•Capitolo 10•

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Brooklyn p.o.v.
Questa volta l'ho combinata grossa, Zay si è infuriato molto, ma in fondo lo sa come sono fatta. Quando sono arrabbiata non penso più a niente e inizio a sparare tutte le cazzate che mi passano in mente, come quella di poco fa, in cui l'ho definito un fratello di merda.
Ovviamente non era la verità, io amo i miei fratelli più di qualsiasi altra cosa al mondo, senza di loro non potrei mai vivere, sono tutta la mia vita. Senza di loro non sono niente.
Lo so, vi ho sconvolti!
Anche io sotto sotto, sono una ragazza dolce e affettuosa, ma non lo dimostro a nessuno, specialmente ai diretti interessati. Temo che Zayn non mi rivolgerà la parola per un bel po'di tempo, ma spero di sbagliarmi. Non posso stare a lungo senza sentire la sua voce.
Immersa nella profondità dei miei pensieri, non mi accorgo della presenza di Nichole, che mi scuote una gamba, essendo bassa (molto bassa), per attirare la mia attenzione.
Nichole: "Brooklyn? Ci sei?"
Io: "Sì, piccolina. Dimmi."
Nichole: "Io.. ehm.. volevo chiederti scusa per non aver mantenuto la promessa... ti ho creato molti guai. Sono una bambina cattiva."
Afferma mia sorella abbassando la testa. Mi siedo sul divano e la metto seduta sulle mie ginocchia.
Io: "Non devi scusarti. La colpa è stata principalmente mia, ero responsabile di te. E poi, è normale che eri curiosa. Dopotutto hai 6 anni, sei piccolina. Io invece dovevo assumermi le mie responsabilità e rimandare l'uscita con Riley a un'altra volta. Non sei una bimba cattiva, non fartelo ripetere più. Sei semplicemente fantastica, ricordatelo sempre e non farti mai mettere i piedi in testa da nessuno, siamo intesi?"
Nichole: "Okay.. quindi non sei arrabbiata?"
Io: "Certo che no, non farti tutti questi dilemmi mentali, come Quinn."
Nichole: "Va bene, allora adesso vado. Liam ha detto che mi porta a prendere un gelato, e abbiamo appena visto di vedere 'Dumbo'!"
Io: "Cosa? In televisione trasmettevano 'Dumbo', e non me l'avete detto?! Come avete potuto tu e Liam farmi una cosa del genere?"
Domando, inscenando una finta faccia sconvolta e offesa, e di tutta risposta mia sorella inizia a ridere, facendomi alzare gli occhi al cielo.
Io: "Vai, e divertiti Nicky."
Nichole: "Grazie, ciao Brook."
Detto ciò esce dalla porta insieme a Liam, in casa siamo rimasti solamente io e Zayn.
Sicuramente sarà ancora arrabbiato con me, e non mi parlerà nemmeno. Non mi ha neanche sculacciata, la situazione è davvero seria, però spero che si risolvi il più presto possibile, in meglio ovviamente.
(5 giorni dopo)
Okay, la situazione è davvero tragica. Zayn fa finta che non esisto, non mi rivolge la parola nemmeno per sbaglio. Con tutti gli altri si comporta normalmente, ma a me non calcola minimamente, e devo ammettere che ci sono rimasta di merda.
Gli ho parlato un milione di volte, scusandomi, dicendogli che non era affatto mia intenzione dire quelle parole, ma niente. Lui continuava a restare impassibile, a svolgere le sue faccende, non degnandomi di uno sguardo.
Tento nuovamente di fargli spiaccicare parola, anche una possibile reazione, così entro nella sua stanza molto determinata. E sono poche le volte in cui lo sono.
Io: "Zayn, potresti ascoltarmi?"
Passa qualche secondo e non fiata nessuno, il che mi fa sbuffare e alzare gli occhi al cielo, ma mi propongo mentalmente di non pensare ad altro e continuare il mio discorso.
Io: "D'accordo. Esiste il detto: 'Chi tace acconsente', giusto? Bene, quindi mi baserò su quello. Zay, sai meglio di chiunque altro come sono fatta e come reagisco, specialmente quando sono arrabbiata. Non le pensavo veramente quelle cose, tu lo sai dannazione. Ma nonostante tutto continui a fare finta di niente e hai deciso di non rivolgermi la parola, facendo finta che io non esista. Ma cosa ci guadagni? Forse godi nel vedermi soffrire? Mi manchi Zayn, è da una settimana che non mi calcoli. Non mi abbracci. Non mi degni di un singolo sguardo. Insomma, mi fai passare per un fantasma! Quindi, per favore, smettiamola di comportarci come due bambini piccoli. Facciamo pace e la storia finisce qua?"
Domando speranzosa, protendendo le braccia verso di lui, convinta di ricevere un abbraccio, ma mio fratello resta girato verso il suo portatile. Computer di merda, non intrometterti fra un discorso fratello maggiore-sorella minore, anche se sembra che il discorso lo sto facendo solamente io. Ma sono dettagli. Inutili dettagli.
Okay, proviamo con una nuova tattica.
Io: "Zayn Parkinson, ti ordino di rivolgermi la parola! È un ordine, e ti conviene ubbidire!"
Nemmeno a questo punto ottengo enormi risultati, e inizio ad infuriarmi seriamente.
Io: "Uffa Zayn! Se vuoi farmi arrabbiare ci stai riuscendo benissimo! Sono 5 giorni che tento di conversare normalmente con te, ma tu non vuoi collaborare, e la situazione diventa difficile da gestire! Almeno spero che tu mi stia ascoltando. Zayyy, ti prego, rispondimi. Non mi farò più scappare insulti su di te, o almeno non ad alta voce, ma solo nella mia mente. Okay, sto solo peggiorando la situazione. Quindi, fratello mio, cosa mi racconti? Vuoi accontentare la tua carissima Brooklyn, la tua sorellina rompipalle preferita?"
Lo abbraccio da dietro, sperando che almeno s'impegni a ricambiare, ma niente di ciò avviene, così mollo la presa, non ancora del tutto arresa.
Io: "E va bene, non avrei mai pensato di arrivare fino a questo punto. Puoi sequestrarmi il cellulare per tutto il tempo che vuoi, ma ti prego, ritorni ad essere il mio fratellone?"
Stessa reazione delle volte precedenti, che mi fa sbuffare e salire le lacrime agli occhi.
Io: "Non hai niente da aggiungere?"
Zayn rimane girato di spalle, a osservare non so cosa da quel cazzo di aggeggio elettronico.
Così, arresa, esco dalla sua stanza, e tiro un forte pugno al muro, anche se non c'entra nulla.
Anzi, mi correggo: il muro c'entra sempre, è la legge. Forse questa mossa inaspettata non ha rappresentato una buona idea, e me ne rendo conto dal forte dolore che m'invade la mano, e dalle nocche che iniziano a sanguinare.
Complimenti Brooklyn, sei stata un vero genio, applausi.
Mentre sono intenta a imprecare a bassa voce e a maledirmi mentalmente, Niall sale al piano di sopra e si avvicina a me. Omg, solo io so cosa mi aspetta. Dio, proprio Niall dovevi inviare in mio soccorso?!
Niall: "Hey Brooklyn! Cosa ci fai qui?"
Io: "Ehm.. nulla, niente di speciale."
E, nel mentre, tento di nascondere la mano sanguinante e dolorante, ma con scarsi risultati, perché l'urlo a dir poco raccapricciante ch'esce dalla bocca di mio fratello maggiore, mi riporta alla realtà.
Niall: "Si può sapere cosa hai combinato? Che cazzo c'hai in quella testolina, eh?!"
Io: "Calmati Niall, sanguina solamente un po'. Basta che la disinfetto, e il tutto è fatto."
Niall: "Oh no, tu non fai un bel niente da sola. Al massimo te lo disinfetto io, muoviti. Andiamo in bagno."
Io: "Va bene."
Annuisco senza replicare, e mi dirigo in bagno, seguendo quel demente di mio fratello.
In dieci minuti, abbiamo completato ogni singola cosa, ma mi sono dovuta sorbire per un tempo indefinito la sua predica.
Mi chiudo nella mia camera da letto, e inizio a pensare ad un piano per farmi perdonare da mio fratello Zayn, o almeno qualcosa del genere. Ho provato con il classico "scusa fratellone, non lo faccio più, te lo prometto e bla bla bla..", con scarso successo. Cos'altro potrei fare, per farmi perdonare? Potrei chiedere aiuto a Quinn, anche se lei non si è mai trovata in situazioni del genere. Ma comunque, è pur sempre la genia della famiglia, la più simile a Zay in tutto e per tutto.
Corro in salone, e come previsto, vi sono Quinn e Nichole.
Nichole sta guardando la televisione, un cartone animato, mi pare.
Quinn, la diretta interessata, è impegnata a leggere un nuovo libro, acquistato qualche giorno fa.
Io: "Quinn, carissima Quinn."
Lei distoglie lo sguardo dal libro che tiene in mano, e lo rivolge su di me, per poi riportarlo sulla pagina che stava leggendo un attimo prima.
Quinn: "Cosa vuoi?"
Io: "Beh, vedi... sai che io e Zayn abbiamo litigato, giusto?"
Quinn: "Certo che lo so, le voci corrono in fretta, Brooklyn"
Io: "Comunque. Avrei bisogno di un consiglio, un piccolo aiutino."
Quinn: "Sono a tua completa disposizione."
Afferma lei, chiudendo il libro, non prima di aver tracciato il segno, e appoggiandolo sul tavolino situato di fronte al divano.
Io: "Le ho provate di tutti i colori esistenti! Gli ho chiesto scusa tradizionalmente, con tono dolce e tentando di smuoverlo un poco. Successivamente gliel'ho ordinato, ma lui non ha accennato a una minima reazione.
E infine gli ho anche detto che poteva sequestrarmi il cellulare per il tempo che lui avrebbe ritenuto giusto, ma niente! Non mi ascolta, fa finta che non esisto! Non so più che fare, ho bisogno del tuo aiuto, Quinn."
Quinn: "Beh.. sinceramente, Brooklyn, io non sono mai capitata in situazioni del genere, e credo che mai accadrà. In effetti hai ragione, hai provato ogni singolo metodo tradizionale, anche se ordinarlo non è stata un'ottima idea. Una volta, ho visto un film in televisione, in cui il protagonista, un bambino di circa 7 anni, ha fatto arrabbiare sua sorella maggiore, di 16 anni. Lei era ostinata a non parlargli, e la cosa andava avanti per una settimana intera. Il giovane le aveva provate tutte, escludendone nessuna. Ma un giorno.. ha avuto la geniale idea di combinare qualcosa di incredibilmente grave, che ha fatto mandare la sorella in bestia.
Lei non ha potuto fare a meno di rimproverarlo, parlandogli finalmente dopo giorni di inutili tentativi da parte del bambino. La sorella lo aveva castigato molto severamente, non ricordo cosa riguardava tale punizione, ma alla fine i due hanno fatto pace. In poche parole, è successo questo."
Io: "O santo cielo, Quinn sei un genio! Come ho fatto a non pensarci prima?! Beh, sono convinta del fatto che sarà abbastanza rischioso, ma sono pronta a tutto, pur di far pace con Zayn!"
Quinn: "Sono felice di esserti stata d'aiuto, come al solito."
Io: "Quinn, non so cosa farei senza di te! Ti amo di bene!"
Quinn: "Grazie, ma quanta gentilezza Brook!"
Scoppiamo a ridere entrambe, e lei mi stritola in un abbraccio degno del premio Nobel, quando Nichole tenta di farsi spazio fra noi due, spingendo e dimenandosi.
Nichole: "Hey! Ci sono anche io, non escludetemi!!"
Brooklyn: "Ma tu non guardavi i cartoni?"
Nichole: "Sì, ma mi avete distratto. Per caso non volete abbracciarmi?"
Quinn: "Ma cosa stai insinuando piccoletta, eh?!"
Detto ciò la prende e la butta sul divano, per poi fiondarsi su di lei e riempirla di solletico, a cui dopo un po' mi aggiungo anch'io.
Nichole: "No, scherzavo..ma basta, vi... vi prego, non... respiro più..."
A quel punto io e Quinn ci fermiamo e quest'ultima la alza dal divano, mettendola seduta davanti a noi.
Nichole: "Mi avete quasi ucciso con il solletico!"
Io: "Ti conviene scappare, se non vuoi riceverne ancora!"
Quinn: "Esattamente!"
Nichole non risponde, e si catapulta al piano di sopra, facendo ridacchiare me e Quinn.
Io: "Quinn, domani metterò in azione il mio piano."
Quinn: "Quale piano, che mi sono persa?"
Io: "Il piano per farmi perdonare da Zayn, idiota!"
Quinn: "Hey, non sono un'idiota!"
Io: "Okay, okay, comunque.. ascoltami bene.
Domani, a scuola, farò di tutto e di più, i professori si pentiranno di ogni singola insufficienza o nota che mi hanno assegnato tempo prima.. gli farò andare fuori di testa, a tale punto da farmi espellere, così chiameranno uno dei miei fratelli... probabilmente Zayn! Sì, lui, ne sono sicura al 100%. Così Zay mi punirà, e credo che non potrò sedermi per mesi, ma alla fine mi perdonerà! Ne sono sicura!"
Quinn: "D'accordo Brooklyn.. solo, non esagerare con i guai, okay?"
Io: "Non lo so Quinn, combinerò quel che combinerò."
Quinn: "Mh.. qualsiasi cosa ti succederà, io sarò sempre dalla tua parte, ricordatelo bene."
Io: "Sì, grazie mille sorellina."
(Il giorno dopo)
È mattina, e mi sto preparando per andare a scuola. Harry è già scappato a lavoro, come al solito, mentre Zayn e Quinn se ne sono andati prima del previsto, per una telefonata ricevuta da Zayn. Ovviamente Lou accompagnerà a scuola me e Nichole, visto che deve andare a svolgere qualche mansione nel luogo in cui allena la sua squadra di calcio. E questo luogo si trova a pochi isolati dal liceo linguistico che frequento. Sono pronta, e ho appena finito di raggruppare i capelli di Nichole in due codine adorabili, quando Louis ci chiama dalla cucina.
Louis: "Brooklyn, Nichole! Sbrigatevi, siamo in un ritardo disastroso!"
Scendo le scale, con la mano di mia sorella nella mia, e mi rivolgo a quel coglione di Louis.
Io: "Lou, sono le 08:00! Ci mettiamo cinque minuti, in macchina, per arrivare a scuola, quindi non rompere le palle."
Louis: "Farò finta di non aver sentito l'ultima parte della frase. Cammina, prima che cambi idea."
Io: "Grazie mille suoro preferito."
A quelle parole, Nichole scoppia a ridere istericamente, mentre Louis mi lancia diverse occhiatacce. Mi adora, lo so. Me lo sento.
Arriviamo al liceo, e io saluto Louis e Nichole con un bacio sulla guancia, per poi incamminarmi all'ingresso della scuola.
O miei cari professori e mie amate professoresse, non avete la minima idea di quello che vi aspetta oggi! Il vostro peggior incubo sta arrivando.
Entro nella mia classe, e dopo aver posizionato lo zaino al mio banco, scendo al piano di sotto, diretta verso il distributore. A prima ora ho la verifica di matematica, e la professoressa Smith riceverà una bella sorpresa da parte della sottoscritta. Prendo un bicchiere di latte, uno di the e uno di cioccolata calda. Mischio i tre liquidi in un unico bicchiere, per poi aggiungerci una generosa quantità di sale, pepe, maionese e ketchup, che ho portato da casa.
Cinque minuti dopo torno in classe, dove la professoressa Smith è già al suo posto, che controlla i fogli delle verifiche destinate a noi poveri studenti.
Professoressa: "Oh, signorina! Cosa fa qui? È ancora presto per entrare in classe."
Io: "Lo so professoressa, ma le ho portato il suo cappuccino mattiniero, visto che ho notato che lei lo prende sempre, ogni giorno."
Professoressa: "Grazie mille cara, ma per quale motivo me l'hai portato?"
Io: "Oh, semplicemente perché, per arrivare al piano di sotto, bisogna scendere numerose scale, visto che l'ascensore é rotto."
Professoressa: "Con questa affermazione, stai forse insinuando che io sia vecchia?!"
Io: "Cosa? Assolutamente sì."
Lei non fa in tempo a ribattere, che la campanella suona, e i miei compagni di classe iniziano ad entrare in aula, sistemandosi per il test di matematica.
Io: "Ops, è suonata! Ora, se non le dispiace, io andrei a sedermi per prepararmi al compito."
Professoressa: "Vada vada, ma alla fine della lezione noi due parleremo! Abbiamo lasciato un conto in sospeso, signorina Parkinson!"
Le faccio un meraviglioso dito medio, che la lascia a bocca aperta, per poi girarmi e tornare al mio posto, senza proferire parola.
La Smith inizia a consegnare i compiti in classe, e infine torna al suo posto. Sicuramente fra una decina di minuti berrà la sostanza che le ho portato, e da lì il mio piano entrerà in funzione.
Davanti a me si trova Eldon, e al mio fianco Riley. Sono entrambi due secchioni, i più bravi della classe. Ho una vasta scelta su cui copiare, ma tanto dovrò farmi scovare dalla Smith, così che mi manderà fuori.
Io: "Hey Eldooooon."
Sussurro a mezza voce, tentando di farmi sentire.
Eldon: "Cosa vuoi?"
Io: "Devi suggerirmi!"
Eldon: "No, te lo scordi."
Io: "Muoviti."
Eldon: "No, dovevi pensarci prima."
Io: "Fammi copiare!"
Dico ad alta voce, attirando immediatamente l'attenzione della professoressa su di me, la quale si alza e si avvicina al mio banco, per poi sequestrarmi il test di algebra.
Professoressa: "E con quest'altra insufficienza, lei rischia veramente di perdere l'anno, signorina."
Io: "Ma sa chi se ne frega."
Professoressa: "Risponda educatamente! Deve portarmi rispetto e..."
Io: "Ma la finisca. Lei e il suo rispetto potete anche andarvene a fanculo, tanto non manchereste a nessuno, ve lo garantisco."
Professoressa: "Adesso basta, fuori!"
E dopo aver parlato, prende il bicchiere contenente il finto cappuccino e lo beve, per poi sputarlo in faccia a Kimberly, la troia della scuola, che inizia ad urlare e a saltellare per tutta la classe, facendomi scoppiare a ridere e ottenendo lo sguardo fulminante della Smith.
Professoressa: "Okay, questo è troppo! Se non va fuori entro cinque secondi, la mando dal preside esattamente in questo istante!"
Io: "Va bene, non si scaldi, alle vecchie non fa bene arrabbiarsi e alzare la voce! Posso andare in bagno?"
Professoressa: "Vada fuoriiiiiii!!"
Urla lei, indicando la porta della classe.
Io: "D'accordo, ma le consiglierei di prendersi una buona tisana calda, per calmare la circolazione."
Subito dopo esco dalla mia classe, recandomi in bagno. Il mio piano non è ancora terminato. Di solito, verso quest'ora, il preside gironzola per i corridoi, per controllare che sia tutto in regola. Perfetto, fumerò una sigaretta in corridoio, così da farmi scoprire. Successivamente mi manderà in presidenza, dove chiamerà uno dei miei fratelli, sicuramente Zayn. E lì è fatta.
Non mi potrò sedere per mesi, ma almeno io e mio fratello avremmo fatto pace. Sono un vero genio, un genio incompreso.
Prendo una sigaretta dal pacchetto che ho acquistato ieri sera, e inizio a fumarla con calma, sperando che il preside arrivi il più presto possibile. Com'è solito dire, si parla del diavolo e spuntano le corna.
X: "Parkinson! Che cosa sta facendo?"
Io: "Salve preside, che piacere vederla."
Affermo ironica, ricevendo un'occhiata severa da parte del preside.
Preside: "C'è poco da ridere, signorina Parkinson! Questa volta ha davvero esagerato! È stata beccata a copiare, ha fatto un pessimo scherzo alla sua professoressa e adesso cosa combina? La ritrovo a fumare! In presidenza, questa volta non sarò affatto clemente con lei, questo è troppo! Chiamerò immediatamente suo fratello."
Io: "Beh, sa, il fatto è che io di fratelli ne ho cinque, quindi.. se può essere un po' più preciso, mi farebbe un grandissimo favore."
Preside: "Ovviamente chiamerò il maggiore fra tutti."
A quell'affermazione, sbianco di colpo e rivolgo la mia intera attenzione su di lui.
Io: "I-il maggiore? H-Harry? Ma.. ma lui è a lavoro, non potrebbe mai venire..."
Preside: "Tentar non nuoce, quindi non si lamenti."
Sbuffo rumorosamente in risposta, per poi seguire il preside nel suo ufficio.
Una ventina di minuti più tardi, la porta si apre di colpo, rivelando la figura di Harry.
Cazzo, ma perché non me ne va una giusta?!
Harry mi guarda in una maniera indecifrabile, che mi fa accapponare la pelle.
Harry: "Brooklyn, aspettami fuori."
Annuisco, ed esco dalla porta, iniziando a maledire Quinn per il suo piano di merda.
Dopo qualche minuto, Harry esce dalla presidenza, per poi rivolgere il suo sguardo sulla sottoscritta.
Harry: "Brooklyn, stavolta hai davvero superato ogni limite. Non sai neanche minimamente cosa ti aspetta a casa."
Non rispondo, avendo paura di peggiorare la situazione, come mio solito.
In macchina nessuno fiata, e appena entriamo in casa, noto che non c'è nessuno, o almeno credo. Meraviglioso, Harry mi sta per uccidere e nessuno potrà venire in mio soccorso. Ma che ho fatto di male per meritarmi una sorte del genere, eh destino del cazzo?!
Harry: "Si può sapere cosa cazzo ti è preso oggi?! Sono tornato da lavoro apposta per venire a scuola. Sono molto deluso da te, Brooklyn. So che eri capace di combinare qualcosa di grave, ma non a tal punto! Ho chiamato anche gli altri, ne sono al corrente tutti. Vergognati, Brooklyn!"
Io: "Quello che combino non sono affari tuoi, hai capito?! Fatti una cazzo di vita, e lasciami in pace!"
Harry non risponde, si limita solamente a tirarmi un forte schiaffo, che mi fa girare il volto dalla parte opposta.
Harry: "Non osare mai più rivolgerti a me in quel modo, hai capito?!"
Non rispondo, portandomi automaticamente una mano sulla guancia colpita, massaggiandola lentamente e tentando di alleviare il dolore.
Harry sta per tirarmene un altro, quando la voce di Zayn lo fa distrarre.
Aspetta... da dove diavolo è spuntato Zayn?!
Zayn: "Harry, a lei ci penso io. Torna a lavoro."
Harry: "D'accordo. Mi raccomando, non se la deve scordare facilmente. Torno verso le 17:00, a dopo."
Detto questo, esce di casa, e ora siamo rimasti solamente io e Zayn. Okay, ammetto che ho paura, ma il mio intento era solamente quello di fare pace.
Zayn: "Sei in seri guai, signorina."
A sentire la sua voce, quasi quasi mi viene da piangere, è da tanto che non la sento. Zayn mi prende per un braccio e mi scaraventa sulle sue ginocchia, dopo essersi seduto sul divano. Subito dopo mi abbassa pantaloni e mutandine, facendomi iniziare a piangere. Solo io so quanto male mi farà, ma alla fine spero vivamente che faremo pace, perché non riesco più a restare senza la sua voce. Inizia a sculacciarmi veramente forte, come mai aveva fatto prima.
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Io: "Aahhh, Zay mi fai malissimo!"
Zayn: "Non iniziare a lamentarti, siamo ancora all'inizio."
Io: "Cosa?! No ti prego Zayn, smettila."
Zayn: "Stai zitta, Brooklyn. Questa volta l'hai combinata grossa, non fiatare."
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Io: "Zayyyyyn, bastaaaa!"
Esclamo dimenandomi, e non riuscendo a smettere di piangere. Il silenzio è interrotto solamente dai miei singhiozzi.
Zayn: "Oh Brooklyn, adesso le prendi tutte, fino all'ultima."
Io: "No basta, smettila."
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Io: "Ahi Zay, finiscila. Ti prego!"
Lui non risponde, continuando a sculacciarmi come se niente fosse.
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Io: "Zayn! Mi fai male, basta per favore. Non reggo più il dolore!"
Zayn: "Zitta Brooklyn! Non siamo nemmeno a metà."
Io: "Che? Zay, fai il serio. Finiscila, mi fa malissimo il sedere!"
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Io: "Fratellone! Mi brucia il sedere, fa un male terribile, basta!"
Zayn: "Come parli un'altra volta, aumento, te lo giuro."
Dopo le sue parole tento di stare zitta, ma con scarsi risultati, visto che mio fratello continua a sculacciarmi con sempre più forza.
Io: "Ahiaaaaaa!!"
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Io: "Zayn! Il mio sedere chiede pietà, basta! Non resisto più, fa un male terribile!"
Esclamo piangendo come una fontana, ma Zayn non risponde.
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Io: "Ahiiiiiiiiii, basta Zayn! Ti scongiuro, smettila!"
Zayn: "Le ultime cinque, e abbiamo finito."
Io: "Nooo, no smettila! Basta! Non lo farò più!"
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Continuo a piangere senza riuscire a smettere, e mio fratello mi tiene per qualche minuto ancora sulle sue ginocchia, senza fare e dire niente. Improvvisamente, mi tira su dalle sue ginocchia e mi sistema gli indumenti, per poi asciugarmi le lacrime e abbracciarmi forte, come non aveva mai fatto. Tale gesto mi fa scoppiare nuovamente a piangere per la felicità, e ricambio stringendolo a me.
Zayn: "Shh smettila di piangere. Quinn mi ha parlato del tuo piano, e anche se hai sbagliato pienamente a combinare tutto ciò, queste tue mosse mi hanno fatto capire che tu a me tieni molto, e faresti di tutto per non perdermi. Ti perdono, anzi... io ti ho perdonato da molto. Addirittura mi hai fatto ridere quando ieri mi hai ordinato di rivolgerti la parola.
Non sei una delusione, sei la sorellina migliore del mondo, e io non ti scambierei per nulla al mondo. Sei la mia piccolina, e anche se mi fai arrabbiare ogni due per tre, non potresti mai essere una delusione. Ricorda che anche se t'ignoro non vuol dire che non ti ascolto o faccio finta che non esisti. In questi giorni mi sembravi veramente pentita e distrutta e da questo ho anche capito quanto tu tenga a me. Ti voglio un mondo di bene, sorellina, e non cambiare per nessuna ragione al mondo."
Continuo ad abbracciarlo, e l'unica cosa che riesco a dire è:
"Mi-mi sei mancato ta-tanto fratellone, non-non provare a f-fare mai più una cosa del-del g-genere! Mi hai fatto pa-ssare le pene dell'inferno, e il s-sedere mi fa m-malissimo."
Zayn: "Questo problema lo risolviamo subito."
E detto ciò, mi stende nuovamente sulle sue ginocchia e mi abbassa gli indumenti, per poi spalmarmi in enorme quantità una pomata, che mi fa sobbalzare al contatto fresco col mio povero sedere.
Appena finito, mi alza mutandine e pantaloni, e mi abbraccia, sussurrandomi parole dolci e confortevoli.
Quanto posso adorare lui? Quanto posso adorare tutti i miei fratelli? Sono tutta la mia vita, la mia esistenza, li amo di bene!

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Heyyyy bellizzima genteeee, come va? Ecco a voi il capitolo dieci, spero sia di vostro grandimento. Non sapete quando mi rendono felice i vostri voti e i vostri commenti, vi adoro tantissimooh. Spero che la mia storia vi piaccia, perché ci sto veramente mettendo il cuore a scriverla. Detto questo, buona lettura e non scordatevi di votare e commentare, mi fareste un grande piacere. Grazie in anticipo.
Byeeee,
Sabrinapolselli🍀🕊

•La famiglia Parkinson• Where stories live. Discover now