Pensaci.

La vita.

In quel momento avrei tanto voluto rannicchiarmi dentro ad una coperta e nascondermi. Chiudere gli occhi, lasciarmi trascinare nel calore e nella sicurezza. La vita era proprio davanti a me, pulsava, rumorosa, mi chiamava. La sentivo con le sue mille luci puntate sulla mia pelle. Mi accecava. La vita era lì. A tratti bella, a tratti brutta, a tratti semplicemente un ammasso di cose. Ero curiosa, improvvisamente una farfalla inizió a battere le ali nel mio petto, riempiendo il mio corpo di energia. Volevo fare qualcosa, avevo voglia di correre, buttarmi, ridere, conoscere altra gente. Gente buona e cattiva, ma soprattutto cattiva. Sapevo che se mi fossi immersa, sarei annegata. Mi avrebbero ucciso o mi sarei uccisa. Allungai la mano, sfiorai il bordo legnoso della porta. Era caldo e scuro. Lentamente feci pressione e la porta si chiuse, inondandomi di oscurità.
Era giusto così.
Al mondo ci sono già troppe me, troppe persone odiose e odiate.
Va bene così.