.22.

194 9 0
                                        

La mattina successiva la casa era stata travolta da un'imminente ondata di fervore e confusione. I ragazzi avevano già preso ciò di cui avevano bisogno e sorprendentemente erano stati alquanto svelti poiché non era molto che rientrava nelle loro necessità.

Le ragazze invece si sentivano stressate e tristi nel lasciare Manhattan e davano voce ai loro pensieri mentre si preoccupavano di lasciare la casa, presa in affitto per tempo indeterminato, in ordine.

Ed io? Be', io ascoltavo ogni rumore o parola dalla mia confortevole posizione: il letto.
Non avevo avuto il coraggio o la forza, in qualsivoglia sia il modo vogliate chiamarlo, di risentire la pressione sulle spalle alzandomi.
Io non avevo nulla da portare o lasciare, né in casa né nel cuore, quelle poche cose che ora mi appartenevano avevano trovato il loro posto grazie ad Alex e Gwen. Caleb ed Aaron erano entrati in camera qualche minuto prima per assicurarsi che fossi ancora viva e riposata.

Che fossi viva si riusciva ben o male a capire nonostante la mia posizione rispecchiasse una qualsiasi sorta di vegetale, ma riposata. Quello non lo sarei stata per giorni a seguire, potevo sentirlo. Non ero stata capace di chiudere occhio per tutta la notte. La forza di liberarmi dal vestito e di lavare via il trucco dal mio viso non si era presentata affatto, per quanto l'avessi aspettata.

Avevo aspettato tutto la notte di svegliarmi e rendermi conto che qualunque episodio accaduto da quella notte sino ad ora fossero soltanto frutto dell'immaginazione di una pazza schizzata, ma nulla. Assolutamente nulla. Il mio sguardo maniacale aveva osservato ogni millimetro di soffitto come se nascondesse chissà quale indicibile segreto anche lui. Spiragli di luce solare grigiastra attraversavano le veneziane ed io non avevo voglia di guardarle. Pallini minuscoli di polvere fluttuarono e danzarono con la fievole luce.

«Torneremo qui, vero? Fortunatamente la nostra sede del Kósmos non si trova dall'altra parte del mondo.» udii parlottare Gwen intenta a calpestare il pavimento con frenesia.
«Una volta scelto la nostra strada dopo il Kósmos, potremo visitare il mondo, Gwen. Sta' tranquilla.» la voce di Seth era calda come il sole d'estate e salata come il mare. Chiusi un po' gli occhi e sospirai. Non aveva un tono scocciato, bensì non mi fu difficile catturarne una punta di dolcezza.

Io dovevo ancora entrare in quel mondo e loro già pensavano ad uscirne. Come me la sarei cavata? Quando avrei rivisto mio padre?

Seth aveva detto che sarebbe stato lui a prendersi cura di me una volta lì e che mi sarei dovuta mettere al passo con le lezioni con loro. Apparentemente esistevano delle lezioni, così mi aveva spiegato Aaron. Lezioni dei vari tipi di combattimento contro le creature di cui mi sfuggiva il nome. Avrei dovuto imparare a maneggiare delle armi ed a difendermi con dei poteri che, sempre apparentemente, risultavo possedere e che dopo i miei diciotto anni sarebbero diventati... pericolosi. Ed io al liceo ero una schiappa persino nella corsa.

La questione del semidio ancora dovevo capirla. Mi era chiaro come venissero generati, non ci volevano gruppi di scienziati ed esperti per arrivarci, era la cosa più semplice in tutto quel casino, tuttavia mi sfuggiva come potesse essere anche solo lontanamente possibile che io fossi un semidio. Ciò implicava che uno dei miei genitori fosse un dio. Volevo poter dire di sapere per certo che mia madre non poteva essere una dea semplicemente perché era stata uccisa con un arma da fuoco e, per quanto ne sapessi, un dio non poteva essere ucciso in quel modo o avremmo detto addio all'intero olimpo da molto tempo.

Ciò implicava che..

«Frena quelle meningi, non vorrai spremerle ulteriormente.»

La voce calda come un raggio di sole si insinuò nella mia scatola di pensieri e me ne strappò via prontamente. Come se non sentissi assolutamente nessun peso o dolore mi misi a sedere con le gambe incrociate, mentre Seth ormai lontano dalla porta veniva a sedersi sul letto.

something sinful •• [interrotta]Where stories live. Discover now