Save me

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Falling out of love is hard, falling for betrayal is worst.

-impossible, James Arthur

Riempio la valigia in modo frenetico, svuoto completamente l'armadio. Mi muovo per tutta la stanza con le lacrime che mi offuscano la vista, ma le ignoro, continuo a radunare tutta la mia roba per poi chiudere la valigia e legarmi i capelli con un elastico preso dal bagno. Afferro tutti i miei cosmetici e li getto all'interno di un piccolo borsone, assieme alla biancheria. Sento i tuoi passi salire le scale, sono pesanti, i tuoi soliti passi del venerdì sera. I tuoi soliti passi da ubriaco. Le foto del corridoio sbattono a terra, quando le scontri con il braccio, cercando di reggerti in piedi. Percepisco i tuoi passi allontanarsi sempre di più verso il bagno, smetto di trattenere il respiro e continuo a muovermi freneticamente per la stanza, con un groppo alla gola che mi sta soffocando.

Non ce la faccio più a sopportare tutto questo.

Levo le valigie dal letto posizionandole sul pavimento proprio accanto alla porta che adesso viene spalancata dal tuo corpo. I tuoi occhi sono vitrei, privi di emozione mentre passano a rassegna tutta la stanza. Mi guardi, le tue mani si stringono in due pugni ai lati dei tuoi fianchi mentre sul tuo viso si forma una smorfia di rabbia, mi allontano da te e cado sul letto. La paura impedisce alle lacrime di uscire, ma allo stesso tempo permette al cuore di uscirmi dal petto. Ti avvicini e come ogni venerdì sera, mi tiri uno schiaffo. Ma questa volta è diverso, lo so bene pure io. Questa sera è diverso, perché ti ho fatto arrabbiare più del solito e, quando succede, per me non c'è via di scampo. Mi tiri un'altro schiaffo quando mi allontano. Ti osservi ancora intorno, noti allora le valige e tutto si fa reale. E te ne rendi conto, che mi hai persa. L'anta dell'armadio sbatte, nel momento in cui la tua mano ci sbatte violentemente contro ed io sussulto, il mio corpo trema violentemente quando ti avvicini ancora.

<<ti prego>>

La mia voce è spezzata dal pianto isterico che sta scuotendo il mio corpo, ma non ti importa. Continui a lasciarmi segni. La tua voce è rauca, ma in modo disgustoso. Ti allontani dal fondo del letto e mi trascini giù per le scale sorreggendomi per un polso, facendomi male per la centesima volta.

<<Sam, fermati, ti prego>>

La mia voce è rotta, spezzata esattamente come il mio cuore. Finisco a terra violentemente, cerco di rialzarmi mentre mi giri intorno, mi guardi come se fossi una tua preda. Un leone ed una gazzella. Ma le mie lacrime non servono a niente, ormai i tuoi sentimenti sono un qualcosa di irraggiungibile. O almeno verso di me. Perché lo sappiamo bene entrambi, per l'altra ne hai anche troppi. L'altra. Non avrei mai pensato di dirlo, ma la ringrazio. La ringrazio per avermi liberato di te, un peso che mi schiaccia giorno dopo giorno. Ma a te non basta lasciarmi uscire, giusto? tu vuoi incolpare me dei tuoi sbagli, dei tuoi tradimenti, e mi stai convincendo. Se non fossi uscita con te, se non mi fossi fatta fregare, a quest'ora sarei tra le braccia di chi mi ama davvero e che, nel profondo, anche io amo. Colui che vive a due minuti a piedi da qui, in quella casa bianca a tre piani e piscina sul retro. Colui di cui hai sempre avuto un po' di paura, perché è tanto più di te, in tutti i sensi. Lui è bene e tu sei male. lui è amore e passione, tu sei odio e dolore.

<<questa volta non la passerai liscia>>

La tua voce mi mette così paura. Una volta non era così, una volta ero innamorata di te, credevo che fossi la cosa migliore che mi fosse mai capitata, e sono stata così codarda da non scappare subito, quando le cose stavano precipitando, ho creduto semplicemente che potevi cambiare. Ma è ovvio che mi sbagliavo. E adesso ne sto subendo le conseguenze. Prego che la porta si spalanchi e che lui entri in casa per liberarmi da questo incubo, ma tu la chiudi a chiave, ci blocchi qui dentro, senza alcuna via d'uscita; fuori è buio e non c'è anima viva.

Se dovesse succedermi qualche cosa, qualcuno se ne accorgerebbe? Qualcuno verrà a salvarmi?
No, è semplice, perché la sua macchina non è nel vialetto, le luci sono spente e di lui non c'è traccia.
Perciò resterò qui, in balia di un mostro.

Ti allontani, vai verso la cucina non prima però di avermi trascinata e chiusa in bagno, al buio. Cerco di alzarmi da terra, mi aggrappo al lavandino tirando a terra tutto quello che mi ostacola. Mi metto in piedi, accendo la piccola luce dello specchio e rovisto tra i cassetti: afferro il repellente per le zanzare e apro la finestra, quando riappari tu. La porta si spalanca e mi getti a terra prima che io possa ferirti, raggiungere fuori e scappare. Mi strappi dalle mani la bottiglietta e la getti dentro alla vasca, per poi avvicinarti.
Ma non è così che finirà, io non mi arrenderò adesso, non mi arrenderò più. Afferro la manichetta d'acqua bollente e il getto ti colpisce in piena faccia, ti allontani gridando. Sgattaiolo via di lì. Esco fuori, la porta sbatte dietro di me mentre, sorreggendoti una mano sugli occhi, mi insegui. Colpisco con tutte le mie forze la porta di Harry che si spalanca poco dopo. I suoi occhi diventano scuri quando osserva i segni evidenti sul mio corpo, chiude la porta dietro di noi e mi attira al suo corpo. Ed è solo in quel momento che capisco di essere finalmente al sicuro, e mi lascio andare. Mi sorregge, mi consola e mi tiene stretta a se per tutta la notte.

Le tazze di cioccolata calda con i marshmallow -rimedio contro la tristezza- sono ancora sul tavolino quando l'orologio scocca e si fanno le sei del mattino. Sono tra le sue braccia, i suoi occhi sono spalancati e osservano distrattamente al tv. Non abbiamo parlato di quello che è successo, ma sono sicura che vuole farlo e si merita una spiegazione, se non fosse stato per lui questi ultimi anni, sarei persa, sarei niente.

<<no tornerò più in quella casa, sta volta per davvero>>

Nel mio cuore so che tutte le volte che sto male io e perdo un pezzo di me, a lui accade lo stesso. Ho sempre saputo i suoi sentimenti, non me li ha mai negati, e nonostante continuavo ad andare per la mia strada, lui era sempre lì, sempre accanto a me. Ed è per questo che lo amo. Perché si preoccupa quando non vede la mia auto nel vialetto dopo le undici, perché la mattina mi da il buongiorno dalla finestra della sala, e perché mi stringe tra le sue braccia. Mi da sicurezza, e mi sento così stupida, l'ho fatto soffrire tremendamente, e ho fatto soffrire me stessa. Vorrei poter tornare indietro e dirgli di sì quando quella volta al parco mi ha chiesto di scappare con lui, di andare lontano, solo noi. E mi sento male, per non aver mai capito prima che anche io andrei sotto ad un treno per lui. Farei qualsiasi cosa adesso.

E lo faccio, non mi interessa più niente.

Afferro il retro del suo collo, saldamente. Mi osserva per un secondo negli occhi prima di passare il suo sguardo alle mie labbra ancora coperte dal rossetto. Non serve chiedergli scusa, sarebbe riduttivo, perciò sorprendendolo, poggio le mie labbra sulle sue. Non so spiegare che cosa sta succedendo dentro di me, ma è la cosa più bella che abbia mai provato.

E non lo lascerò andare, rimarrò qui, accanto a lui.

Perché mi ha salvata.

Perché il suo sorriso mi aperto un varco di luce in un mondo di tenebra.

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