Capitolo 2 - Vicini Rumorosi

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Dalla lussuosa macchina scese un uomo sulla trentina, dall'aspetto molto giovanile dato dagli abiti "alla moda" che indossava, indossava anche un paio di Rayban con montatura nera, lenti azzurre, non ero un amante degli occhiali da sole ma lo stile aviatore dei Rayban mi piace parecchio. Feci per presentarmi quando ignorando la mia presenza prese dal sedile del passeggero una mazza da golf e si diresse verso la parte di bifamiliare del mio vicino, impugnò meglio la mazza e con forza diede un colpo alla prima delle due finestre della facciata frontale della casa, si ruppe al primo colpo poi passo alla seconda e ruppe anche quella, io non è che avessi paura ma ero un po' scioccato lo ammetto...

Il tipo con aria leggermente incazzosa colpi anche un vaso di fiori davanti alla porta d'ingresso, inutile dire che andò in mille pezzi, dopo essersi leggermente calmato mi puntò e appena due passi da me esclamò

<Vedi questo?> Indicandomi gentilmente un dito medio <Porgilo in segno di amicizia alla mia dolce metà>

Sghignazzando sotto i baffi camminò con tutta calma, come niente fosse successo verso l'Aston e poi inizio un nuovo massacro prima picchiando contro il cofano poi spaccando tutti i finestrini, parabrezza e i fanali. Poi si incamminò a piedi nel vialetto scomparendo in lontananza girando per la strada principale. Mentre si allontanava a piedi cercai di capire cosa fosse successo ma in quel momento mi aveva preso alla sprovvista e non sapevo proprio come reagire. Appena recuperai un minimo di lucidità decisi di chiamare la polizia ma proprio mentre mentre sbloccavo l'Iphone vidi arrivare di corsa una ragazza dai neri capelli lunghi, era tutta rossa in volto ma più per la rabbia che per la maratona che sembrava avere percorso

<Tu devi essere il nuovo vicino giusto?> Disse con affanno

<Si sono io, piacere mi chiamo Robert... Tu devi essere la ragazza della porta accanto?> e guardando la macchina dissi <Giuro che non sono stato io>

Si riprese dalla stanchezza e si mise bene in piedi e notai con mia sorpresa che era più alta di me, aveva un corpo snello con degli bellissimi lineamenti del viso e un dolcissimo naso a patata, era attraente ma non il mio tipo.

<Tranquillo, so già chi è il bastardo>

Dopo quelle parole salì nella macchina più distrutta che intera e parti via a velocità curvatura, certo diciamo che dall'espressione della ragazza capii che aveva già compreso che il suo ormai ex boyfriend, immagino, era la causa dei danni...

           

Ricostruendo la storia, dopo non so quale sorta di litigata possano avere avuto i due, lui deve avere prima fatto scendere la fidanzata dall'auto e poi è venuto qui con l'auto di proprietà della partner e poi è successo quello che abbiamo visto. Bè diciamo che il paesino di Beltwike Lake non è poi cosi calmo e pacifico come sembra e la cosa non mi turbava poi così tanto, deltronde avevo molto materiale per il mio libro.

La vicina, Clara, turbata dal rumore scese in strada per vedere cosa era accaduto e mi trovò che stavo per rincasare, sembrava stupita nel vedere i cocci di vetro sparsi per terra ma non così tanto come mi aspettavo. Forse era meglio specificare che non ero stato io.

<Ciao Carla, se per caso ti stai chiedendo cos'è successo, posso spiegare>

<Hanno litigato di nuovo?>

<Cosa?>

<Elton Idrit e Jessica Newbert... Non è la prima volta che inscenano una commedia del genere>

<Se sfasciare una casa la chiami una "commedia">

<Ci ho parlato qualche volta con loro due, la casa è intestata a lui anche se ci vive  Jessica. In realtà la situazione è un po particolare, prima vivevano insieme a casa di lei. Non lavorava ancora ma poi risolse una grosso problema ad una azienda e lo assunsero in maniera determinata. Elton si era abituato alla vita in quella casa, a New Center, ma la sua ragazza decide di trasferirsi per lavorare a un suo progetto, lei è una giornalista freelance e essendo Beltwike Lake molto vicina a Manchester le si aprono più possibilità di lavoro. Elton ormai aveva iniziato a ingranare col nuovo lavoro e pagò lui la casa a Jessica. Insomma per comodità si scambiarono le case>

Questa scia di informazioni mi faceva capire che tipo di relazione hanno quei due, o meglio più che a capire a formulare ipotesi. Forse la coppia a forza di rimanere separata a causa dei lavori e delle nuove abitudini create dai nuovi ambienti li hanno allontanati, forse si sono concetrati troppo sulle loro ambizioni. Ma ho comunque pochi indizi per fare una teoria seria, e non essendo così eccessivamente pettegolo decisi di accantonare le mie deduzioni alla Sherlock per un momento.

<Ti ringrazio per la spiegazione Clara>

Mi sorrise <Di nulla, dovrai pure iniziare a conoscere nuova gente>.

<Bè, sperando che la prossima non si faccia viva con una mazza da golf>.

Scoppiammo entrambi a ridere. Dopo aver parlato un po' del più e del meno decisi di tornare a scrivere, sentivo la mancanza della tastiera.

Oramai si fecero le cinque, era passata un'ora dall'accaduto e mentre ascoltavo la musica con le cuffie da gioco, le mie preferite le Turtle Beach Px22 scrivevo il libro che tanto mi teneva occupato in quel periodo. Ricevetti una chiamata dal mio manager che si occupava degli scambi di informazione con la casa editrice, Micheal, lo avevo conosciuto per caso ancora prima di sapere che la UK Posting lo avrebbe scelto per collaborare con me. Circa due anni fa mi ritrovai con il classico blocco dello scrittore e lui mi aiutò nel superarlo. Ero ovviamente felice che fosse Micheal il mio manager, non eravamo amici, e non ci frequentevamo come tali ma da quella volta lo considerai quasi come un fratello maggiore.

<Ci sei Robert?> Disse in modo frettoloso

<Ci sono, sto per inviarti il secondo capitolo> Cliccai il tasto enter per inviare la Mail contenente il secondo capitolo.

<Come procede con il libro, domanda mia, non del manager rompipalle>

<Procede bene, il trasferimento non mi ha rallentato>

<Come ti trovi li?>

<Sembra essere un po' caotico ma nulla a che vedere con il caos di Manchester>

<Capisco cosa intendi, oggi ho tardato mezzora per la fila che c'era al bar e io sai che senza caffè in ufficio non ci vado>

<Ancora rotta la macchinetta dell'azienda?>

<Si, e fosse solo questo, gli altri scrittori che gestisco mi stanno facendo impazzire con le consegne in ritardo, almeno tu mi faciliti il lavoro>

<Grazie, ce la sto mettendo tutta>

Gli chiesi di inviarmi anche delle liste sulle vendite dei libri degli altri scrittori che lavoravano per il Posting, mi è sempre piaciuta la competizione e sarei dovuto entrare in quel mondo di numeri una volta pubblicato il libro, così per farmi un idea mi feci mandare nomi degli scrittori, vendite degli ultimi libri e un parere su ognuno di loro da parte di Micheal, è un grande deduttore e la sua capacità di prevedere vari fattori lo aiuta nel suo lavoro.

<Non potrei farlo, ma per te cinque minuti li perdo anche, come mai hai deciso di chiedere anche una mia recensione su di loro?>

<Il tuo parere mi interessa e poi sai di essere bravo in quello che fai, non chiedo un aiuto ma voglio solo prepararmi per il futuro>

<Immagino un giorno tu dovrai scontrarti con qualcuno di loro, e la competizione fa bene agli affari>

<Affare fatto, ora ti saluto devo preparare da mangiare>

<Ci si sente, ciao>.

Misi l'Iphone sottocarica e nel preciso istante che collegai il filo bianco del caricabatterie al cellulare, qualcuno citofonò alla porta.

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⏰ Last updated: Jan 06, 2018 ⏰

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