Capitolo 10

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Scesero dalla macchina della madre, il locale era proprio di fronte a loro.

-Ci siamo.- sussurrò Giulia, rivolgendo a Stefano un sorriso di incoraggiamento.

-Sei pronto?

-Non credo che sarò mai pronto.

Lei rise e gli diede una pacca sulla spalla.

-Allora buona fortuna!

All'interno si trovava già molta gente e la musica ad alto volume rendeva difficile comunicare.

Stefano si sentì mancare il fiato ma la sorella, più esperta, lo prese per il braccio e lo trascinò tra chi ballava e chi semplicemente cercava di parlare, senza riuscirci.

Finalmente sentì qualcuno urlare il nome della sorella e riuscirono a raggiungere i suoi amici.

Appena lo vide, Massimo rimase a bocca aperta dallo stupore.

-Guarda chi ti ho portato!- esclamò Giulia ridendo, dando una leggera spinta al fratello.

Stefano rimase per un attimo senza dire nulla, in preda al panico.
Stare in mezzo a tutte quelle persone non migliorava la situazione, anzi.

-Forse è meglio uscire.- gli gridò Massimo preoccupato, cercando di sovrastare tutte le altre voci.

-Sì meglio.- riuscì a rispondergli Stefano, a fatica.

Insieme si diressero verso l'uscita e quando furono fuori il ragazzo tirò un sospiro di sollievo.

-Vieni, camminiamo un po' così ti riprenderai subito.- gli consigliò Massimo, indicandogli il parco lì accanto.

Stefano annuì e per un po' camminarono fianco a fianco senza dire nulla.

Massimo aveva ragione, i lampioni che davano sui sentieri creavano una bella atmosfera.
Nonostante il freddo, Stefano si sentì decisamente meglio.
Erano i soli che camminavano nel parco e ne fu felice, almeno potevano parlare più tranquillamente.

-Non mi sarei mai aspettato di vederti a una festa del genere.- mormorò Massimo rompendo il ghiaccio.

Stefano abbassò gli occhi.
Avrebbe voluto dirgli "sono venuto qui solo per te" ma non voleva correre troppo, perciò tentò di cambiare discorso.

-So che sei migliorato a scuola, ne sono felice.

Massimo sospirò.
Si aspettava un'altra risposta da lui?

-Sì, soprattutto in letteratura. Dovresti fare l'insegnante, riesci davvero bene a trasmettere il tuo amore per quella materia.

Stefano alzò gli occhi.

-Grazie.- sussurrò, incerto ma felice.

-Abbiamo fatto proprio bene a fare quel patto.
Insieme completiamo le nostre debolezze e ci miglioriamo a vicenda.
Sono felice di aver potuto fare amicizia con te, sai?

Stefano sì fermò.

-Amicizia?

Massimò lo fissò titubante.

-Sì perché? Tu come la chiami?

Il ragazzo prese un profondo respiro.
Era il momento, doveva dirglielo.
Ma la sua mente era andata in blackout e il suo cuore aveva iniziato ad aumentare i suoi battiti.
Cercò di farsi coraggio e iniziò timidamente a parlare.

-Io... non lo so.
Non capisco se questa un'amicizia normale oppure no.
Sai...

Chiuse gli occhi, cercando le parole giuste.

-In passato, alcune persone hanno cercato di fare amicizia con me solo perché le aiutassi a studiare.
Sono stato ingannato più di una volta, ma ogni volta provavo a essere più socievole, cercavo di mostrar loro che non ero bravo solo a studiare.
Ma per le altre persone sono sempre stato quello strano, noioso, che rinunciava a fare il cretino e perciò si può considerare "una femminuccia".

Riaprì gli occhi, cercando di calmare il suo respiro.
Non poteva piangere, non doveva.
Doveva continuare.

-Tu... sei il primo vero amico che io abbia mai avuto.
Con te non mi vergogno di essere me stesso, per la prima volta sono davvero felice.
Non sono esperto, ma... sto iniziando a pensare che questa non sia una semplice amicizia.

Sentì che stava perdendo il controllo, ma continuò a parlare.

-Tu non ti comporti con me come con gli altri tuoi amici.
Non li prendi per mano per scaldargli le mani.
Non li porti a dormire a casa tua.
Non dormi con loro nello stesso letto.
Non li abbracci come... hai fatto con te.

Finalmente riuscì ad alzare lo sguardo, con le lacrime che spuntavano agli angoli degli occhi.

-Allora cos'è tutto questo?
Cosa sono io per te?
Ti prego aiutami a trovare una spiegazione...

Massimo era rimasto immobile fino a quel momento.
A quella vista, però, si passò una mano tra i capelli, mormorando:

-Scusami. Non pensavo che...
Insomma, non sapevo come comportarmi.
Volevo capire cosa c'era di così speciale in te da farmi sentire così felice quando sto con te.

Si avvicinò di un passo.

-Stefano...

Lentamente, Massimo portò le sue mani al volto del compagno e col pollice spazzò via le lacrime che gli stavano rigando le guance.

Stefano lo fissò negli occhi e rimase incatenato nel suo sguardo, come per un incantesimo.

Voleva tuffarsi in quegli occhi, erano il mare più bello che avesse mai visto e voleva immergersi completamente.

Sembrava che il resto del mondo si era fermato, quando loro iniziarono a muoversi.

Coprirono subito quella piccola distanza che li separava e, chiusi gli occhi, si rilassarono, la mente ormai lontana.

Quello che contava in quel momento era racchiuso in quel dolce primo bacio.








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Eeeeeeeee finalmente ce l'hanno fatta!! xD
Ci ho ragionato un sacco su sta scena, avevo paura che venisse male ma a quanto pare sembra venuta abbastanza bene :')
Ma la storia non è ancora finita, rimane ancora un piccolo dettaglio:
E adesso? Cosa succederà dopo questo? OwO
Alla prossima ~

Il patto d'amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora