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Ogni mattina quando usciamo di casa per andare verso la stazione che ci porterà a scuola, prendiamo il cellulare e poi cerchiamo nelle tasche dei jeans le cuffiette per ascoltare la nostra canzone preferita. La mattina è il momento per decidere come affrontare gli inevitabili percorsi più o meno accidentati che segneranno la giornata. Ora, tornando alle cuffiette, il più delle volte i fili sono annodati, ingestibili. Che fare? Diciamo che ci sono tre modi:
il primo: innervosirsi e cercare di districare i nodi in fretta, senza ragionarci più di tanto. Purtroppo questo approccio è totalmente inefficace: più ci arrabbiamo e meno siamo lucidi, quindi i nodi andranno intrecciandosi sempre più, e se non ci fermiamo rischiamo di non farcela più.
Il secondo: rimandare la soluzione del problema, indossando per il momento le cuffie con quelli scomodi nodi che dimezzano la lunghezza del cavo. E ciò che pensa lo studente che si ritrova il venerdì notte con 50 pagine da studiare per la verifica del giorno seguente, fissata dal prof di storia un mese prima. Così facendo peggioriamo solo le cose perché le tasche spesso sono stronze: se cacci dentro i nodi a forza per non vederli, quando poi sarà inevitabile districarli la faccenda sarà ancora più complicata, e me li detti nodi non si scoglieranno volentieri...
Il terzo: tirare fuori le palle nonostante la stanchezza e mettersi ad affrontare il problema. Questo è davvero l'unico modo di fronte a una situazione complicata e problematica, tutto quello che si deve fare e agire con pazienza, concentrandosi su un nodo alla volta.

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⏰ Last updated: Oct 02, 2017 ⏰

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