- 둘

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se c'era una cosa che jiyang non sopportava erano i soprannomi come eomma, noona, oppa, daddy, babygirl e cose simili.
inutile dire che aveva assunto un'espressione a dir poco disgustata sentendosi chiamare eomma.
‘ti disturba la parola eomma?’ yugyeom ghignò, avvicinandosi barcollante alla ragazza, che rimase immobile, curiosa di vedere fino a dove si sarebbe spinto quel ragazzo ubriaco.
‘vai a dormire, oppa.’ gli disse lei, afferandolo per le braccia poco prima che potesse cadere a terra.
‘non chiamarmi così, eomma. ho già abbastanza problemi stasera, se sai cosa intendo.’ l'aveva ammonita il corvino, con uno sguardo insofferente.
‘va bene, ma vai a letto.’ non aveva compreso appieno il senso della frase del ragazzo ma lasciò perdere e lo mandò dritto a letto.
yugyeom aveva sbuffato di conseguenza e si era diretto a passi pesanti e lenti verso il letto.
aveva scostato le coperte e aveva sistemato il cuscino.
dopodiché aveva iniziato a sbottonarsi la camicia bianca macchiata di qualche alcolico che aveva bevuto poco prima, bottone dopo bottone finché il suo petto non rimase leggermente scoperto. allora si era disfatto completamente dell'indumento, rimanendo a petto nudo.
jiyang, che fino a quel momento lo aveva osservato con un sopracciglio sollevato, si rese conto dopo qualche secondo che era privo della camicia e lei lo stava guardando.
imbarazzata, distolse lo sguardo dalla schiena scoperta del corvino e posò lo sguardo sulle sue scarpe.
‘aish, non dirmi che mi stavi guardando!’ esclamò con divertimento yugyeom, che si era appena voltato nella direzione della ragazza e aveva notato le sue guance rosse come due fragole mature.
jiyang alle sue parole divenne anche più paonazza e yugyeom ebbe la sua conferma.
‘sei proprio una birbantella.’ sogghignò il corvino, divertito.
jiyang non disse nulla ma si voltò in modo da non vedere yugyeom, intimorita dal pensiero che avrebbe potuto togliersi i jeans da un momento all'altro.
lui, vedendo cos'aveva fatto la ragazza, aveva ridacchiato leggermente e si era effettivamente sbarazzato degli stretti skinny jeans, lanciandoli da qualche parte nella stanzetta assieme alla camicia.
quindi si era sfilato le scarpe e si era messo a letto, finalmente.
‘finito?’ aveva domandato con voce vacillante lei, ancora imbarazzata per la situazione nella quale si era ritrovata poco prima.
‘sì, non c'è nessun rischio di vedermi mezzo nudo e di (s)venire (SCUSATE DOVEVO), non preoccuparti.’ yugyeom sorrise di sbieco, girando la testa nella direzione di jiyang che, lentamente, si era voltata e, con grande sollievo, aveva visto che yugyeom era effettivamente sotto le coperte e lei era al sicuro dal fare qualche figuraccia.
‘ora rimboccami le coperte, per favore, mammina!’ i suoi occhioni scuri erano puntati su quelli della ragazza che, arrendendosi, si era avvicinata al letto dove giaceva il ragazzo.
‘va bene.’ aveva sbuffato lei, stringendo l'orlo del piumino tra le mani e sfiorando leggermente con le dita la pelle nuda e calda di yugyeom. la ragazza ebbe un sussulto a quel contatto così effimero che, nonostante fosse stato breve, le parve fosse durato un'eternità.
le labbra del corvino si erano schiuse sentendo i polpastrelli di lei scorrere lungo il suo petto e non poteva mentire a sé stesso dicendo che non aveva provato una strana sensazione.
così il piumino arrivò al collo di yugyeom, e questo, sentendo ancora il tocco di jiyang sulla sua pelle, non riuscì a fermare il suo istinto e in un gesto improvviso aveva posato le mani sulle guance della ragazza, per poi azzerare la distanza fra le loro labbra e dare inizio ad un lento e dolce bacio.
le labbra piene e rosate di yugyeom si erano appoggiate violentemente su quelle sottili e fini di jiyang, che sussultò a quell'impatto improvviso e si lasciò anche scappare un gemito, mozzato dal bacio.
la bocca del corvino si muoveva esperta su quella della ragazza, che nemmeno un secondo più tardi si ritrovò sopra yugyeom.
le ginocchia della mora sfioravano i fianchi del ragazzo coperti dal piumino, i loro corpi erano quasi aderenti l'uno all'altro e le mani di lei si erano appoggiate sul guanciale, per sorreggersi meglio ed essere più comoda.
yugyeom, nel frattempo, aveva fatto scviolare le sue mani giù, lungo il collo della ragazza, tracciando un percorso immaginario finché non arrivarono ai suoi fianchi stretti che non esitò ad accarezzare dolcemente.
jiyang si sentiva andare a fuoco ovunque, ogni parte del suo corpo, il sangue nelle sue vene, la fibra che la costituiva, tutto stava bruciando sotto il tocco delicato e al contempo intenso di yugyeom.
quest'ultimo si sentiva esattamente allo stesso modo, ma, per quanto fosse ubriaco, sapeva che doveva porre fine a quel bellissimo contatto. se avessero continuato, sapeva cosa sarebbe accaduto, quindi si staccò con lentezza dalla ragazza, affondando nuovamente la testa nel cuscino e chiudendo gli occhi, stanco.
‘dormiamo un po', vieni qui.’ il ragazzo si era spostato leggermente per permettere alla mora di infilarsi sotto le  coperte insieme a lui.
aveva ringraziato il signore che yugyeom fosse stato in grado di fermarsi prima che potesse accadere qualcosa di troppo. era rimasta piacevolmente sorpresa dall'autocontrollo del corvino, nemmeno lei lo aveva da sobria, mentre lui lo aveva conservato seppur fosse ubriaco.
‘perché mi hai baciata?’ gli aveva chiesto ad un tratto, faccia a faccia, i suoi occhi caramello in quelli scuri di lui, i loro visi vicinissimi.
‘perché volevo provare le tue labbra. pensavo sapessero di scatolette per gatti ma mi sono evidentemente sbagliato.’ yugyeom sorrise di sbieco, ridendo leggermente e procurandosi un'occhiata poco carina e al contempo divertita dalla ragazza.
‘sei davvero un mentecatto con più cromosomi che neuroni.’ aveva affermato nuovamente lei, con un sorriso lieve stampato sulle labbra.
il ragazzo aveva riso.
‘e tu sei davvero un dolce fiorellino di pesco, le tue labbra sanno di pesca.’ aveva detto a sua volta yugyeom, posando delicatamente la mano sulla guancia della ragazza in un gesto affettuoso.
jiyang aveva semplicemente sorriso e si era appiattita sul petto di yugyeom, chiudendo gli occhi e lasciandosi trasportare dal tepore della sua pelle candida e dal battito cardiaco che produceva una dolce armonia.
‘buonanotte, dolce fiorellino di pesco.’ le aveva sussurrato all'orecchio lui, prendendo ad accarezzarle con lenta dolcezza la chioma scura.
‘buonanotte, mentecatto.’ ricambiò lei di conseguenza, sorridendo udendo la risata sommessa che aveva abbandonato le labbra del ragazzo.

grazie, elizabeth 3rd.

the end.

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⏰ Ultimo aggiornamento: May 03, 2018 ⏰

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