you kidding, right?

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Era da tempo che jungkook e il suo migliore amico, yoongi, cercavano un appartamento discreto e con un affitto ragionevole. Nonostante il disappunto dei loro genitori, i due ragazzi avevano deciso di vivere da soli.
La loro famiglie era (come diceva sempre yoongi) troppo ‘’rompipalle’’.

Jungkook aveva perso i suoi genitori all’età di dieci anni ed era stato adottato dalla famiglia del migliore amico di suo padre, ossia il padre di yoongi.
Aveva trascorso giorni terribili, di fatti, non era stato più lo stesso dopo quei tempi.

Avevano chiesto al loro amico namjoon di aiutarli a trovare un posto in cui stare dato che suo padre lavorava in un agenzia immobiliare. 
E finalmente lo avevano trovato.

-grazie, nam, sei un amico!

-no asp-

Non fece in tempo a finire la frase che yoongi terminò la chiamata troppo eccitato di vedere il loro nuovo appartamento.
Non si erano portati molto da casa, solo un borsone con dei vestiti, avrebbero preso i loro oggetti personali più in là.

Uscirono dall’ascensore e camminarono guardando attentamente i numeri di ogni appartamento.

-200, 201,202,203…204! Eccolo qua.

Disse jungkook prendendo la chiave dalla tasca. Aprì la porta ed entrò.

-la stanza più grande è mia!

Urlò il suo amico precipitandosi verso le camere da letto mentre il moro si guardava un po’ attorno. Era grande e ben arredato, doveva ammetterlo.
Ma c’era qualcosa di strano nell’aria.
Si avvicinò al divano; era in disordine senza che né lui né yoongi si ci fossero seduti, il tappeto era leggermente storto e c’erano segni di dita sul tavolo.

Ad un certo punto sentì il suono dell’acqua che scorreva.

-yoon, hai per caso aperto qualche rubinetto?

-no, perché?

Non rispose e cercò di seguire il suono. C’era una porta alla fine del corridoio dove le due camere da letto si affacciavano l’una sull’altra.
‘’probabilmente è il bagno.’’ Pensò.
Non ci pensò due volte e si diresse lì, bussando titubante.

Dopo qualche secondo sentì la serratura della porta scattare per poi aprirsi.
Jungkook sussultò ritrovandosi davanti un completo sconosciuto dai capelli rosa e bagnati.

-chi diamine sei tu?

Chiese il moro.

-oh, uhm –lo fissò riducendo gli occhi a due fessure per cercare di ricordarsi dove lo aveva visto- tu devi essere il tipo di cui namjoon mi ha parlato.

Sorrise imbarazzato.

Cosa?

-cosa?

-jungkook…? Oppure yoongi?

Jungkook, perplesso, si diresse verso il soggiorno prendendo frettolosamente il telefono dalla tasca e digitando il numero di nam.
Quest’ultimo rispose dopo un paio di squilli.

-nam, cos’è questa storia?

Domandò senza dare alcuna spiegazione; era certo che il suo amico sapesse già.

-calmati e lasciami spiegare. Stavo per dirvelo in ascensore ma non mi avete fatto finire di parlare.

Dopo qualche minuto la chiamata terminò.

-perché c’è un tizio strambo coi capelli rosa in bagno?

Chiese yoongi raggiungendo l’amico.

-e perché in una delle due stanze ci sono un mucchio di cose che, sono sicuro, non ci appartengono? A meno che tu non mi abbia mai detto di avere una fissazione per i peluche di One Piece, ce ne sono un sacco di là.
E ci sono anche due letti per ogni stanza.
C’è qualquadra che non mi cosa.

Continuò sedendosi sul divano.

Il moro lo guardò serio.

-dovremo condividere l’appartamento con altre due persone.

room mates ;; taekookWhere stories live. Discover now