capitolo 13

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Capitolo 13
POV Scorpius:
Mi ritrovo, senza sapere nemmeno il perché, vicino al lago nero, solo, con la pioggia che, anche se minore, mi bagna i capelli e si confonde con le mie lacrime. Sono distrutto, ma dopotutto dovevo aspettarmela, stava andando tutto troppo bene.
Perché l’ha fatto? Non so rispondere. So solo che, oltre e tristezza, molta tristezza, sento un piccolo fuoco che sta crescendo dentro di me. Quando mi accorgo di avere i pugni stretti capisco, è rabbia. Rabbia per Albus, per avermi illuso che mi amasse. Non sto capendo più niente ma so di aver bisogno di sfogarmi, non so come.
Mi asciugo gli occhi e mi sorprendo sentendoli asciutti, la tristezza è diminuita mentre la rabbia si è fatta strada dentro di me e mi sta divorando, così vado verso il castello. Arrivo ai dormitori e son felice di vedere che Albus non c’è. Meglio.
Mi cambio e mi sdraio sul mio letto a coccolare il mio gattino, il mio piccolo Potter. Mi sale maggiormente la rabbia. Sto iniziando ad odiare Albus.

POV Albus:
Dopo essermi cambiato, non ho avuto più il controllo di me. Era come se vedessi tutto attraverso un vetro.
Non riuscivo a fare niente, stavo facendo tutto quello che non avrei mai voluto fare.
Io che prendevo per mano quella ragazza di ieri, Rebecca, e vedo la sua espressione, per niente sorpresa, anzi, soddifatta.
Penso a quel dannatissimo the che mi ha offerto. Mi sale la rabbia, per colpa sua rischio di perdere il mio migliore amico, anzi, il mio ragazzo.
Stiamo andando in biblioteca, merda. So che qui c’è Scorpius, non posso sopportare il suo sguardo. Dopotutto non posso fare niente, così, mentre attraversiamo la biblioteca, lo vedo. Ha i pugni stretti e mi sta guardando con sguardo amareggiato. Poi il mio corpo si siede e succede il peggio. Lei avvicina le labbra e io le unisco. Ci baciamo mentre nella mia mente cerco solo di allontanarmi. Sento il peso dello sguardo di Scorpius su di me, poi sento qualcuno che corre e Teddy che lo chiama. E io non ci posso fare niente. Proprio nulla.
Quando lei si stacca io faccio un sospiro di sollievo, o almeno, nella mia mente.
Andiamo mano nella mano verso la sala comune e poi lei va via. Il mio corpo si side su una poltrona e si mette a dormire, mentre io vorrei fare solo una cosa, trovare Scorpius, ho bisogno di lui.
Mi sveglio quasi all’ora di cena, questa volta il mio corpo si fa controllare e ne sono incredibilmente felice.
Vedo che non c’è più nessuno nella sala comune, nemmeno Rebecca, la ragazza che odio con tutto il cuore.
Spero con tutto il cuore di ritrovarmi seduto vicino a Scorpius.
Arrivo nella sala grande e vedo che Scorpius è vicino a due ragazzi che abbiamo conosciuto l’anno scorso, molto simpatici. Però in questo momento desidero solo una cosa. “Guardami Scorpius, ti prego” urla la mia mente ma lui non mi rivolge nemmeno uno sguardo e questo fa male, molto male.
Mangio fregandomene di cosa stia passando tra i miei e, appena si ci alziamo tutti, cerco di dirigermi verso Scorpius, ma lui non è lì. Lo ritrovo vicino a Teddy e ai due ragazzi dell’anno scorso che chiacchiera, sembra quasi non sia successo niente. E per poco ci credo anche io. Appena arrivati in sala comune, dopo che la folla se ne è andata, mi avvicino a Scorpius che sta aspettando quei due ragazzi che si sono andati a cambiare. È in mezzo alla stanza in silenzio. Mi avvicino. “Scorpius, mi spiace.” Dico a bassa voce quando sono incredibilmente vicino a lui. Lui si gira in un secondo e ritrovo i suoi occhi puntati su di me. Ma non sono quel solito grigio chiaro. Sono più scuri, così mi avvicino a lui e cerco di toccargli la mano.

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