Una sola emozione alla volta

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Liam continuava a toccarsi la mascella e ad emettere mugolii infastiditi e di dolore. Al volante, Theo lo osservava, alternando lo sguardo dalla strada a lui. Gli dispiaceva averlo dovuto colpire così tante volte, ma quel piccolo lupo era duro da stendere. Sperava solo di non avergli fatto troppo male e che non ce l'avesse con lui.

<<Ho dovuto colpirti>> disse Theo ad un certo punto, quasi a giustificare il dolore che Liam stava provando in quel momento. Gli occhi azzurri della chimera guizzavano velocemente dall'asfalto davanti a loro al ragazzo.
<<Già, quante volte?>> chiese Liam con una nota di sarcasmo nella voce, continuando a toccarsi il volto con una mano, cercando di massaggiarsi la mascella e così alleviare il dolore.
Theo sorrise alla domanda del ragazzo, tornando un'altra volta a guardarlo.
<<Cinque>> rispose mentre lo osservava con aria intenerita.
Da quando Theo Raeken guardava le persone in quel modo? Da quando "persone" erano diventate Liam?
La chimera non aveva la minima idea, non riusciva a ricordare un momento preciso nel quale si era accorto di provare qualcosa per Liam. Per lui, già capire di avere sentimenti e di provarne per qualcuno era un grande traguardo. All'inizio fu strano, non aveva mai conosciuto emozioni tali e si sentì spaesato: non gli piaceva Hayden, la detestava con ogni fibra del proprio corpo, soprattutto quando ronzava attorno al beta. Appena gli arrivò la notizia della sua partenza, dovette trattenersi dal saltare per la gioia. Le cose si erano però complicate col passare del tempo: provava rabbia e tristezza quando Liam abbracciava Mason o Scott, odiava il fatto che chiunque potesse liberamente mostrargli affetto e che se lui lo avesse fatto sarebbe stato respinto.
Solo più tardi si rese conto di sentire gelosia, di essere geloso di Liam.
Lo aveva salvato più volte ma, ancora, Theo era il cattivo. Nessuno si fidava di lui e, essenzialmente, che Scott o altri membri del branco avessero paura di voltargli le spalle non gli faceva né caldo né freddo, ma che anche Liam rientrasse in quella cerchia di persone lo rendeva triste, terribilmente triste.
Non si era mai fatto avanti, si era sempre accontentato di potergli parlare, anche se questo volesse dire litigare; si era accontentato dei pugni al posto delle carezze, dei lividi al posto dei baci, dei "ti odio" invece dei "ti amo". Ma quella situazione lo stava distruggendo e non ce la faceva davvero più; voleva Liam come non gli era mai successo con nessun altro, anche solo potergli tenere la mano per pochi attimi lo avrebbe rallegrato, avrebbe ritardato il momento in cui sarebbe scoppiato.
Se non avesse avuto almeno un piccolo assaggio di ciò che in realtà desiderava davvero, non avrebbe retto quel tumulto di emozioni che ormai da mesi non lo lasciavano un attimo in pace. La notte non dormiva, pensava a Liam; il giorno, se non era con lui, la sua mente era occupata dal beta; se si trovava in sua compagnia, allora tutto andava bene, che si trovassero nel bel mezzo di una battaglia o meno.

Per questo Theo chiese:
<<Ti fa tanto male?>>. Liam annuì, semplicemente e ciò gli bastò per farsi coraggio; in vita sua, Theo ne aveva viste di tutti i colori, ma quello fu sicuramente uno dei momenti più terrorizzanti della sua intera esistenza.
Fece scivolare una mano dal volante al sedile dove si trovava Liam, trovando immediatamente una della mani calde del beta, adagiate su una gamba. Theo, che sembrava perfettamente calmo in viso, si tradiva con la dita tremanti che lentamente andarono a intrecciarsi con quelle di Liam. Quest'ultimo nemmeno si rese conto di ciò che accadeva fino a che non sentì una piacevole sensazione di sollievo invadergli il corpo. Theo gli stava accarezzando il dorso della mano con il pollice e le vene del suo braccio si erano colorate di nero: stava assorbendo il suo dolore.
Una moltitudine di domande iniziarono ad affollare la mente del beta: da quanto riesce a farlo? Come ha imparato? Glielo ha insegnato Scott o sapeva già farlo? Se lo sapeva fare, perché non lo ha detto al branco? Perché non lo ha detto a me?
Liam non staccò la mano, non fino a che sentì quella piacevole sensazione; il dolore era sparito ma, in compenso, gli si era formato un macigno sul petto.
<<Grazie>> sussurrò Liam, il quale aveva le guance rosse. Non era la prima volta che teneva la mano di Theo: quella notte all'ospedale di Beacon Hills, stavano combattendo contro i Ghost Riders e, in qualche modo, dovevano assicurarsi che uno dei due non sparisse dietro le spalle dell'altro. E allora perché si sentiva così tremendamente in imbarazzo?
Sentì a malapena il "prego" di Theo, non riuscì a trattenersi dal porgli una domanda:
<<Da quando hai imparato ad assorbire il dolore?>> chiese, girandosi verso il ragazzo seduto al posto del guidatore, torturandosi le mani per l'ansia nel sentire ciò che aveva da dire.

One Emotion at Time |Thiam|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora