No more dream

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Quel giorno Taehyung era più che sicuro che avrebbe concluso qualcosa con la ragazzetta che si stava lavorando da qualche giorno, ancora non si ricordava bene il suo nome ma non era male.
Entrò nel bagno di casa sua e si fermò davanti allo specchio a scrutare il proprio viso.
«tsk, si vedono molto più di ieri.» disse toccandosi le occhiaie sotto gli occhi, ma nonostante quel dettaglio era sempre molto amato per il suo aspetto a scuola, aveva i capelli tinti di biondo cenere e leggermente mossi quella mattina.
Dopo essersi lavato viso e denti uscì dal bagno cercando dei vestiti più adatti per iniziare la giornata scolastica, decise così di mettersi un paio di jeans neri strappati su un ginocchio abbastanza aderenti e una maglia bianca a maniche corte con qualche taglio che aveva fatto lui in passato, trovava rilassante "dare un taglio alle cose".
Il cellulare iniziò a vibrare sul comodino così lui lo prese insieme allo zaino e mentre si dirigeva verso la porta per uscire rispose alla chiamata.
«Tae~ Buongiorno!» sorrise riconoscendo la voce dall'altra parte.
«Buongiorno anche a te Jimin» iniziò a cercare le chiavi per uscire un po' goffo.
«sent- » la voce di Jimin fu interrotta e dalla cornetta si sentì un'altra voce più rigida ed annoiata, lui intanto era uscito dal cancello del giardino ed era per strada.
«Tae dove cazzo sei.» sorrise ancora.
«Buongiorno anche a te Yoongi!» disse scherzando in modo allegro.
«no. Buongiorno proprio per niente Tae, dove sei, stai facendo tardi di nuovo.» in sottofondo si sentivano dei lamenti, probabilmente di Jimin che voleva partecipare alla conversazione.
«sto girando l'angolo»
«sbrigati» poco dopo si sentirono dei rumori strani d'aria e in sottofondo Jimin che urlava un "no!" prima della chiusura della chiamata.
Taehyung ignorò la cosa, probabilmente quei due stavano bisticciando ancora una volta, però non era un problema così grave dato che lo facevano ogni giorno e subito dopo due minuti ritornavano a comportarsi come se nulla fosse accaduto.
Girato l'angolo arrivò a scuola e vide subito una folla di ragazze che appena lo videro gli andarono in contro sorridenti, così lui fece a sua volta.
«Buongiorno!» iniziarono in coro iniziando tutte a camminare al suo passo.
Lui ricambiò il saluto gentilmente e avanzò mentre ogni ragazza iniziava a tempestarlo di complimenti e a chiedergli il suo stato d'animo, la sua salute e tante altre cose.
Taehyung ogni cosa che dicevano entrava da un orecchio e usciva dall'altro, ormai erano sempre le stesse cose che chiedevano e che dicevano.
In lontananza vide seduti sulle scale i due suoi amici che lo stavano aspettando, Jimin aveva poggiato la testa argentea alla spalla di Yoongi e stava sorridendo mentre parlava con delle ragazze davanti a loro mentre il corvino annuiva e basta annoiato.
Lì salutò con un cenno e subito iniziò a suonare la campana ad annunciare l'inizio delle lezioni.
Yoongi sbuffò alzandosi e così fece anche Jimin perdendo la posizione comoda.
«Ben arrivato principino.» Tae sorrise a quel nomignolo datogli dal più grande.
«sono arrivato in tempo dai» neanche a finire la frase che si ritrovò avvolto in un abbraccio caloroso da parte di Jimin che probabilmente aveva ritrovato le energie e gli aveva buttato le braccia al collo.
A quella scena le ragazze attorno che li guardavano lanciarono un piccolo urletto eccitato e questo fece sbuffare Yoongi.
«dai su staccatevi. Dobbiamo entrare se no mi segnano ritardo.» sentenziò il ragazzo senza aspettare che i due si staccassero, se ne andò sbadigliando e lasciandoli soli.
«Jimin, forse é meglio se andiamo anche noi» ridacchiò.
L'amico annuì e insieme se ne andarono a lezione.
Durante il trascorrere delle ore Taehyung stava per addormentarsi ma nessuno se ne accorse tranne il prof di filosofia che lo riprese prima di cacciarlo fuori dall'aula.
«Signorino Kim! Prima di divertirsi la notte pensi al suo futuro!» lo rimproverò l'anziano.
Taehyung dal canto suo si alzò dal suo banco e alle parole che gli stava dicendo l'uomo rise.
«Ti faccio ridere per caso?» chiese l'uomo abbastanza irritato.
Lui negò con la testa continuando a sorridere divertito «non é lei, é quello che esce dalla sua bocca a far ridere. Penso che lei possa capire cosa intendo» lì iniziò proprio a ridacchiare, forse era perché non chiudeva occhio da tre giorni, forse perché non riusciva neanche a mangiare quello che voleva, forse era perché si sentiva solo a casa ma quel giorno per la prima volta quel ragazzo ebbe il coraggio di iniziare una lite con un professore, solitamente non era uno che si comportava male con gli adulti, era un "cattivo" ragazzo solo tra i suoi coetanei e questo sorprese un po' tutti, anche Jimin che intanto lo stava fissando con la bocca aperta piegata in un leggero sorriso.
«A pensarla così ragazzo finirai a passare la tua vita infelice, pensa un po' di più al tuo domani!»
«che vuole saperne lei di come vivrò la mia vita o di cosa dovrei fare» disse il ragazzo mentre si dirigeva verso la porta adesso con un'espressione seria ed irritata.
«Kim Taehyung! Fuori!» urlò il professore ma il suo studente era ormai uscito dall'aula.
L'amico rimasto dentro aveva visto tutta la scena e come i suoi compagni di classe iniziò a sentire un senso di tristezza per le parole amare uscite dalla bocca di Taehyung.
Per Jimin non era la prima volta vederlo così, non succedeva spesso che lui avesse questi crolli emotivi nonostante sapesse che il suo amico aveva molte ferite aperte dentro e si chiedeva sempre come faceva ogni giorno a sfoggiare quel sorriso rettangolare che tutti amavano.
L'unica cosa che riuscì a fare fu stringere i pugni e spostare lo sguardo fuori dalla finestra maledicendosi ancora una volta per non essere stato in grado di aiutarlo.

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