14. Voglio vederti dipingere

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Il telefono squillò improvvisamente, facendo sobbalzare il povero biondo che si stava per appisolare sul proprio letto.
«Niall!» urlò Liam dall'altro capo della cornetta.
«Si?» chiese, sorpreso dall'urlo dell'amico.
«Corri subito da me, so come farti vincere il concorso!»

Qualche ora prima
Liam, dopo il discorso del biondino, si era deciso a chiamare Zayn.
«Ti prego, non dire niente finché non finisco di spiegare tutto, promettilo» gli aveva detto, non appena il moro aveva risposto al telefono.
Dopo avergli spiegato la questione il più velocemente possibile, il ragazzo era stato in silenzio per qualche secondo buono prima di parlare.
«Io non so se posso farlo, Liam.»
«Perché?» chiese.
«Io non voglio che si sappia, non penso che riuscirei a sopportare la cosa e..»
«Ti prego, Zayn. Il concorso si terrà alla fine dell'anno scolastico, tu non dovrai mai più rivedere nessuno di loro. Niall ha bisogno di aiuto, non so a chi altro chiedere. È un suo sogno , e scrivere poesie è anche il tuo.»
Il moro sospirò piano e mormorò:«Posso venire da te? Non ti prometto nulla, ma chiama anche Niall.»

Scuola, quello stesso momento
Louis stava mangiucchiando il suo panino da quelle che ad Harry erano sembrate ore.
Durante la sua cena, il riccio si era occupato di mettere tutte le scatole in ordine e sistemare ogni cosa al proprio posto.
Il liscio era andato a prendere qualcosa da mangiare per entrambi e si era, poi, messo ad osservarlo.
Sentire i suoi occhi puntati addosso non era il massimo per Harry, infatti più volte era inciampato tra i propri piedi o fatto cadere qualcosa.
«Mangia» lo implorò Louis, per la decima volta.
Il riccio decise di assecondarlo, finalmente, e si riavvicinò a lui dopo esservi stato a distanza sin dall'abbraccio.
Diede i primi bocconi in silenzio, quando ad un tratto la voce cristallina del ragazzo accanto disse:«Come hai capito di essere innamorato?»
Per poco non si strozzò.
«D-di chi?» chiese.
«Non lo so, di quelli per cui avevi una cotta» disse semplicemente, facendo spallucce.
«Ehm.»
Santo Cielo.
Si concentrò sul suo cibo e borbottò:«Ci stai bene.»
Louis sollevò un sopracciglio.
«Assieme. Ti piace stare con lui» aggiunse.
«Oh.»
«E poi ti manca.»
«Come faccio a capire se quello che provo è amicizia o qualcosa di più?» chiese nuovamente.
Un colpo di tosse, una patatina gli si era incastrata in gola al sentire quella domanda.
«È differente, non so bene cosa dire.»
Arrossì violentemente e Louis nascose un piccolo sorriso.
«Ho afferrato, più o meno, scusa se sono così- uhm- assillante.»
«Non lo sei» borbottò Harry, per poi gettare l'involucro dei panini in un cestino.
«Cosa ehm, cosa facciamo?» chiese, poi.
«Posso vederti dipingere?»

Casa di Liam, stesso orario
Niall non era mai stato più nervoso di così in tutta la sua esistenza da patata.
Una volta a casa di Liam, non appena questo ebbe tirato fuori il suo piano, non riuscì a smettere di andare avanti e indietro, mordendosi le unghie e, terminate quelle, le mani.
Quando poi suonò il campanello e Liam si affrettò a scendere il suo cuore perse del tutto un battito.
Si sedette di colpo sul materasso, rigido come il marmo, e fu così che lo trovarono i due, una volta saliti in camera.
«Dunque, uhm, ecco» iniziò il moro.
«Ehm, si, quindi» continuò il biondo.
«Vi decidete a parlare?» sbottò Liam.
«La cosa mi imbarazza» risposero i due, all'unisono, ottenendo la reazione incontrollata dell'amico, che uscì dalla camera richiudendosi la porta alle spalle con un tonfo.
«Chiariamo delle cose. Io non sto lavorando con te, d'accordo?» chiese Zayn, subito dopo.
«E io non voglio iscrivermi al concorso, okay?» continuò Niall.
«Ottimo!» esultò, per poi sedersi accanto all'irlandese.
«Ho bisogno di un testo. La sinfonia dovrebbe essere già pronta oppure?..»
«Scegli tu, la canzone è tua, io ci metto solo le parole. Mi devi dare un tema, però» si grattò la testa.
«Ehm, io non credo di esserne in grado. Vedi, non ti ho chiamato qui perché ho le mani troppi lente per scrivere un t-»
«Slow hands*?» chiese Zayn, improvvisamente raggiante.
«Si, insom-»
«Niall, so il titolo.»

Di nuovo a scuola
Harry era ancora a bocca aperta, nonostante fossero passati minuti dalla domanda di Louis.
Quando questo tossì consapevolmente per la centesima volta, la richiuse e lo guardò.
«Nessuno ha mai- insomma, io..»
«Se non vuoi tranquillo» disse il liscio, mettendo su un piccolo broncio e aggiungendo:«Non ti voglio costr-»
«Va bene.»
«C-cosa?» strabuzzò gli occhi.
Non ci posso credere.
«Puoi a-assistere.»
Il viso di Louis si illuminò.
«Davvero?»
«Si, solo che- uhm- mettiti in un posto dove io non ti possa vedere, okay? Altrimenti divento nervoso.»
«Tutto quello che vuoi» sussurrò in riposta, facendo fare una capriola al cuore di Harry.

*slow hands: il titolo della canzone di Niall, che ho letteralmente tradotto con mani lente per poter inserire questo dialogo.

Hello!
Volevo ricordarvi di lasciare una stellina se il capitolo vi è piaciuto,
xx

Can I paint your smile? | LARRY STYLINSON |Tempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang