La principessa perduta

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Da allora, la piccola Marinette fu segregata nella torre dove era stato intrappolato il mago per anni, insieme alla strega dei boschi.

~

Anni fa, un giovane uomo viveva tra ricchezze ma senza amore.
"La vita non vale nulla senza di esso" diceva sempre alle altre persone abitanti nel lusso, che si burlavano di lui perché non contento del suo denaro e del suo oro.
Seppur appena superata l'età dei giovani adulti, era un uomo saggio che sapeva il fatto suo.
Dopo poco però, ebbe l'occasione di sfiorare, di incontrare l'amore, solo per poco.
Ma da quell'incontro, l'amore si fece alla porta accanto, finché non dovette abbandonarlo di nuovo.
"È gravemente ammalata" dicevano.
E lui soffriva, perché inutile nel dare un contributo per aiutare il suo primo giovane amore.
Così si abbandonò alla disperazione.
Finché un giorno trovò qualcuno che potesse aiutarlo.
Una donna che offriva un accordo parecchio allettante.
La possibilità di dare una seconda possibilità a coloro che avevano come ricordo il proprio nome inciso sulla lapide della bara.
Di far tornare in salute quelli all'orlo della vita.
E così accettò, ma, c'era un ma.
La donna voleva in cambio la cosa più preziosa che possedeva.
<<Va bene, tanto non ho nulla da perdere! >> disse ingenuo l'uomo, e lei si prese la sua libertà, facendolo schiavo e rinchiuso per cinquanta lunghi anni in una torre senza nè porte, nè finestre, se non una piccola finestrella ma dalla quale non poteva fuggire.
Finché un giorno trovò una botola sotto le mattonelle e riuscì a scappare, ma la strega dei boschi lo sapeva, perché aveva avvertito che era stato portato via qualcosa, un potente fiore magico.
L'uomo lo portò via in ricordo della parte della sua vita peggiore, ma ben presto quel fiore si rivelò fonte di altri innumerevoli poteri magici.
Mentre scappava, l'uomo, conosciuto come Il Mago, venne avvistato dalle guardie reali e dopo aver accettato di aiutarli donò alla regina il fiore sotto forma di gioiello per proteggerla, ma non fu abbastanza, perché ella venne privata del suo tesoro più grande.
Sua figlia.

~

Era arrivato finalmente quel giorno.
Quel giorno che Madre Papillodia (sì, dovevo mettere Papillon almeno in una delle mie storie, solo che in questa sarai una donna, abituati Gabriel, Gabriella, Gabrielle?) confidava come il compleanno di Marinette.
Tutti gli anni la pregava di accompagnarla a vedere le luci che volavano la notte del suo compleanno ma la donna glielo proibiva ogni volta.
Ma la ragazza non si arrendeva mai e questa volta non sarebbe stato diverso, glielo avrebbe chiesto per l'ennesima volta, dopotutto, questo era il suo diciottesimo compleanno e si aspettava qualcosa di speciale per il passaggio al mondo degli adulti, nonostante avesse lo stesso carattere ostinato ma obbediente di una bambina.
<<madre, oggi compio diciotto anni e mi chiedevo se fosse possibile uscire, soltanto oggi!! Solo per vedere le luci! >> ma la risposta fu irremovibile e la stessa <<No, ti ho già detto no anche le altre volte, che cosa ti fa pensare che questa volta sia diverso?!>> sbottò la donna di mezz'età, sistemando i non troppo corti capelli biondi e fissandola con i suoi occhi blu ghiaccio.
Poi se ne andò con fare sciatto e ignorò la tristezza della ragazza che si diffondeva nella torre.
Poco dopo ordinò alla figlia di sciogliere i capelli e scese dalla torre intenta a cercare roba.
La ragazza si raggomitolò, finché sul davanzale della finestra di posò una coccinella.
<<Ciao Tikki...>> disse mogia la ragazza.
La coccinella,avvolta da un barlume di luce rossa,si trasformò in una fata più o meno di dimensioni umane e la guardò preoccupata.
<<Che cosa c'è che non va Mari? >> chiese lo spirito magico sedendosi sul letto vicino a lei.
<<Devo ricordarti l'unico mio desiderio di compleanno?
Se sei la mia fata madrina perché non puoi esaudire il mio desiderio? >> chiese frustrata la corvina.
<<Sai che non posso, metterei a repentaglio la tua vita e la tua sicurezza!! >> drammatizzò l'altra.
<<Io vorrei solo lasciare questo posto e vedere le luci. Le luci che splendono la notte del mio compleanno. Voglio vederle da vivo!! >> fosse sognante la ragazza per poi spegnersi di nuovo in una fontana di lacrime.
<<Forse al momento non sono di grande aiuto ma so una cosa, e ciò che stai per vivere una grande avventura.
Un'avventura che nemmeno puoi immaginare e un lieto fine che più lieto non ce n'è!! >> annunciò la fata, violando una delle più grandi leggi fatate: mai svelare il futuro di una persona.
Ma la sua protetta ne aveva davvero bisogno e se non fosse intervenuta, chi le avrebbe dato la spinta?
E così si affacciò alla finestra, guardando il sole finalmente sorgere alto, separato da quel crudele orizzonte che nasconde quel radioso fascino solare.

Rapunzel || Miraculous LadybugDove le storie prendono vita. Scoprilo ora