Capitolo 1|Uno sguardo nel passato.

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Decisi di camminare sotto dei balconi per evitare di bagnarmi ulteriormente quando incontrai il mio amico Yoichi Saotome,un semplice e fragile ragazzo tanto pieno di bontà quanto di paura.

Egli mi corse incontro salutandomi:

《YUU-KUUUN!》

Urlò due volte il mio nome agitando la sua mano destra per farsi notare.


Quando mi raggiunse ricambiai il saluto con uno dei miei soliti sorrisi apatici.

《 Yo,yoichi! 》

《 Yuu-kun,ti ho chiamato almeno centotredici volte! 》

《 Ho dimenticato il telefono a casa gomenasai.. 》

In realtà non portai il telefono con me di proposito.

Quando uscii di casa la mia unica intenzione fu quella di recarmi in una caffetteria per trovare un po' di ristoro leggendo uno dei tanti libri che offrono sorseggiando una buona tazza di latte e caffè.

Il più piccolo rispose sorridendo pacificamente.

《Capisco...》

Egli inizió a seguirmi mentre procedevo verso una qualche metà ignota ad entrambi.
Riprese il discorso.

《Ora che ci penso...》

Mi affiancò,

《Ci siamo sempre detti tutto,ma non mi hai mai parlato dei tuoi genitori..》

Alla fine della sua domanda indiretta sorrisi amaramente.

Perché vuole saperlo?Perché deve pensare che abbia avuto dei genitori?Si possono definire genitori?

Iniziai, così, a raccontare il più brevemente possibile mentre camminavamo.

Il 16 ottobre del 2004,una coppia stava programmando il loro ennesimo viaggio,questa volta volendo tornare per qualche mese in Giappone a ritrovare i loro vecchi amici.
Entrambi amavano viaggiare ma, ahimè, quella sera nacque,con poco meno di un mese in anticipo, la loro più grande "sventura": ovvero il sottoscritto.

Dovevano stare più attenti a prendere le precauzioni e non bere fino ad ubriacarsi per poi finire in una stanza ad amoreggiare.

Ero appena nato e già quelle belve mi odiavano con tutto il cuore.
Dandomi sempre del "figlio del diavolo" finirono per registrami dall'anagrafe con il nome Yuuichirou di cui una delle tante traduzioni in inglese era Lucifer, nome comunemente associato al Diavolo.

Crebbì quasi autonomamente, con le minacce,gli insulti,subendo le peggiori punizioni senza aver fatto mai niente di male,eseguendo ogni loro ordine ed esaudendo ogni loro desiderio:da un semplice assaggia quel peperoncino piccante a vere e proprie torture sessuali.
Ogni notte mi chiudevo in camera a piangere soffocando ogni urlo con il mio povero cuscino,quanti urli ha subito quel povero ed innocente cuscino bianco...

Non capivo il motivo del loro comportamento.

<forse si comportano così perché non possono permettersi di pagare anche i miei biglietti in ogni viaggio? >

{ ɪ'ᴍ ɪɴ ʟᴏᴠᴇ ᴡɪᴛʜ ᴛʜᴇ sʜᴀᴘᴇ ᴏғ ʏᴜᴜ }Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora