appartiene. Odio far vedere il mio corpo pieno di lividi alle persone. Sarei disposta a stare per tutta l'estate con il mio pigiama invernale con cinque condizionatori portatili.
Poi adesso c'è Zack, ed io ho vergogna, tanta vergogna. Le mie smagliature, i miei lividi, i miei prosciutti al posto delle cosce. No no no. Non voglio nemmeno pensarci un attimo.

"A che pensi?" Ed ecco che arriva lui, con la sua voce rauca da far paura. Ogni volta che mi rivolge parola è sempre la stessa storia. Migliaia di brividi percorrono il mio corpo sensibile, ormai consumato da tutti i lividi.

Ma su Amber, che sarà mai. Hai giusto tutto il corpo rovinato. Poco importante per la società di oggi!

"Niente!"

Vorrei essere una musulmana. Voglio andare al mare in burkini!
Anzi non ci vado per niente, così evitiamo tutte queste storie.

Ringrazio con tutto il mio cuore i miei genitori che mi hanno letteralmente rovinato la vita.

E in un futuro.. che dirò ai miei figli quando vedranno il mio corpo? 'No, niente di che. I tuoi nonni erano giusto dei tossici e se la prendevano con me.' Wow, che bella fiaba da raccontare prima di farli dormire...
Ma stai zitta Amber! Tu non avrai mai figli. Stai viaggiando troppo lontano con la mente.
Cambiamo discorso.

Ah si, questa sera dobbiamo uscire. Zack ha intenzione di raccontare ad Angie tutta la verità.
Nonostante siano passati due mesi dal primo incontro, Zack non ha avuto il coraggio di affrontare questo discorso. Ha paura, paura di fargli sapere la verità e di perderla di nuovo. Ma aspettando le cose peggioreranno soltanto.

In questi due mesi Angie si è rilevata una bambina dolcissima. Molto diversa da sua madre, per fortuna. Ogni volta che entro in quella casa non fa altro che disgustarmi con gli occhi e tutto ciò alimenta soltanto il mio stato demoralizzato.

Ho legato molto con Angie. La tratto come se fosse mia sorella, quella sorella che ho sempre sognato. Ogni volta che ci vediamo giochiamo insieme al salone di bellezza. Almeno sto recuperando tutti quegli anni in cui non ho fatto altro che piangere sotto al letto sentendo i miei sbraitare.

Guardo Zack. Ormai non posso fare a meno di lui. È l'unica ragione del mio sorriso. Quando sto con lui provo dei sentimenti indescrivibili. Lo amo. Tanto.
Poi guardarlo mentre sta sdraiato sul divano, a petto nudo, guardando 'Super - man' è una cosa meravigliosa per la mia vista.

Mi alzo e raggiungo la cucina. Prendo la bottiglia di acqua fresca, la verso nel bicchiere per poi berla. Decido di portarne un bicchiere anche a Zack.

"Tieni" la prende.

"Grazie.." si rigira per guardare la TV. Dopo un po' mi guarda.

"Ma non hai caldo con questa tuta? Io sto morendo nonostante sono coi boxer." Sbuffa.

Si non puoi capire quanto, ma non ho voglia di farti vedere il mio corpo.

"No sto bene."

"Si come no. Sei giusto un po' sudata perché stai bene, sisi." Dice in modo ironico.
Sto zitta.

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