La sera in cui ho perso

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-Ah i miei poveri piedi- disse Chloe sedendosi e massaggiandosi  il piede che aveva accavalato sulla gamba destra

-Dai torna in pista- Sollecitò Ermal una volta avvistata la ragazza che aveva smesso di ballare

-Bello mio tu non sai che significa portare dei tacchi-

-Tu credi?- Domandò il riccio con aria interrogativa

-Eh?- Si insospettì Chloe...
Al solo pensiero del riccio con i tacchi Chloe scoppiò in una risata udibile nonstante quella musica

-Dai vieni in pista, ci sei stata si e no venti minuti- disse Ermal dopo essersi unito alla risata della ragazza

-Anche troppo- esitò Chloe mettendosi le scarpe e alzandosi dalla poltroncina bianca

-Se non ci vieni tu, ti ci porto io- concluse Ermal tirandola per un braccio fino a prenderle la mano

In quel momento la ragazza avvertì la pressione di quella sera...quella stretta

-Ma dove cazzo credi di andare?- Tuonò Amedeo sbattendo i pugni sulla porta
-Ma levati!!-Si scansò Chloe
-Ma tu non hai capito allora come stanno le cose-
-Oh ma ti devi togliere Cazzo!-
-Ora mi dici dove eri, ok?-
-Ma ero con Stacy lo sai-
-Chi cazzo me lo assicura eh?! Tu devi restare qua, capito? Senza di me non esci ok?!-
Amedeo la spinse sul letto urlandole ancora contro, si diresse verso l'armadio in direzione di una scatola tirando fuori quello che  avrebbe segnato la ragazza a vita..
-Che fai con quel coso?-
-Amedeo!?-
Quel luccichio color metallo brillava negli occhi di Amedeo...non fu l'ultima volta che Chloe lo viddi incidere sulla sua pelle...

Chloe guardò la sua mano stretta in quella del riccio...fu cosi veloce nel liberarsi da quella presa e a scappare che Ermal non ebbe nemmeno il tempo di capire

-Scusa, devo andare-udì dopo tra la folla, mentre la chioma corvina si confondeva nella gente

-Chloe...aspetta!- Ermal decise di scalare tra le persone per alla ricerca di Chloe

Chloe era giunta finalmente dall'amica che quasi ubriaca ballava in un maniera senza senso mentre Marco le stava appiccicato, la ragazza tirò via dalla soalla dell'amica la borsa...cercò per mezzo minuto in quel cofanetto rosa...lucidalabbra, telefono, tic tac e finalmente le chiavi.
Chloe estreasse queste lasciando la borsa all'amica mentre con oasso deciso già era avviata all'uscita

-Hey dove vai?-chiese l' amica riprebdendosi

-A casa-urlò Chloe in risposta

-Come?-

-Prendo la macchina, fatti dare un passaggio dal tuo amico-

-Ma Chl...-

-Ti prego lasciami andare-

Stacy non insistette più di tanto...sapeva che Chloe sarebbe voluta stare sola, non voleva nessuno accanto quando era incazzzata...ma Stacy odiava tutto ciò odiava che Chloe stesse male, odiava le sue lacrime, odiava Amedeo, ODIAVA,  quando Chloe stava male ODIAVA e basta

-Stè ma ti sei inceppata?- chiese Marco cercando di imitare qualche passo che aveva visto nella pubblicità della Tim

-No...senti dopo non è che mi daresti un passaggio...Chloe s'e portata la macchina- chiese Stacy col pensiero ancora dell'amica

-Ma è un'abitudine soffiare le macchine a questa ragazza- rise Marco contagiando anche la ragazza che gli stava accanto...
Stacy non rideva mai, non ha mai imparato a farlo...ma Marco era vetamente simpatico la sua faccia poi...era carino, dolce, era...insomma sì Stacy stava prendendo una cotta per quel ragazzo che non conosceva nemmeno da una giornata.

•E quando sulla schiena hai cicatrici è lì che ci attacchi le ali• "ERMAL META"Where stories live. Discover now