Capitolo 20

656 37 3
                                    


Vengo svegliata dalla sveglia che odio con tutta me stessa.

Venir svegliata per me vuol dire rimanere di cattivo umore tutto il giorno e diventare scontrosa, non riuscirò mai ad abituarmi a quel suono maledetto. 

Stavo così bene arrotolata nelle coperte calde, riesco a percepire il freddo pungente solo mettendo il naso fuori dalle coperte.

Alzo gli occhi al cielo, a malincuore mi tocca alzarmi perché le vacanze natalizie sono finite e mi tocca ricominciare la scuola.

Queste vacanze sono durate troppo poco e devo ammettere che questo non è stato il miglior Natale della mai vita dopo tutto quello che è successo, ma ehi non sarebbe la mia vita se almeno una volta al giorno non ci fosse una disgrazia.

Allungo una mano sul comodino e prendo il telefono trovando una notifica.

Sono ancora nel mondo dei sogni, non riesco ancora ben a collegare cosa sia reale e cosa no, ho bisogno di lavarmi la faccia con l'acqua fredda per svegliarmi.

"Ciao Zuccherino, mi chiedevo se oggi ti andava di fare un giro e di portare anche la tua amica."

Rispondo al suo messaggio senza neanche pensare bene alla risposta. 

Digito un si veloce sulla tastiera e lo invio. 

Mi stropiccio e mi siedo sul letto, poi mi stiracchio e infinite porto i piedi sul tappetto che si trova appena sotto il mio letto, è così morbido. 

Pettino la mia folta chioma e mi vesto. 

Sta arrivando Nicole a prendermi per accompagnarmi a scuola come ogni mattina, che infatti non tarda ad arrivare, faccio appena in tempo a vestirmi che sento il clacson della sua macchina.

Scendo le scale di corsa ed esco di casa per poi salire in macchina con la mia amica e via verso scuola.

Durante il tragitto le racconto tutto ciò che è successo con Cristian dato che in questi giorno non ho voluto sentire nessuno, neanche lei era aggiornata sugli ultimi aggiornamenti.

Mentre parlo le accenno anche l'invito che ci ha rivolto Oliver, mi sembra entusiasta di uscire con lui e questo mi fa piacere, le farà bene uscire con qualcuno di nuovo. 

Arriviamo al parcheggio della scuola e ci troviamo Cristian che ci aspetta. 

Sento gli occhi di tutti puntati addosso e credo che lui percepisca il mio disagio tant'è che mi afferra per i fianchi e mi bacia. 

Ci stacchiamo dal bacio ed entriamo a scuola. 

In classe le ore sembrano non passare mai, prima italiano, poi matematica, ma poi finalmente la ricreazione che ogni studente aspetta con ansia, me compresa, ci vuole una pausa ogni tanto. 

Esco dalla classe e vado in bagno. 

Appena varco la soglia del bagno trovo Caren che si guarda allo specchio e si aggiusta il trucco, faccio finta di non vederla e passo oltre, ma lei con un gesto rapito mi blocca il passaggio e mi spinge con forza verso il muro.

Provo a divincolarmi, ma lei mi stringe ancora più forte il braccio lasciandomi il segno delle sue dita sulla pelle.

< Devi stare alla larga da lui, mi hai capita bene? La prossima volta che ti avvicini a lui ti faccio del male. Sai devo ammettere che a letto ci sa fare. >

Non posso sopportare tutto questo, sono stanca.

Mi libero dalla presa e questa volta sono io che l'afferro per il braccio e i ruoli si invertono, poi con tutta la cattiveria che in corpo le urlo.

< Tu non vali niente, sei solo una stupida ragazzina viziata è ora che qualcuno ti insegni a stare al mondo.>

A quelle parole, mi sferra uno schiaffo in pieno viso che mi provoca dolore e rossore, poi esce dal bagno e mi lascia li, sola con le mie lacrime. 

Mi avvicino al lavello, mi sciacquo viso e mani, poi cerco di togliere il trucco colato ed infine esco dal bagno ritornando in classe. 

Alla mia entrata in classe, tutti mi guardano, anche il professore, non dico nulla e mi siedo al mio posto, stessa cosa fanno i miei compagni dopo di me. 

Finita la lezione, sono la prima che si fionda fuori, sento Cristian che mi chiama, ma io non mi volto. 

Riesce a raggiungermi e mi afferra girandomi verso di lui. 

Abbasso lo sguardo istintivamente e inizio a piangere, ma con forza lo spingo via.

< Cosa ti è successo.? >

Con tutta la rabbia che ho in corpo, do libero sfogo alle parole.

< TU! Tu e quella maledetta, mi avete rovinato la vita! Guarda cosa mi ha fatto. Ti odio. >

Poi cado a terra in ginocchio. 

Sento le sue braccia avvolgermi, mi stringo alla sua giacca e continuo col mio pianto. 

Cristian rimane li a consolarmi accarezzandomi la nuca, poi dice.

< Io ti amo, tu puoi odiare ogni parte di me, anche la mia anima, ma io continuerò ad amarti per il resto dei miei giorni, sei la cosa più importante che ho e di certo non voglio perderti. >

Mi asciugo le lacrime e faccio un "si" con la testa, poi di mia iniziativa, gli stampo un bacio sulle labbra. 

È così facile innamorarsi, una persona non se ne rende minimamente conto.

Sto bene con lui, mi fa sentire amata come nessun'altro. 

Ora so cosa voglio. 

Voglio lui, ora, e per sempre. 

Shatter MeWhere stories live. Discover now