Telefonata

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La chiacchierata con Betty l'aveva lasciata più confusa di prima. Non aveva chiuso occhio quella notte e adesso faceva fatica a seguire il discorso di Clelia. Aveva dovuto andare in redazione per una riunione del personale, ma non riusciva a concentrarsi. Fortunatamente non c'era traccia di Marco. Sapeva che la polizia stava per concludere le indagini; sperava solo di riuscire ad evitarlo fino ad allora.

Sulla via del ritorno il cellulare squillò: era Goran che la invitava a pranzo a casa sua insieme agli altri. Telefonò quindi a Betty per mettersi d'accordo.

Ebbe giusto il tempo di tornare a casa e cambiarsi prima che Betty le citofonasse. Mentre la raggiungeva sperò che vedere Nikola in una situazione meno intima l'aiutasse a superare l'imbarazzo e a schiarirsi un po' le idee.

Quando le due amiche arrivarono gli altri erano già tutti là. Presero posto a tavola. Alessia aveva il cellulare in tasca, ma le dava fastidio; così lo appoggiò sul divano, vicino alla sua borsa. Poi si sedette tra Betty e Goran. Nikola era di fronte a lei.

I ragazzi scherzarono e parlarono tranquillamente. Il cibo era semplice, ma era solo una scusa per stare tutti insieme.

Alla fine si spostarono in salotto, sedendosi chi sul divano, chi sulle poltrone. Alessia si accomodò dove aveva lasciato borsa e cellulare. Accanto aveva Betty, la quale sembrava avere dimenticato la loro ultima conversazione: infatti per tutto il tempo non le lanciò nemmeno una frecciatina sulla situazione tra lei e Nikola. Non era da lei.

Dopo un po' Alessia si alzò per andare in bagno. Proprio mentre era di là, udì il suo cellulare suonare.

//Chiunque sia, richiamerà//

Quando tornò in salotto, dopo pochi minuti, tutti erano in silenzio. Betty teneva in mano il suo cellulare e la guardava preoccupata. Una morsa gelida le strinse lo stomaco. Il suo sesto senso di solito non sbagliava.

<<Chi era?>> chiese all'amica.

Dopo un breve silenzio Betty le porse il cellulare.

<<Tuo padre>>


Alessia teneva il telefono in mano e lo fissava senza vederlo veramente. Cosa avrà mai voluto suo padre?

<<Non lo richiami?>>

La domanda di Goran la riportò nella stanza. Tutti la stavano fissando, in attesa di vedere cosa avrebbe fatto.

<<Mi chiama solo una volta all'anno per il mio compleanno. E non è oggi>> spiegò con voce fredda. Subito dopo ripose il cellulare nella borsa. Non fece in tempo ad estrarre la mano che il telefono squillò di nuovo.


<<Magari è importante>> le suggerì Betty con precauzione. Quando si trattava della sua famiglia era meglio immischiarsi il meno possibile.


Con un sospiro, Alessia afferrò il cellulare e rispose.

<<Cosa c'è?>> chiese in fretta, sperando di terminare la conversazione al più presto.

All'altro capo del telefono l'uomo riuscì a mettere da parte il consueto imbarazzo per assumere un tono di voce più serio.

<<Si tratta di tua madre>>

Broken SoulWhere stories live. Discover now