Debolezze

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"Quanto lo odio! Pf, San - Potter..."
"Draco, se non ti dai una calmata la vena del collo finirà per esplodere."
"Blaise, ho chiesto una tua opinione?" L'espressione di Blaise è disgustata e irritata dal mio comportamento. "Se solo quella Sudicia Mezzosangue non fosse subentrata... io... io... lo avrei umiliato. Ero a tanto così da farlo cadere ai miei piedi e umiliare Potter finalmente. Avrei onorato il buon nome dei Malfoy e quello dei mangiamorte. Avrei goduto nel vedere la sua espressione di sconfitta e una volta tanto avrei vinto io contro di lui." Il sangue mi ribolle in petto e da lì in tutte le vene del corpo. Ho i pugni serrati e sto camminando, con un passo simile alla marcia, per un corridoio vuoto con Blaise che impreca contro di me in silenzio.

"Vado in bagno" Gli dico. Il segno comincia prima a prudere e dopo a bruciare. Scopro appena l'avambraccio. È diventato più nero. Ogni passo del disegno nero diventa sempre più scuro e rimarcato. Qualcuno ci sta chiamando. Non ho mai assistito ad una riunione tra Mangiamorte, di conseguenza non vorrei mai essere partecipe. Mio padre, Lucius, ha il terrore che Voldemort... -No, lui potrebbe sentire i miei pensieri. Nemmeno qui posso permettermi di chiamarlo per nome-, Tu-sai-chi possa uccidere me e mia madre, Narcissa. Sono diventato Mangiamorte a causa della sua stessa paura. Temo che lui possa sterminare la mia famiglia e me. Ho sedici anni, non voglio morire. Voglio vivere come un ragazzo normale: innamorarmi, studiare, lamentarmi del troppo studio, subire lo stress della scuola... una vita normale per avere un futuro normale. Le soddisfazioni me le dà quel San-Potter: per pensare a litigare con lui mi dimentico di ogni cosa. Il nostro odio è quotidiano, il nostro astio irreversibile. Tolgo il golfino, slaccio la cravatta, sbottono la camicia. Sciacquo il viso oramai in lacrime. Non mi ero reso conto di stare piangendo. Passo le mani sul viso e decido di uscire, quindi mi rimetto in ordine ed esco. Il braccio brucia ancora. Vado a parlare con Piton, è meglio. Almeno saprò se è obbligatorio esserci tutti.

Percorro i corridoi senza fare caso alla strada. Le mie gambe la sanno a memoria. Oramai ci vanno da sole.
Mi ritrovo in un battibaleno davanti la porta dello studio di Piton. Busso.

"Avanti". La sua voce dimostra, come sempre, la sua voglia di vivere.
"Sono Draco." La sua stanza è un caos! Libri e ampolle ovunque. Ma dà mai una rassettata qui dentro?
"Ti stavo aspettano. Tu-sai-chi deve affidarti un compito molto importante. Non è stato rivelato a nessuno. Non ne sono a conoscenza nemmeno io. Sei pallido Draco. Non farti vedere così da tua madre o si scatenerà contro il sottoscritto. Andiamo". Mi porge la mano.

Ci siamo materializzati nel soggiorno di casa mia, la Malfoy Manor. Lo ammetto: sono terrorizzato al pensiero di doverlo incontrare. Come fa quello sfregiato a vederlo tutte le notti? No. Devo smetterla di pensare a lui e a San-Potter. Potrebbe essere un legilimens, e non solo con Harry. Non ci credo. Lo sto facendo ancora... sto diventando idiota. Completamente idiota.

"Draco. Caro, Salve." Il suo passo incedente è inquietante. "Grazie Severus per averlo portato da me" la sua voce e il tentativo fallito di sembrare gentile ancora di più. "Ho un compito importante da affidarti.". In quel momento stanno entrando mia zia, Bellatrix Lastrange, affiancata da mia madre e seguita da mio padre.
"Siediti, Draco. Con molta calma" continua a dire. "Anche voi, cari, sedetevi." Io non oso farmelo ripetere un'altra volta. Mi siedo sulla poltrona che ho accanto. Ma perchè cerca di fare il gentile? Potrebbe uccidere da un momento all'altro e usa parole come 'caro', 'gentile', 'calma'...
"Devi compiere il tuo primo lavoro da Mangiamorte: devi uccidere Silente per me. Altrimenti io ucciderò te, tua madre e tuo padre. Conosci la maledizione, vero?" La sua voce è così intensa che ho paura di sentire male. Vuole davvero che io uccida Silente? Sul serio? Lui non può? Deve per forza sterminare una famiglia?
"S,s,si Signore." Sto tremando. Piton è molto tranquillo. Come fa a restare impassibile davanti a lui? Davanti al Signore Oscuro...

Piton si alza, mi tocca il braccio e ci materializziamo nel suo studio.
"Devi ucciderlo, o lui uccidere te. Ricordalo, Draco. Adesso, se non ti dispiace, sparisci."

Va tutto storto. Devo ucciderlo. Io non sono in grado di fare una cosa simile. Non esiste via di mezzo. Non posso parlarne con nessuno. Finirò ad Azkaban se dovessero mai scoprirmi. 'Ma no Draco, tuo padre è un magiamorte e lavora al ministero, perché mai dovrebbero rinchiuderci'... no! Anche la vocina da quello pazzo no!
Comincio a correre più veloce che posso cercando di coprirmi il volto in lacrime. I miei passi violenti rimbombano per tutto il corridoio avvalso da mura, pavimento, scalinate e soffitto. Arrivo nel bagno dei prefetti. Via il golfino, lenta è la cravatta e saltano per aria i bottoni dei polsi alla camicia. Sono sudato: capelli, ascelle, petto e schiena bagnati. Per non parlare del volto e degli occhi, che ormai non vedono più. Non sbatto nemmeno frequentemente le palpebre per negare a me stesso di star piangendo. Non riesco ad essere così forte. Come farò ad ucciderlo? È una responsabilità enorme. Mia zia Bella mi guardava in un modo psicopatico, come volesse dire che mi avrebbe condotto lei alla morte, da Vold... Tu-sai-chi. I miei genitori erano accanto a me e penso tremassero per la paura. Non accadrà nulla di male ai miei genitori, né a me: IO UCCIDERÒ ALBUS SILENTE, PRESIDE DI HOGWARTS E NEMICO DI LORD VOLDEMORT. Tanto vale chiamarlo per nome. Sto eseguendo un suo ordine, me lo merito.

Anche Harry lo chiama per nome.

È il momento di una doccia e domani riprenderò le normali giornate scolastiche, sono stato assente per troppo a lungo. Però non voglio fare il bagno in quello dei prefetti. Vado in quello della mia casata. Sono più al sicuro.

Il rubinetto non funziona... dannati oggetti babbani.
"Aguamenti" dico puntando la bacchetta alla vasca. Un forte getto d'acqua esce dalla mia bacchetta. È piena dopo pochi minuti. Immergo la mano per controllare la temperatura...
"Cazzo! È congelata!" Riprendo la bacchetta e lancio un incantesimo per farla riscaldare, sperando che con l'acqua funzioni. "Fuocondro!" Dico ripuntando la bacchetta alla vasca. Resto così per qualche minuto con la mano immersa nell' acqua. Non la vorrei troppo calda. Non debbo cuocermi. "Perfetta" chiudo l'incantesimo e metto via la bacchetta. Mi spoglio. Il freddo del bagno è tagliente. Punge ovunque. Entro lentamente nella vasca. Il suo calore avvolge ogni parte del mio esile e pallido corpo. Avrei bisogno di una compagnia che mi faccia godere, una vera. Non di normali seghe che si fanno gli adolescenti sfigati. Chiamerei Pansy, ma adesso è impegnata a sbattersi il suo fidanzato Blaise. Quella... meglio non esagerare per oggi. Troppo movimento. Di colpo il desiderio scompare. Non ho più voglia di fare sesso e tanto meno di chiedere un favore alla mia mano. Non l'ho mai fatto e non ricorrerò a lei nemmeno nei momenti di desiderio implacabile. Trattengo il fiato e vado giù.
1s, 2s, 3s, ... 40s. Riemergo. Ansimo. Riprendo il fiato perso e vado nuovamente giù. Stavolta per 50s. Stesso processo. Cerco di riprendere fiato. Se annegassi non dovrei uccidere Silente, ma mia madre morirebbe di dolore e mio padre ucciso da Voldemort. Meglio non farsi male. Meglio non morire per non uccidere. Come sia potuta venirmi in mente una tale idea? Lo uccido per non morire e io penso di suicidarmi?

'Draco, stai diventando idiota come quel Potter'.

Ancora la vocina... sto impazzendo. Ne sono convinto.

Vittime -DrarryTempat cerita menjadi hidup. Temukan sekarang