Cap 6 - Pop! Goes The Weasel

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Come promesso, nuovo capitolo! Spero vi piaccia! ^^
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C'era una volta un vecchio, bellissimo parco, pieno di canzoni allegre, facce felici, deliziosi profumi e giochi divertenti.

'Round and 'round the cobbler's bench
The monkey chased the weasel,
The monkey thought 'twas all in fun
Pop! Goes the weasel

Questo parco era abitato da un divertentissimo e coloratissimo clown, amico dei bambini. Era lui che si occupava di farlo funzionare e di assicurarsi che i suoi piccoli ospiti conservassero per sempre un bel ricordo della sua allegra casa.

A penny for a spool of thread
A penny for a needle,
That's the way the money goes,
Pop! Goes the weasel

Laughing Jack adorava i bambini.
Era convinto che non esistesse niente di più prezioso al mondo. I bambini, si sa, non sanno che cosa sia il male. Cosa sia la cattiveria. E mai devono saperlo. La bellezza dei bambini sta nella loro mancanza di malvagità, e Jack lavorava sodo perché le cose rimanessero così. Nessun bambino doveva mai soffrire, perché se i bambini soffrivano, così soffriva Jack, e a Jack non piaceva soffrire. Non gli piaceva per niente...

A half a pound of tupenny rice,
A half a pound of treacle
Mix it up and make it nice,
Pop! Goes the weasel

Non era un lavoro facile.
La parte difficile non era il trovare i bambini giusti, che davvero avevano bisogno di un amico. La parte difficile stava nel separarsi da loro una volta cresciuti. Diventava sempre più difficile, decennio dopo decennio. Jack lo sapeva bene. Conservava il sorriso dei suoi piccoli amici nel cuore, e questo lo aiutava un pò ad andare avanti. Ma non era facile reggere il pensiero che, prima o poi i suoi piccoli compagni di avventure, si sarebbero dimenticati di lui. Il terrore più profondo di Jack era di essere dimenticato. Aveva il terrore che dopo tutti i suoi sforzi, i bambini dimenticassero di avere un amico, che non importa cosa fosse successo, gli sarebbe sempre stato al fianco...

Up and down the London road,
In and out of the Eagle,
That's the way the money goes,
Pop! Goes the weasel

Non importa quanto tempo sarebbe passato, prima di rivederlo. Avrebbe aspettato.
I bambini non sanno cosa sia la cattiveria, il tradimento. Non sanno cosa vuol dire essere dimenticati. Nessun bambino dovrebbe saperlo...
Povero piccolo Isaac. Chiuso in soffitta, sotto quella coperta lisa, mentre il padre picchiava la moglie con la cintura, in un angolo della loro camera da letto...
Non preoccuparti, ora Laughing Jack è qui, e ti farà sorridere... Giocheremo, sempre...
Giocheremo fino alla fine...

I've no time to plead and pine,
I've no time to wheedle,
Kiss me quick and then I'm gone
Pop! Goes the weasel

E tu, giochi con me?
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Mi sveglio di colpo. Sento le molle del letto cigolare in protesta.

Che cavolo di sogno... Tutti quei pasticcini non devono avermi fatto benissimo. Ho lo stomaco dolorante.

Chissà che ore sono...

Mi infilo le ciabatte che mi ha dato Sally, ed esco cautamente dalla camera, senza fare rumore.

Devo trovare del bicarbonato prima di vomitare sul tappeto...

Ciabatto assonnata verso la cucina. Le travi di legno cigolano sotto il mio peso. La villa è immersa nel più completo silenzio.

Vediamo di muoverci.

Supero il lungo tavolo della sala da pranzo, senza accendere la luce. Non hanno chiuso le finestre, e la luce della luna filtra dalle grandi lastre di vetro.

Finalmente raggiungo la cucina. Accendo la luce. Il bicarbonato è vicino all'aquaio.
Ne prendo una tavoletta e la immergo nel bicchiere d'acqua.

Mentre aspetto che l'effervescenza finisca guardo la gigantesca pila di piatti sporchi, nel grande lavello, sul banco da lavoro e sul tavolo della cucina.

Beh, dal momento che sono qui...

Che c'è? Essere maniaci della pulizia non è facile.

Alla quarta teglia che scrosto, sento il pavimento cigolare dietro di me. Poi, come il fiato caldo di qualcuno sul collo.

Sono in canotta e pantaloncini, quindi la mia prima reazione è levarmi di mezzo, per pararmi dai colpi... del nulla.

Non c'è nessuno.

La cosa mi puzza. E non è colpa delle teglie.
Finirò domani mattina.

Cerco il bicchiere con il bicarbonato.

Non lo trovo.

Lo avevo appoggiato poco prima sul tavolo, e ora al suo posto c'è... Una caramella, avvolta in una carta argentata.

Sento l'acidità salirmi per la tensione.

In fretta, mi metto in bocca la caramella.
È l'unica cosa che ho sotto mano, per contrastare il sapore che ho in bocca.

Fa subito effetto, qualsiasi cosa sia. Mentre la mia bocca viene pervasa dal dolce sapore, sento l'acidità scendere velocemente, e le palpebre si fanno pesanti.

Sbadiglio un paio di volte.

Trascinando i piedi, torno alla camera di Sally, e mi butto sul letto.

Sento la coperta scivolare su di me.

In un istante, cado in un dolce oblio.

Dolce quanto la caramella avvolta nella carta argentata.

• Black Candy •Where stories live. Discover now