SI CONTINUA

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Da quel giorno, eravamo più uniti che mai. Avevo rifiutato la proposta dei miei genitori di andarmene un po con loro, non sarebbe servito a nulla, anzi, volevo ritornare nei luoghi dove eravamo stati insieme. La Big Hit ci aveva lasciati liberi, ma  essuno abbandonò quel posto, era un pò come abbandonare lui. Non volevo mangiare, non riuscivo a dormire, passavo le mie giornate abbracciando il cuscino e piangendo. Chiunque parlasse con me non riceveva risposta, ma no perchè non volessi darla, ma perchè non esistevo più ormai, quello era solo il mio corpo, dentro non c'era nessuno. I ragazzi stavano come me, ci facevamo forza a vicenda, per quanto fosse possibile, ci lasciavamo andare a lunghi abbracci. I nostri genitori erano sempre lì, a trovarci, a sostenerci. Un giorno i manager vennero da noi per dirci che le fan avevano fatto tantissimi video per lui, ma noi non volemmo vederli. Premere start e vedere i loro messaggi sarebbe significato un'accettazione, una rassegnazione alla cosa, ma non era così. Io non ci credevo, lui era , come sempre, e ogni tanto non capivo perchè parlassero di lui in un certo modo, pronunciando una parola che non sopporto. NN LO VEDEVANO!!?!?!. Nei mesi successivi fummo costretti a riprendere la "vita di prima" e quindi i practice, le esibizioni etc etc. Non riuscivamo proprio a fare nulla. Ci muovevamo come robot, senza nemmeno sapere ciò che stavamo facendo. Durante le esibizioni, come mi venne chiesto, cervano di essere sorridente, "disinvolta", la sofferenza non doveva arrivare ai fan, ma non ci riuscivo, molto spesso la mia espressione mutava d'improvviso diventando assente. Durante i concerti le fan cantavano sempre dei versi scritti per lui, e mi facevano sempre piangere, ma dovevo trattere le lacrime. Un giorno, la Big Hit organizzò un concerto con solo le due band, in suo onore. Ero colpita da ciò e diedi il massimo, lo facevo per lui. Ballammo tutte le canzoni dei Bts, dalla prima e accorsero i fan da tutto il mondo, un evento mai visto prima. Ogni tanto prendevo il suo posto nelle coreografie, ma la maggior parte delle volte no, c'era già lui a ballarle. Quando mi giravo vedevo gli occhi dei ragazzi pieni di lacrime, soffrivano tantissimo... i suoi fratelli. Decisi di cantargli una canzone, la nostra, tutta dedicata a lui, accompagnata dai fan, le lacrime mi scendevano ma io le asciugavo velocemente. Era la canzone che mi cantava sempre : there's nothing like us. La cantavo ad occhi chiusi, ricordando tutti i nostri momenti, mi sentivo male, sarei voluta correre via di lì. Tutte le cose fatte insieme, i problemi superati sempre insieme, un sacco di giochi fatti...
Ad un certo punto si spensero le luci, tutte e se ne alzarono delle altre che formavano la scritta: TI AMEREMO PER SEMPRE JUNGKOOK. Era un regalo bellissimo, ci mettemmo in fila ad ammirare quel gioco di luci, a testa bassa, silenziosi e con le lacrime che scendevano sui visi fino a toccare terra.

.-.MY HEART IN YOURS.-. (#Wattys2017)Where stories live. Discover now