Two.

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Harry,
Sono io.
Tornare ad Hogwarts per il secondo anno è stato, semplicemente, un sollievo. Quella mattina, sul treno, Ero semplicemente radiosa. Ricordo che indossai la gonna di Marlene ed il maglione di Mary, in un impeto di follia, e tutta King's Cross si domandò chi fosse quella ragazza vestita in maniera così bizzarra. A riprova della mia felicità esagerata, posso dirti che salutai con un abbraccio tuo padre. Ma forse conosci già questa storia: Sirius  adora raccontarla, e sostiene che io abbia lasciato James "impietrito". Io non credo, sai. D'altra parte, non lo detestavo poi così tanto. Non ancora. Semplicemente, non lo trovavo simpatico.
E questo parve ritorcersi contro di me, quando, in una delle prime lezioni di Pozioni dell'anno, finimmo per dover lavorare in coppia ad una Pozione. Si trattava della Collatutto, che, come potrai facilmente intuire, è una Pozione che incolla ciò con cui viene in contatto con l'oggetto più vicino ad esso. È semplice da preparare, semplicissima. Eppure, tuo padre decise di aggiungere più bava di lumaca del dovuto, in quanto "è l'unico ingrediente anche solo minimamente simile alla colla, vorrà dire che se abbondiamo la pozione dovrà per forza riuscire". Un piccolo enorme idiota, insomma. E invece, Harry, la pozione fallì. Lo capimmo quando schizzò completamente sulle nostre uniformi, incollandole fra loro. Fummo spediti in infermeria, dove arrivammo camminando in maniera veramente assurda, come una sorta di ballo di coppia più impacciato e fastidioso. Devo ammettere, però, che una volta che Madame Pomfrey ci ebbe rimessi a nuovo, mi lasciai andare ad una risata.
Io e Severus, intanto, eravamo più uniti che mai. Avevamo superato tranquillamente il fatto di essere stati smistati in Casate diverse, oserei dire opposte, e affrontammo anche quell'anno fianco a fianco. Probabilmente, era la persona che amavo di più al mondo. In un certo senso, aveva la mia vita nelle sue mani. Mi fidavo ciecamente di lui.
Per quanto riguarda Mary e Marlene, invece, quell'anno incontrarono entrambe due persone che avrebbero cambiato per sempre la loro intera esistenza. Mary conobbe Meliorn Hole, Corvonero del nostro anno, bizzarro almeno quanto lei. Il loro incontro, Harry, fu assolutamente casuale. L'assurda tartaruga di Meliorn, dal guscio rosso e blu, si era smarrita. Mary l'aveva trovata e restituita al proprietario. Diventarono amici per la pelle: non immaginavo neppure lontanamente che quell'amicizia si sarebbe evoluta nella storia d'amore più bella di cui abbia mai potuto parlare.
Marlene, invece, si avvicinò a Sirius. Come? Finirono in punizione insieme, per caso, e diventarono inseparabili. Loro non divennero mai una coppia, Harry, ma mi sento in dovere di dirti che Marlene McKinnon ama Sirius Black e viceversa. Si amano di un amore fraterno, quello che ti spinge a morire per l'altro, con l'assoluta certezza che lui farebbe lo stesso per te.
Io, dal canto mio, conobbi realmente Remus Lupin. Andai a finire in infermeria per una brutta influenza, perdendo quasi un'intera settimana scolastica. La McGranitt gli affidò il compito di venire a trovarmi in infermeria e tenermi aggiornata sulle lezioni. Non scorderò mai le prima parole che mi rivolse.
"Ciao, Evans. Scusa il ritardo, James è un idiota."
Andammo immediatamente d'accordo.
Quel ragazzo riusciva a farmi ridere con quel suo umorismo sottile, persino in un periodo di sfinimento totale.
Avevo notato quei suoi occhi ambrati continuamente velati di malinconia, certo, ma credevo che fosse semplicemente la sua indole, o che fosse dovuta alla malattia gravissima di cui pensavo soffrisse la madre.
Severus non era della stessa opinione: non faceva che tentare di scoraggiarmi dal trascorrere anche solo qualche minuto con lui, ma Io, semplicemente, non lo ascoltai. Sono lieta di non averlo fatto. Quando Severus uscì dalla mia vita, fu lui a divenire il mio punto fermo, quella persona a cui mostri senza pudore le tue lacrime. Fu lui, anni dopo, a permettermi di aprire gli occhi su tuo padre, e credo non gli sarò mai abbastanza grata per tutto ciò che ha fatto per me.
Già, tuo padre.
Ricordo che, sempre al secondo anno, una ragazza più grande di lui, Tassorosso del terzo anno, accettò un suo invito ad uscire. Diffida sempre dalle ragazze più grandi di te, Harry. È difficile che ti prendano sul serio. In effetti, Pamela Abbott non prese sul serio James, e gli disse che, se fosse riuscito a trovare una maniera per portarla ad Hogsmeade, gli avrebbe dato una chance. Con l'aiuto di Sirius, tuo padre scoprì un passaggio segreto che conduceva dritto a Mielandia. Quando glielo disse, Pamela gli rise in faccia. Al sesto anno, la stessa ragazza gli chiese di uscire. Lui rifiutò, perché "nessuno ride in faccia a James Potter, neppure se si tratta ancora di un ridicolo dodicenne", per citare le sue parole.
Sirius, in tutto ciò, si faceva delle grasse risate. Ormai, chiunque ad Hogwarts conosceva la sua dannatissima risata. La si sentiva al mattino in Sala Grande, durante le lezioni, in Sala Comune, in guferia. Sembrava che non facesse altro che ridere per l'intera giornata. Un giorno, però, lo incontrai sulla Torre di Astronomia, sempre al secondo anno. Non rideva: piangeva. Lui non mi vide, e ancora oggi non sospetta che quella notte io fossi lì. Eppure, ogni volta che sorrideva con disinvoltura, mi balzava alla mente l'immagine di lui che fissava le stelle in silenzio, Sirio più luminosa che mai nella volta scura.
Che dire, Harry? Il secondo anno è sempre stato considerato un anno di stallo, in cui non accade nulla di esaltante: la curiosità da matricola è sparita, ma sei ancora fra i più piccoli del castello. Eppure, ho imparato a dare importanza ad ogni momento trascorso fra quelle mura, al sicuro. Chissà se ci ricapiterà, di essere al sicuro. Chissà se tu, un giorno, lo sarai. Mi domando come andrà il tuo secondo anno ad Hogwarts, quando verrà il momento. Staremo a vedere, Harry, staremo a vedere.
Tua,

Mamma

"Harry, It's Me."Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora