Capitolo 5

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Mi risvegliai nella macchina di Jack, a pochi passi dalla mia casa.

"Sveglia?" Mi chiese

"Sveglia" risposi

"Okay. Tu entra, io resto qua fuori per accertarmi tu stia bene"

"Okay e... grazie"

Uscii dalla macchina barcollando leggermente. Suonai la porta, mi aprì mio padre.

Chiuse la porta dietro le mie spalle e mi spinse dentro. Prese la cintura e iniziò a picchiarmi, era stato furbo, aveva chiuso le finestre.

Sentii la macchina di Jack andarsene. Okay, ero sola.

Dopo qualche minuti di frustate si fermò. Pensavo avesse smesso, così rimasi accasciata a terra.

Tornò qualche secondo dopo con una mazza.

"Non farlo mai più" mi disse e mi colpì diritto in testa.

Ero svenuta. Mi risvegliai non so quanto tempo dopo. Mi usciva sangue da svariate parti del corpo e mi martellava pesantemente la testa.

Mentre parlavo con Jack, in discoteca, mi disse che era solo a casa perchè i suoi erano fuori per lavoro. Così mi venne in mente di andare a casa sua.

Uscii dalla finestra e camminai per non so quanto. Avevo freddo, sanguinano e piangevo.

Dopo Non so quanto tempo passato a camminare, arrivai a casa sua e suonai alla porta.

Ovviamente fu lui ad aprirmi

"Oh mio dio" disse solo

Io, appena lo vidi, lo abbracciai e scoppiai in un pianto liberatorio.

"Tu stanotte resti qua" disse, quasi per rassicurare se stesso che me

Mi preparò un bagno caldo per scrostarmi il sangue di dosso. Poi mi mise una sua camicia e mi mise nel suo letto.

"Resta qua, torno subito" disse

Ancora tremavo. Mi strinsi tra le coperte.

Tornò con una pezza bagnata e iniziò a tamponarmela sulla fronte.

"Ahi" dicevo ogni tanto

"Grazie di tutto Jack, neanche mi conosci e mi aiuti" dissi

Si stese sul letto e io poggiai la testa sul suo petto, così che mi abbracciasse.

"Tremi" disse, preoccupato

Continuò a stringermi a lui, quasi come se avesse paura di perdermi.

Mi risvegliai nella stessa posizione in cui mi addormentai.

"Buongiorno" mi disse

"S-scusa, sei sveglio da molto?" Dissi

"Poco" rispose

"Cosa è successo? Non ricordo. Ho solo un mal di testa terribile" chiesi

Mi raccontò tutto quanto e io scoppiai in un pianto silenzioso.

"Non-non voglio più tornarci la" dissi, singhiozzando

"Shh, non dovrai farlo, tranquilla ora ci sono io, shh" disse

Mi alzai dal letto, barcollando ancora. Si alzò anche lui e mi prese per i fianchi.

Il mio cuore andava a mille. Mi avvicinò, delicatamente, a lui. Io misi le braccia intorno al suo collo e mi baciò.

Lui mi accarezzava la schiena e io giocherellavo con i suoi capelli. Prima mi diede un bacio a stampo, poi con la lingua. Fu un momento straordinario.

"Scusa, Non avrei dovuto farlo" disse

"Ehm... perchè?" Chiesi

"Neanche ci conosciamo..." rispose

"Beh, conosciamoci" dissi

Passammo tutta la mattina a parlare di noi, è stato bello.

"Hai fame?" Mi chiese

"Beh un po" risposi

"Mh, vedrò di prepararti qualcosa dato che non sai cucinare"

"E... tu come lo sai?"

"Beh, Ora lo so" disse ammiccado

Boh, strano.

"Hey, potresti tagliare quei pomodori" mi chiese

"Si, certo" risposi

Non fui molto attenta, infatti mi tagliai.

Vidi Jack annusare il mio sangue è i suoi occhi si fecero rossi. Si avvicinò alla mia mano fissando il sangue che usciva, poi si allontanò contro il muro.

"Coprilo. Coprilo." Disse

"Ehm si" risposi, prendendo uno strofinaccio

"Beh, Non sei spaventata?" Mi chiese dopo un Po

"Più che altro curiosa" risposi "Tu cosa sei?" Continuai

"Beh, Sono un vampiro"

"Ah, forte!"

"Come sarebbe a dire 'forte'. Non hai paura?"

"Tu non mi farai del male"

"Fare del male è nella mia natura... forse è meglio se vai"

"Mi vuoi rimandare a casa con mio padre?" Dissi, sbiancando

"Nonono!"

Ci fu un silenzio imbarazzante. Io non sapevo che dire e lui nemmeno. Ci furono un paio di scambi di sguardi e basta.

"E ora?" Chiesi

"Cosa?" Rispose

"Beh, sarai attratto dal mio sangue e mi prosciugherai fino alla fine come nei film?"

"Beh, sarebbe un'idea"

Lo guardai un Po confusa

"Sto scherzando" disse "Mio fratello si chiama Matt, lui è quello buono, io quello cattivo, lui quello altruista, io quello egoista. È sempre stato così" raccontò

"Ma che dici! Sei stato gentilissimo e altruista con me" risposi

"Beh, con te..."

Il mio mondo cambia prospettivaWhere stories live. Discover now