29- È tornata

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Quella sera tornai a casa.
Andai in soggiorno e quello che avevo davanti agli occhi, accanto alla nonna, non mi sembrava vero.

È tornata.

Io: «D-Dov'è Austin...?» chiesi con tono strozzato alla nonna.

Nonna: «Sta dormendo in camera sua...» disse lentamente, dirigendosi al divano.

Quella persona, quella... donna.
Quella donna accanto alla nonna, era mia madre.

È tornata.

Mi avvicinai lentamente a lei e sulle sue guance iniziarono a scorrere delle lacrime.

Ma... sorrideva.

Io: «Non piangere, mamma...» dissi abbracciandola.

Iniziai a mia volta, a piangere, insieme ai suoi singhiozzi.

Mamma: «Mi siete mancati...così tanto» disse tra i singhiozzi, stringendomi stretta a lei.

Io: «Anche tu... ma sei partita per una ragione... ora stai bene?» le dissi, interrompendo l'abbraccio.

Mamma: «Si. Mi hanno visitata... ora posso stare qui, con la mia famiglia» rispose con un raggiante sorriso.

Io: «Sei stanca? Quando sei arrivata? Il viaggio è durato molto?» le chiesi, domanda dietro domanda.

Mamma: «Tesoro, respira. Porta le tue cose sopra, e se vuoi parlare con me, mi trovi qui, con la nonna» disse andandosi a sedere accanto a lei.

Salii di corsa sopra in camera mia, mi feci una doccia calda, e dopo essermi sistemata, scesi in salotto e vidi che mia nonna mi chiamò con la mano ad avvicinarmi a mia madre, che dormiva beatamente sul divano.

Nonna: «Valle a prendere qualche lenzuolo» disse lei con un sorriso.

Vedere la nonna, accarezzare sua figlia, è una scena toccante.

Le presi un lenzuolo azzurro e lo poggiai ai suoi piedi, per poi stenderlo e coprirla.

Il viaggio in Francia è stato molto lungo, ci credo che ora sia crollata.

Nonna: «Vado a dormire anche io tesoro» disse la nonna, dandomi un bacio sulla guancia.

Io: «Buonanotte Nonna!» le dissi, per poi tornare a mia madre.

Il suo viso ora è molto più radioso rispetto agli anni scorsi.

Guardai l'ora ed era tardi. Domani dovevo andare a scuola.

Mi avvicinai a lei e le diedi un bacio sulla fronte, per poi dirigermi in camera, spegnendo le luci e chiudendo bene la porta d'ingresso.

Il giorno seguente, ore 15:00...

Io: «Ehi Mark! Possiamo parlare?» dissi chiamandolo fuori dalla sede.

Mark: «Alis! Che c'è? Sei ancora in divisa... oggi non ti alleni con noi?» chiese confuso.

Io: «Le ragazze mi aspettano per le prove. Domani è sabato, abbiamo il Musicwards e ho il nuovo pezzo. Dobbiamo solo provarlo oggi un'ultima volta e domani li batteremo tutti» dissi con grande entusiasmo.

La storia di Alis Hobbes ~ Inazuma ElevenWhere stories live. Discover now