un nuovo piano

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Micheal si svegliò grazie al rumore della sua sveglia, si vestì e uscì di casa pronto per un'altra giornata al lavoro.

Appena uscito si ricordò di non aver fatto colazione e così si diresse verso il bar più vicino al manicomio in cui egli lavorava. Una volta lì, ordino la sua solita tazza di cappuccino con poco zucchero e il solito bombolone alla crema. Micheal stravedeva per quest'ultimo, perchè esso gli permetteva di tralasciare per un po' i suoi pensieri riguardanti Selene.

Dopo aver fatto colazione entrò in macchina e guidò fino ad arrivare al Willard, il luogo dove egli lavorava.
Entrò dentro alla struttura e si diresse verso alla stanza dove risiedeva Selene per avere il primo colloquio in carica di suo tutore.

Per cortesia bussò alla porta della camera, una voce gli disse avanti e così entrò. Trovò Selene rannicchiata in un angolo a giocare con le punte dei suoi capelli biondi dai riflessi dorati. Indossava la solita tutina grigia, ma Micheal notò che erano stati attaccati vari strass ai bordi. Strano pensò il ragazzo. Decise di non fare domande così si sedette sul letto della ragazza cercando di mantenere le distanze da lei. Restarono a guardarsi per un tempo che a lui sembrò infinito.

"Ciao" disse calmo cercando di mascherare la paura. Lei lo ignorò e si mise a guardare fuori dalla finestrella.

Dopo un po' Selene disse con aria scocciata
"Noi due non abbiamo niente da dirci, perciò puoi anche andartene" si alzò da terra e spinse Micheal fuori dalla porta con la forza.

Lui rimase stranito dal comportamento della ragazza ma si fece trascinare fuori senza opporre resistenza.
"Non avremmo niente da dirci se io non fossi il tuo tutore e tu non fossi in un manicomio. Tra parentesi qui dentro ci sei finita esclusivamente per colpa tua"  quando si accorse di ciò che aveva detto era troppo tardi. Gli era stato dato l'ordine di non rivelare a Selene il motivo per cui lei fosse in manicomio, non aveva mai capito il perchè, ma non avrebbe dovuto dirlo.

La ragazza rimase immobile per un periodo di tempo abbastanza lungo poi parló e disse
"Come scusa?" Disse con calma.
Micheal sembrò pensare ad una risposta sensata, ma non trovando niente da dire uscì di fretta dalla stanza e si chiuse la porta alle spalle.

Selene rimase immobile per un po' a chiedersi che cosa intendesse dire Michael con quella frase, ma poi, ricordandosi il vero motivo per cui aveva fatto uscire così bruscamente il suo tutore dalla stanza, si riprese e andò alla finestra. Guardò fuori, vide che non si era sbagliata, era veramente passato Johnatan, il suo vecchio compagno di avventure nonchè suo ex-ragazzo.

Oltre a lui vide il cortile del manicomio dove lei era stata raramente, vecchio e consumato dal tempo, i bordi di esso erano formati da muri di cinta estremamente alti. Sembra una prigione pensò Selene.

Il suo sguardo ritornò a Johnatan, il quale si stava avvicinando sempre di più alla finestra. I suoi capelli rosso carota sembravano molto più luminosi quando venivano a contatto con la luce del sole e i suoi occhi verdi erano magnifici come al solito. Sulle sue labbra era disegnato uno strano ghigno, come quello di qualcuno che è riuscito a compiere un'impresa.

"John...ma che ci fai tu qui?" Disse lei ancora sbalordita dalla sua presenza.

"Due anni che non ci vediamo e la prima cosa che mi dici è che ci faccio io qui?" Disse lui fingendosi triste. Poi aggiunse " io direi di salutarci per bene" lui le si avvicinò. Lei sembrò pensarci su ma poi cedette e si scambiarono un breve bacio.
Dopo poco la ragazza si staccò
"Non mi hai ancora detto il motivo per il quale sei venuto"

"Ah giusto. So come farti uscire da qui, è un po' di giorni che ti osservo e ho osservato anche quel ragazzo, Micheal, potrebbe farti uscire. Il piano è questo: dovrai cercare di sedurlo e di accaparrarti la sua fiducia, al resto ci penserà lui" disse questo tutto d'un fiato mentre lei lo guardava sbalordita. "E quando uscirai ti verrò a cercare. Ora devo andare, ho visto una guardia che girava e vorrei evitare di essere messo in prigione. A presto piccola mia" si scambiarono un ultimo bacio prima che Johnatan se ne andasse.

Selene rimase a guardarlo finchè non scomparse dopo che ebbe girato l'angolo di una casa.

Lei voleva uscire da lì e se questo avrebbe comportato essere gentile con una persona che odiava l'avrebbe fatto.

Selene era stanca, così si rannicchiò sul letto e senza accorgersene si addormentò profondamente.










SPAZIO AUTRICE
SECONDO CAPITOLO. SPERO CHE LA STORIA VI PIACCIA. FATEMELO SAPERE TRAMITE COMMENTI E STELLINE.
BACI

ILA

The most senseless of lovesWhere stories live. Discover now