Capitolo 14

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Nina's POV
...una settimana dopo

Ormai è una settimana che non ritorno al college. Lo so che dovrei frequentare le lezioni per diventare qualcuno un giorno ma non sono più sicura di quello che voglio; non sono più nemmeno convinta che il mondo vada per il verso giusto ormai. Vampiri? Stiamo scherzando? Le opzioni sono due: o Rose si è fatta di qualche droga pesante oppure aveva ragione e tutto questo è reale; non sono sicura di voler credere alla seconda opzione. La mia mente non può arrivare a capire tutto questo o forse non vuole. Volevo solo avere una vita normale, andare al college, laurearmi e costruirmi una carriera, magari conoscere un bel ragazzo con cui avrei passato il resto della mia vita. Non posso credere che quel bel ragazzo di cui ho solo dei bei ricordi sia anch'esso un vampiro e che il suo unico scopo sia quello di farmi del male ed eliminarmi da questo mondo. Infondo, cos'ho fatto di male?
"Ma a loro non interessa chi sei, vogliono solo uccidere, prosciugare tutto il nostro sangue" aveva detto Rose e forse aveva ragione. Dei mostri come loro non possono volere altro dagli umani. Eppure non avevo visto cattiveria negli occhi di Harry e Louis, non avevo visto quella furia omicida di cui parlava la mia compagna di stanza; non ci avevano nemmeno provato a farci del male. L'unico ricordo vivido che ho di Louis è quello in cui mi rimette a letto. Cosa c'è di cattivo in questo? Forse Rose si sbaglia e magari è solo paranoica o forse sono io che sto diventando pazza nel credere di potermi fidare di quelle creature. Una cosa è certa, devo ritornare ai dormitori. Sarà più facile affrontare la situazione in due e anche se Rose non è la più simpatica e amorevole compagna di stanza, non voglio lasciarla sola in un momento del genere. So che insieme non possiamo fare molto ma due è meglio di uno, giusto?

**

Ritorno ai dormitori, si è già fatta sera e spero di trovare Rose nella sua stanza. Devo avere un aspetto orribile; tutti mi guardano come se fossi uscita da un terribile film horror e puzzassi di morte. Cammino in fretta e raggiungo la mia stanza, chiudendo in fretta la porta alle mie spalle.
"Hai un aspetto orrendo e puzzi di cane bagnato" dice Rose senza neanche guardarmi, salutarmi o chiedermi dove sia stata la settimana scorsa.
"Anche tu" ribatto. Ormai ho imparato come rispondere a questa ragazza che non sembra provare alcun sentimento se non un amore incontrollato per se stessa. Non voglio mettermi a piangere, non come l'ultima volta.
"Attenta a come parli" dice fulminandomi con lo sguardo. Mi siedo sul mio letto, comincio a tremare per il suo sguardo assassino.
"Non dovresti, ecco...dare di matto per la situazione?"
"E perchè dovrei?"
"Non lo so perchè io...perchè io non riesco a smettere di pensarci e ho...ho davvero tanta paura Rose. Non voglio morire così giovane, ho ancora tanto da fare, studiare, sposarmi, avere dei figli e..."
"Ehi, ehi, respira bambina. Hai davvero un aspetto tremendo, ti faccio un thè"
Trovo stranissimo il gesto di Rose, non si è mai curata di prepararmi qualcosa, ma devo pur approfittare di questo momento di gentilezza, no? Torna poco dopo, il suo aspetto mi mette inquietudine e sembra che abbia qualcosa di rosso che le scende dall'angolo della bocca.
"E' sangue quello?!" chiedo inorridita.
"Si, ho fatto a pugni con me stessa mentre ti preparavo un thè. Certo che no, idiota, non è sangue, è solo marmellata. Bevi adesso, prima che decida di farti fuori"
Trovo difficile non piangere, non capisco perchè mi abbia detto una cosa del genere.
"Ti prego, non rimetterti a frignare, sai che non lo sopporto"
"Sono io che non ti sopporto più! Che cos'hai contro di me, eh?" chiedo urlando. So che ho il viso rosso per l'imminente pianto, ma non ce la faccio più. Tutto questo è troppo da sopportare.
"Calmati biondina o mi toglierai il piacere di ucciderti se ti verrà un infarto"
"No, Rose! Non mi calmo. Sei la peggior compagna di stanza che mi potesse capitare. Sei sgarbata, sempre per i cavoli tuoi, sei davvero una..."
"Stronza? Lo so" dice guardandosi le unghie.
"E sei menefreghista e tutti gli aggettivi negativi che esistono in questo mondo. Sai forse è per questo che nemmeno i tuoi genitori vengono mai a trovarti, ti sei fatta odiare anche da loro". Mezzo millisecondo dopo aver finito la mia frase molto teatrale mi ritrovo sbattuta al muro, le mani di lei intorno al mio collo.
"Tu, piccola, insulsa, ragazzina senza significato, non permetterti mai più di nominare i miei genitori, ci siamo capite?"
"R-Rose...hai ragione, mi dispiace" dico. Comincia a mancarmi l'aria e comincio a pensare che Rose non avesse tutti i torti quando diceva di volermi fare fuori. Molla un attimo la presa e tende l'orecchio, come per sentire qualcosa che evidentemente io non posso sentire.
"Ascoltami bene, adesso dimenticati di quello che è appena successo, finisci quel cazzo di thè e poi mi seguirai ovunque io andrò, ok?"
Vedo le immagini nella mia testa di quello che è appena successo che si vanno affievolendo, come se piano piano le stessi dimenticando e sento l'impulso di seguire Rose in ogni passo che fa. E' una cosa strana perchè non voglio farlo eppure è come se mi sentissi costretta.
"Pronta a vedere un po' di sangue, bambolina?" mi chiede e rabbrividisco anche se non posso farci niente.

Cherry Lips  [Harry Styles]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora