Mio caro diario- 9

907 57 14
                                    

Mio caro diario,
Sono arrivata al capolinea.
Il medico dice che potrei partorire da un momento all'altro. Alla fine, date le ottime condizioni di salute, sarà un parto naturale. LA COSA MI SPAVENTA!
Ormai c'è solo da aspettare che Kuchel sia pronta.

-Dovresti sforzarti di mangiare di più, ti ritroverai senza forze per il parto.
Mi sgrida Levi, prendendo il piatto con dentro ancora molto del cibo che non ho mangiato.
-Lo so, ma ho poca fame ultimamente. Mi si chiude lo stomaco solo pensando al cibo.
-Lo sai che io non ti sforzo, sei adulta e fai le tue scelte. L'importante è mantenerti in salute, stringi i denti che manca poco alla nascita della mocciosa.
-Uff, non me ne parlare! Ho troppa paura.
-Del parto?
-Sì.
-Andrà tutto bene, ci sarò io con te. Sempre.- Levi posa i piatti e mi abbraccia, mi bacia il collo e mi stringe di più come per paura che io me ne possa andare.
-Ti amo tanto, Levi.
-Anche io.
-Io adesso vado di là, lavoro un po' al computer. Ti va di riposarti vicino a me?- Mi chiede. Per starmi accanto il più possibile Levi ha deciso di passare due settimane in ferie intorno alla data stimata per il parto. È novembre e tutto diventa più grigio e piove quasi sempre, ma con la sua compagnia i pomeriggi scorrono meno monotoni.
-Mh, perché no?- Gli rispondo.
Dopo aver cenato ce ne andiamo in camera da letto, dove Levi ha la sua scrivania da lavoro, ed io mi stendo sotto le coperte mentre lui inizia a lavorare come aveva detto.

-Mamma mamma!!- Esclamò la piccola Kuchel. -Mamma guarda!- Disse contenta mostrando alla madre una margherita.
-Che bella!- Le rispose la madre, ricambiando il suo sorriso.
-Dobbiamo andare.- Le chiamò Levi, vestito in quella strana tenuta militare con lo stemma delle ali della libertà.
La famiglia si trovava nel bel mezzo di una distesa verde ricoperta di tanti fiori, un bel tramonto rosso incorniciava il paesaggio e tra le foglie degli alberi soffiava un caldo venticello.
-Quando sarà la prossima spedizione?- Chiese (T/n), dall'aria molto preoccupata.
-Domani.- Le rispose semplicemente.
Entrambi fecero un sorriso malinconico e chiamarono Kuchel per tornare a cavallo.
-Quando finirà tutto questo?- Chiese ad un tratto la ragazza.
-Non lo so, spero presto. Ormai nessuno può più restare qui.
-Io non resisto più!- (T/n) scoppiò in un pianto disperato.
-Mamma?- La chiamò Kuchel, preoccupata.
-Scusatemi, Levi. Kuchel. Io non resisto più.
-Che cosa stai facendo!?- Le chiese preoccupato Levi che, giratosi a guardare dietro di lui, vide sua moglie togliersi la giacca con quel simbolo e metterla sulle spalle della figlia.
-Mi... dispiace. Forse ci rivedremo in un'altra vita.
-NOOOOOOOOO!
-MAMMAAAAAA!!!!
(T/n) si buttò dal cavallo ed il suo corpo andò a sbattere contro un albero.
"Forse ci rivedremo in un'altra vita"...

-AAAH!!- Esclamo svegliandomi dall'incubo di turno. Mi tremano le gambe e sento una forte fitta alla pancia. Non sarà che...
-LE...VI!- Provo a chiamare Levi, che dorme accanto a me, mentre noto che la fitta pian piano se ne va.
Lo sento scattare in piedi e girarsi verso di me.
-Cosa succede!? Stai bene?- Mi chiede preoccupato.
-Penso che... che Kuchel sia pronta!
Sgrana gli occhi e, per un secondo, trattiene il respiro.
-Ce la fai ad alzarti?
Come risposta annuisco, ma la preoccupazione sui nostri volti rimane.
-Allora andiamo.
Con non so quale miracolo riesco a cambiarmi ed a mettermi il cappotto e appena saliamo in macchina un'altra fitta si fa sentire. Il cuore sembra volermi distruggere la gabbia toracia e le gambe tremano, inizio ad avere un senso di nausea e l'ansia sale.
Levi mette in moto l'auto e partiamo diretti all'ospedale.
-Andrà tutto ok, adesso respira con me.- Cerca di tranquillizzarmi. La sua mano libera si poggia sulla mia sinistra ed inizia a respirare profondamente, faccio lo stesso anche io anche se non sembra affatto calmarmi. Chiudo gli occhi, poggio la testa allo schienale del sedile e provo a calmarmi.

(Ore 1.47)
Mio caro diario,
Il momento non si è tardato ad arrivare. Le prime contrazioni si sono fatte sentire e sto più in ansia che mai. Anche Levi non riesce a calmarsi ma sta cercando di farlo per guidare in modo sicuro ed arrivare all' ospedale il più presto possibile.
Le contrazioni sono leggere, o meglio, peggioreranno più avanti e già mi tolgono il respiro. Spero che tutto vada bene.

-Fa maleeee!- Mi lamento girandomi e rigirandomi in quello scomodo lettino bianco. Le contrazioni si sono fatte sempre più forti e frequenti, mi si sono pure rotte le acque. Mi hanno attaccato una fascia per i parametri vitali e mi hanno attaccato vari tubicini ovunque. Levi è seduto di fianco a me, ed abbiamo già avvertito i nostri amici.
-Resisti, sei molto forte (T/n).- Mi sussurra nell'orecchio e tenendomi la mano. Al sentire un'altra contrazione gliela stringo di più ma sembra non essersene accorto, vedendolo in faccia si capisce perfettamente che anche lui è molto ansioso in quel momento.
-Non...ce la faccio. Non ci riesco!-Esclamo in preda al panico quando il dolore si intensifica.
-Non puoi dirlo, non ora! Sei arrivata fin qui e sei a metà! Fra poco arriverà Kuchel, devi resistere!
-Ci...sto provando.

(Ore 7.29)
Mio caro diario,
Sto qui in ospedale da molto tempo. Furlan ed Isabel appena sono stati telefonati da Levi sono corsi qui ed ora stanno seduti in sala d'aspetto.
L'infermiera mi ha chiesto se volevo fare l'epidurale, ma io non so perché ho rifiutato. Mi hanno detto che manca poco, tra un'ora dovrei stare in sala parto. Ho tanta paura...

-Dai, ci siamo quasi.- Dice Levi.
Sono ore che sto in questa piccola stanza stesa su un letto dolorante. L'infermiera dice che ormai sono pronta e mi ha dato l'ok per la sala parto.
-Signore, lei entra?- Gli chiede ad un certo punto la tipa.
-Sì.- Risponde Levi.
L'infermiera gli dà la classica cuffia e la mascherina da mettere quando entreremo là dentro.
Ormai sono senza forze, al limite. Mi fa male ovunque e la nausea si è intensificata, non vedo l'ora che nasca...
Ora mi stanno portando in sala, dove medici ed infermiere mi aspettavo.
-Levi ho paura...- Gli sussurro. Levi, che cammina affianco a me, mi prende per mano.
-Come ho detto, andrà tutto bene.
Mi sorride, ma si vede che anche lui ha paura. In volto è pallido e sento che anche lui sta tremando.

(Ore 8.00)

Mio caro diario,
Mi trovo in sala parto da una ventina di minuti.
Sono senza forze, sudata e spaventata. Le infermiere mi stanno tranquillizzando e dicono che posso iniziare a spingere. Ma io non ce la faccio! Ho paura, spero che Kuchel stia bene...

-Forza, spinga!
-Ngh, non... ci riesco!
-Di più!
-AHHHHHH!!!
Sto facendo del mio meglio. Ormai sono giunta alla fine, Kuchel sta arrivando e che io sia pronta o no sarò mamma, e Levi papà.
Il tempo mi sembra essersi fermato in un dolore immenso che mi scorre per tutta la schiena e sull'addome.
-Ci siamo quasi.- Sento dire dal medico.
-Ce la puoi fare, forza (T/n)!- Mi dice Levi nell'orecchio.
-AAAAAAAHH!- Il mio urlo viene interrotto da un  pianto. Una piccola creaturina rosa si dimena tra le mani del medico.
-Ce l'ho fatta... Ce l'ho fatta davvero.
-Sì, ce l'hai fatta.- Sento Levi piangere di gioia, ed anche io sorrido.
-Signore, vuole tagliarlo lei?- Gli cihede il dottore. Levi annuisce e prende in braccio nostra figlia per tagliare il cordone ombelicale.
Dopo vedo le infermiere che portano la piccola via ed il medico che ci fa gli auguri.
-Visto, Levi? Ci siamo incontrati in un'altra vita, e siamo felici, insieme...- Sussurro mentre chiudo gli occhi, ormai pesanti dalla stanchezza.

(Ore 11.16)
Mio caro diario,
Kuchel è finalmente nata!
Per fortuna sta bene ed è una pallina che pesa 2.6 Kg. Mi hanno tenuta sotto osservazione per 3 ore prima di portarmi, finalmente, la piccola mocciosa. Senza di lei, senza sapere come stava, senza vedere nessuno tranne medici ed infermieri che andavano e venivano dalla mia stanza, mi sono sentita un pesce fuor d'acqua. Isolata da tutto e da tutti.
Dovrei stare qui per dei controlli sia per me che per Kuchel e poi potrò ritornare a casa.
I miei amici fanno avanti e indietro per venirci a trovare e a farci gli auguri.
Spero solo di uscire da qui molto presto...

*Angolo autrice*
Giorno reader e buon sabato!!!
Lunedì si torna a scuola, noooooo😭
Beh, spero che, come al solito, questo capitolo vi sia piaciuto ed ovviamente ne scriverò altri. Probabilmente il prossimo non sarà l'ultimo.
WAAAAA NON VEDO L'ORA CHE ESCA LA TERZA STAGIONE DI AOT hskeoendoqobfbksoaoq!1!!1!!1
Ho appena finito di vedere Just because in due giorni ed è fighissimo!
A voi come va la vita?
Meh.
Ci vediamo, ciauuu!

My Dear Diary -LevixReader -SEQUEL Portami Via Da Qui Où les histoires vivent. Découvrez maintenant