3° capitolo

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Pov. Raimundo
Quando entro alla Villa vedo Tristan e Francisca abbracciati e sentendo quel che ha detto Tristan faccio in modo che si accorgano di me.
<e un padre?>
Per un momento entrambi non si muovono, ma poi si girano e quando Tristan mi vede mi sorride.
<padre!>
Corre ad abbracciarmi e io senza pensarci due volte ricambio, mi è mancato tanto, nonostante ho saputo dopo che era mio figlio, gli volevo già un bene dell'anima.
<ciao Tristan, come stai?>
<io bene e voi? Siete tornato senza avvisarmi?>
Sorrido e mi godo il viso stupito di Tristan e noto che non è l'unico.
<volevo fare una sorpresa e vedo che la più sorpresa fin'ora è stata tua madre.>
Adesso che la guardo mi accorgo che è davvero bella, indossa un vestito color crema con un fiore in pizzo nero. Vedo che dopo ciò che ho detto si riprende.
<non credevo che saresti mai uscito dalla tua tana.>
Non è cambiata di una virgola, sarà dura conquistarla.
<vedo che non sei felice di vedermi.>
Dico cercando di stare calmo.
<e ti sorprende anche?>
Mi dice inritata, sto per rispondere, ma Tristan fa prima di me.
<dai calmatevi madre è il mio compleanno, non litigate eh.>
Vedo che dopo un po' sorride a Tristan e si calma, è davvero il suo punto debole e devo dire anche il mio, lui, Emilia e Sebastian, sono le cose più belle che ho. Alla fine mi guarda sott'occhio e mi percorre un brivido, saranno cacchi miei.

Pov. Francisca
Vorrei tanto sapere perché è tornato. Io non lo sopporto, non comprendo come solo con la sua presenza può darmi l'urto e darmi un senso di odio, ma anche altre sensazioni che non capisco. Per oggi devo passare sopra non voglio che Tristan ci rimanga male, è comunque suo padre. Iniziano ad arrivare gli invitati e tra questi c'è anche Pepa, sinceramente non mi è mai andata a genio quella ragazza, ma Tristan la ama e devo ingoiare questo boccone amaro. La festa inizia e non può continuare meglio, anzi si se lui non ci fosse. Lo vedo che si avvicina a me ed io non smetto di guardarlo.
<Francisca.>
<dimmi.>
Dico con tono neutrale.
<per favore non parlarmi così, ti devo parlare.>
<e come ti...>
Faccio un respiro profondo per stare calma.
<di cosa?>
Dico spazientita.
<vieni.>
Non mi da tempo di realizzare che mi prende la mano e mi porta nello studio.
<ora mi spieghi per quale assurdo motivo, mi hai presa e mi hai portata nello studio!>
<per prima cosa calmati che non ti ho fatto niente.>
Non dico niente continuando a guardarlo o qui finisce male.
<e comunque vorrei parlare con te di noi.>
Si avvicina a me ed io lo guardo stupita ancora di più del suo ritorno.
<sono venuto alla festa e a Puente Viejo solo per rivederti, perché mi sono accorto che ti amo ancora e che non ho mai smesso di farlo.>
Rimango a bocca aperta o è tornato matto o ha bevuto.
<hai... Hai bevuto qualcosa senza che me ne sono resa conto?>
Gli chiedo non riuscendo a dire altro, totalmente sorpresa da quel che sta dicendo, è matto.
<non sto scherzando Francisca, io ti amo.>
Se non fosse Raimundo gli sarei scoppiata a ridere, non ha il cervello dentro quella testa.
<Raimundo ritrova il cervello e tornatene a casa.>
Mi giro per aprire la porta, però mi prende per la mano fermandomi.
<no aspetta, mettiamo una pietra sopra al passato e torniamo insieme.>
Lo guardo incredula, ma per lui può succedere in uno schiocco di dita?
<ma ti rendi conto di quel che dici? Ti sembra facile non pensare al passato e tornare insieme così come se non fosse successo niente!? Io non ti sopporto!>
Mi libero e cammino verso la porta, però mi blocco.
<ti riconquisterò!>
A quelle parole non so che dire e sento che si avvicina a me.
<dammi una possibilità e non te ne pentirai.>
Non so che dire, lo lascio stare ed esco dallo studio per unirmi alle altre persone e chiacchierare per non pensare a quel che ha detto Raimundo, che sinceramente mi sembra essere tornato matto dalle Americhe.

Oltre Le Bugie E Gli Inganni, Noi Ci AmiamoWhere stories live. Discover now