Clonation room

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- Tutti quelli che c'erano in quel posto marcio.. perché ora ci sono soltanto io. . . ? -

Ricordava perfettamente quel luogo. Le sede della così detta Section 13.
Non volevano rivoluzionare nulla, nè tantomeno fare del bene per la società che stava al di fuori.
Corpi forti, sempre più robusti... corpi a prova di demone. Anzi.. plasmati proprio per compiacere ai frivoli desideri di questi ultimi.
Ecco cosa era stato creato in quel laboratorio, o almeno ciò che si era tentato di creare.
Un elisir di lunga vita, d'infinita rigenerazione... un elisir che permettesse ad un corpo di ospitare uno demone di alto rango come Azazel, Astaroth, Samael, Lucifer... o persino Satana stesso.
Sì, perché quello era il vero obbiettivo, alla fine. O almeno così gli era sempre sembrato, fin quando il laboratorio non fu chiuso, abbandonato... lasciando i corpi in quelle vasce trasparenti a marcire, come se non fossero più un affar loro.
Ah, quanto tempo aveva passato dentro a quella gabbia fredda e umida. Se lo ricordava fin troppo bene...
Era lì che il suo corpo era stato forgiato, da test, sperimentazioni che avrebbe preferito dimenticare.
Lui era uno dei tanti fallimenti di quella folle impresa, ma non il peggiore. Anzi. . . Il suo corpo resistette a tutto, rigettando ciò che lo avrebbe distrutto e appropriandosi di ciò che lo avrebbe reso più forte. Anche se non abbastanza forte da ospitare la presenza di Azazel, il terzo fra i più potenti re demoniaci, il signore degli spiriti.
Alla fine anche lui era stato scartato, ma chi era a capo di tutta quella baraonda aveva preso la saggia decisione di non sprecare inutilmente altro materiale umano, mettendo i fallimenti a lavorare nel laboratorio. Quelli che sopravvivevano, s'intende.
Quanti ne aveva visti tremare, cadere, sanguinare, impazzire, gridare . . . e morire.
Così tanti che ci aveva fatto l'abitudine: ormai aveva la pelle dura per certe cose.
Paragonarlo ad un pezzo di pietra sarebbe stato persino un complimento.
Mephisto si lamentava sempre a riguardo, nonostante fosse stata proprio quella sua caratteristica a stuzzicare l'interesse del demone durante i loro primi incontri: da lì in poi aveva sempre avuto un occhio di riguardo in più per l'esorcista, trovandolo in qualche modo degno della sua attenzione.

Alcuni demoni erano riusciti ad ottenere un loro corpo. Primo fra tutti Samael, il re del tempo in persona, che ora trascinava il suo corpo tra le stramberie dell'Accademia facendosi chiamare Lord Pheles, poi Amaimon e Lucifer.
Ma gli altri consumarono i loro corpi ospitanti, corrompendone la carne, ritornando quindi a manifestarsi attraverso le loro forme originali... trascinando nell'oblio quel folle progetto che fu poi lentamente abbandonato.
E chiunque avesse anche solo intravisto ciò che accadde in quei bui sotterranei, venne costretto a stipulare un contratto di Morinas: un contratto di sangue, un accordo mortale.

- Soltanto tu? Come sei egocentrico, non ci sei soltanto tu quassù.
Ma d'altronde non mi stupisce che tu sia arrivato a pensare ció... - rispose il demone, apparentemente divertito da quei dubbi che attanagliavano la mente dell'esorcista.
- Dopotutto nessuno di loro potrebbe risponderti, se anche tu provassi a chiederglielo. -

L' esorcista mostró dapprima un'espressione confusa, dubbiosa.. pensava che Mephisto gli stesse nascondendo qualche cosa, di nuovo.
Ma poi ricordó ed arrivò per un momento a provare quasi disgusto nel ritrovarsi il demone lì davanti.

- Morinas, eh. . . - mormorò l'uomo, con la sigeretta fra le labbra, alzando il suo sguardo corrucciato al soffito.
Erano costretti al silenzio, com'era prevedibile.
Come biasimarli d'altronde? Non era sicuro lasciar girare a piede libero informazioni così potenzialmente pericolose...
- Non vuoi nemmeno che io sappia, quindi...? - sfidó il demone con quelle parole, ben consapevole di star entrando in un campo minato.

A Mephisto piaceva giocare.
Soprattutto con gli umani. Soprattutto con quell'umano, che a volte sembrava riuscire addirittura a tenergli testa.
Ma era lui a detenere il potere.. lui decideva le regole del "gioco" e se costui si sarebbe spinto troppo oltre... beh, sarebbe stato suo dovere addocilirlo nuovamente, per farlo tornare al suo posto.

- Shiro caro, tu approfitti troppo della mia benevolenza nei tuoi confronti... - gli fece notare il demone, con un ghigno compiaciuto dipinto sulle labbra affilate.
- Anche tu hai stipulato lo stesso contratto... ma con il peggiore demone che ti potesse capitare. . . -

The reason why || Shiro x MephistoWhere stories live. Discover now