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25 Maggio, una calda notte di primavera inoltrata.

Ho un pezzo di cartoncino semi rigido in mano, ripiegato perfettamente a metà. Il mio nome, in lettere scarlatte dai bordi dorati, è stampato sul dorso; all'interno un indirizzo, una data e un orario.

Un invito. Privatissimo. Esclusivo.

La parola d'ordine non c'è scritta, non è mai scritta, ciononostante cambia di volta in volta. E infatti sto aspettando una telefonata.

Sono seduto sul letto, ho trentatre anni e le scarpe buttate sulla moquette firmata da settecento dollari. Vivo a Manhattan, attico sulla ventisettesima e il mio telefono non sta squillando.

Ho trovato l'invito sotto la porta quando sono rientrato dal lavoro. Ho una carriera decisamente brillante: sono avvocato. Una specie di Keanu Reeves ma senza Al Pacino a tirare i fili della mia vita. Libera scelta, sono io il demonio.

Ho slacciato il colletto della camicia e buttato la mia cravatta d'Armani sulla sedia vicino al letto; mi sembra di trovarmi in uno spazio fin troppo piccolo.

Ho telefonato subito. Segreteria. "Non mi sento troppo bene piccola, rimandiamo ad un altro giorno". Lei m'ha richiamato venti minuti dopo. Segreteria. Piagnucola qualcosa, io nemmeno la sento.

Eccolo che squilla. Sono loro stavolta, ne sono sicuro. Tiro un sospiro e alzo la cornetta.

GOETIA

Ed è tutto nelle mie mani.

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⏰ Last updated: Sep 25, 2017 ⏰

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ViolaWhere stories live. Discover now