Work, work, work

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Diciamo di aver dormito, ho pensato tutta la notte al discorso con Francesco. Prima della sua chiamata avevo proprio smesso di pensare allo sconosciuto nel letto, e la sua chiamata aveva risvegliato in me i pensieri di chi fosse il ragazzo. Forse non ho mai messo di pensare alla sua identità, o forse sto diventando paranoica. 

Mi alzai dal letto e mi diressi in doccia. Mi misi l'intimo e mi vestì. Feci colazione e, dopo aver salutato Bey, mi diressi fuori casa, presi la macchina e andai al negozio. 

Il lunedì non l'affronto. 

Arrivo al negozio e saluto le ragazze. 

"Allora chi era lo sconosciuto di sabato?" chiede Jade curiosa. 

"E lo chiedi a me? Ne so meno di te" dico ridendo. 

"Non sai con chi sei andata a letto?" chiese sconvolta Luna. 

"No. Tu lo sai?" risposi guardando Luna. 

Scosse la testa. "Almeno il nome te l'avrà detto?" continuò. 

"Se me l'avesse detto lo ricorderei, ma non ricordo neanche quello" dissi facendo spallucce. 

"Che cattiva ragazza che abbiamo cresciuto" disse Jade guardando Luna che le sorride. 

"Aveva bisogno di sesso. Dopo essere stata ferma sei anni, si è liberata la sua voglia" 

Fulminai con lo sguardo Luna. "Veramente non sono sei anni, ma bensì tre prima dello sconosciuto di sabato" dissi io camminando per il negozio. 

"Chi è?" urlò Jade. 

Non risposi. 

Le clienti iniziarono ad arrivare e Luna ed io iniziammo a servirle. Oggi facciamo anche orario continuato. Ecco un altro motivo per cui odio il lunedì. 

Nessuna cliente durante l'orario di pranzo, così noi ragazze mangiammo sul bancone dove vengono effettuati gli scontrini. "Ragazze, io vi abbandono. Ho un'esame tra un'ora e devo presentarmi in sede" disse Jade tra un boccone e l'altro. 

"Buona fortuna" dicemmo in coro prima di vederla uscire dal negozio. 

Uscì dal negozio per fumarmi una sigaretta, poi mi si avvicinò Luna. 

"Tra un po' dovrebbe venire Paulo e volevo chiederti se ti andrebbe di venire a cena da noi, questo mercoledì." disse la mora. 

"Mica sarò il terzo in comodo per tutta la cena" dissi sarcastica. 

Scosse la testa. "Ci sarà un suo compagno di squadra ma non so chi sia" 

Accettai l'invito anche perché non dovevo aver dato una buona impressione su di me, la prima volta che ci siamo conosciuti. Avrei avuto il modo di riparare al danno. 

Il pomeriggio passò tranquillamente, tra clienti e Paulo che era rimasto con noi in negozio. Ogni tanto si fermava qualche fan a fare foto con lui e quest'ultimo tutto sorridente faceva foto con loro. 

Arrivò l'orario di chiusura e salutai Luna e Paulo e tornai a casa. Arrivata a casa, feci le coccole a Bey e preparai la cena. Mi cambiai e continuai a cucinare. 

Accesi la televisione e guardai la replica di Ciao Darwin. Per chi passasse dalla casa forse mi avrebbe preso per pazza perché ridevo ogniqualvolta Bonolis metteva in ridicolo i concorrenti. Finito il programma andai in balcone e fumai l'ultima sigaretta della giornata. Andai a lavarmi i denti e mi fiondai sul letto a finire il mio libro. Bey si era messa accanto a me poi ci addormentammo. 

Martedì e mercoledì solito giorno di lavoro. Aiuta le clienti a scegliere i vestiti, borse e accessori e poi a casa, distrutta a dir poco. Ci congratulammo con Jade che aveva preso 28. 

Mercoledì. 

Sono appena tornata a casa da una giornata di lavoro. Saluto Bey e mi dirigo in doccia per prepararmi per la cena a casa di Luna. 

Mi infilo l'intimo e poi un pantalone nero strappato e il body a righe bianco e nere e poi le Jeffrey ai piedi. Mi prendo la mia amata giacca di pelle e dopo aver salutato Bey mi dirigo alla macchina. L'accedo e vado in direzione casa di Luna. Parcheggio e i miei occhi vengono a contatto con il locale. 

La mia mente, involontariamente, inizia a pensare a quella notte, al bacio con lo sconosciuto e alla nottata di fuoco di cui non ricordo nulla, se non il mio corpo nudo sotto le lenzuola e lo sconosciuto girato di spalle. Scuoto la testa eliminando i pensieri e mi fumo una sigaretta. 

Finita la sigaretta, mi spruzzo un po' di profumo e mi sistemo il trucco. Prendo la borsa e la giacca e mi dirigo al portone di casa di Luna. Busso e sento il meccanismo che aziona l'apertura del portone. L'apro e salgo le scale fino al piano dell'appartamento di Luna. 

Appena arrivo davanti la porta sento le voci che discutono animamente. "Paulo sei un disastro, hai rovinato la maglia di Federico" questa è Luna. 

"Togliti la maglietta che cerco di riparare al danno di Paulo" continua la mora.

"E' permesso?" dico entrando.

 Cammino lungo il corridoio fino a che non sono in sala. 

"Si Chanel vieni pure" si avvicina Paulo. "Lascia pure la borsa e la giacca sul divano" 

Insieme a Paulo c'è un ragazzo, dovrebbe essere Federico, senza maglietta girato di spalle. Guardo la sua schiena allenata e poi sbianco. 

No, non può essere lui. 

No, è la mia mente che gioca brutti scherzi. Scuoto la testa. 

"Chanel, tutto bene?" chiede Paulo vedendomi scioccata. 

Annuisco. "Paulo dove posso fumare una sigaretta?" chiedo timida. 

Ho bisogno di prendere una boccata d'aria, e capire se i miei occhi e la mia mente non stanno facendo strani giochetti. 

Mi indica un balcone e, dopo aver preso il telefono, scrivo un messaggio a Francesco. 

Sono a cena da Luna e il suo ragazzo e c'è lo sconosciuto con cui sono andata aletto. 

Finito di fumare, vedo Luna con la maglietta in mano che discute con Paulo. 

Appena mi vede mi si avvicina e mi saluta. 

"Magari tu sei più brava a togliere le macchie" dice porgendomi la maglietta e portandomi in bagno. 

"Luna, hai invitato a cena...." 

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