XXVIII

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Le piccole e identiche case erano schierate le une di fronte alle altre.
I lampioni, poco numerosi, facevano fatica a illuminare le buie strade isolate.
I negozi erano chiusi, così come qualsiasi altro edificio.
La città era buia e deserta.
Nessun suono poteva essere udito oltre ai piccoli gemiti di dolore di un certo ragazzo.

La notte, ancora giovane, accompagnava e proteggeva i due giovani.
Taehyung, stanco sia psicologicamente che fisicamente, aveva un braccio posto dietro al collo di Jimin, che l'aveva costretto per aiutarlo a camminare, mentre trascinava quasi i piedi per il troppo dolore alle spalle a causa della ferita delle sue morte ali.

«Tutto bene? Siamo quasi arrivati» lo guardò preoccupato Jimin, addolcendo subito lo sguardo quando i suoi occhi incontrarono quelli timorosi e spaventati di Taehyung.
Lo sguardo del demone trasmetteva solo tristezza e dispiacere...E questo fece solo ristringere il cuore di Jimin, troppo debole a quel ragazzo.

«Mi dispiace, io...» il biondo fece scivolare il suo sguardo sulle scarpe nere, facendo poi una smorfia di dolore quando sentí i suoi occhi dolere. Ancora una volta.
"Ho perso il controllo, non riesco a controllare nulla...Le mie ali..."

«Tae, dispiace più a me. Non ci pensiamo più, d'accordo?»
Il demone si riprese e annuì semplicemente, comprendosi poi con la mano libera l'occhio che aveva preso a pulsare dolorosamente.
Gli occhi del biondo si alternavano: un attimo prima poteva averli di un caldo e dolce marrone e...Un attimo dopo mostravano il più verde e brillante degli smeraldi.

Arrivarono poco dopo all'abitazione di Jimin..
Il moro prese le chiavi e aprí la porta della sua amata casa, portando ancora Taehyung al suo fianco, e nel frattempo accese tutte le luci.
«Tae, vado a prendere qualcosa per...Disinfettarti» disse Jimin, finendo la frase in un sussurro quasi impercettibile, sorridendo.
Aiuto il demone a sedersi sul suo letto e subito dopo corse a prendere qualcosa che potesse aiutare Taehyung, scomparendo subito dopo dalla sua vista.


«Ho preso delle bend- Ah, scusami»
Jimin immediatamente distolse lo sguardo, mentre si girava per dare le spalle al ragazzo.
Arrossì quasi subito, sentí chiaramente le guance andare in fiamme.
"Perché fa così caldo ora...?"

Taehyung si stava togliendo la maglia e non appena capí la situazione, le sue orecchie e le sue gote assunsero una leggera sfumatura rossastra.
«N-Non...Grazie» rispose timidamente Taehyung iniziando a guardare altrove, ma non il viso di Jimin.
«Dai, ti aiuto io. Fammi vedere»
Jimin si avvicinò e si abbassò per poter guardare meglio il ragazzo.
Prese con due dita il viso del demone e con fronte corrugata lo esaminò.
Taehyung stette in silenzio.
«Angelo, non è il mio viso a far male»
Jimin fece una faccia confusa, così Taehyung si girò mostrandogli così le spalle lacerate e colme di sangue secco e altro fresco che continuava a uscire dalle due profonde ferite.
«Cosa...Cosa ti è successo?»
Taehyung girò semplicemente il viso, sorridendo poi stancamente.
«Ho fatto qualcosa che non andava fatto, sono stato punito angelo»
Taehyung si rigirò e non appena sentí le cure di Jimin si rilassò anche se il dolore era quasi insopportabile.
Il fatto che Jimin non avesse chiesto nulla lo rassicurò.

Il biondo si morse le labbra per non iniziare a piangere o gemere di dolore.
«Scusami Tae, tra poco finisce» la voce dolce di Jimin cercó di rassicurarlo.
Dopo avergli legato delle bende, che ricoprivano anche il petto e il torace, il giovane guardo soddisfatto il suo operato e sorridendo annunció un felice "Finito".
Taehyung si era morso, nel frattempo, il labbro inferiore fino a farlo quasi sanguinare e sorrise impacciatamente.

Il moro lo guardò e il suo cuore perse un battito.
Era sempre così con Taehyung.
Per Jimin, Taehyung sorrideva e tutto il mondo scompariva.
Il suo sorriso riscaldava, illuminava e...Faceva impazzire, innamorare.
Aveva davvero un debole per quel ragazzo.
"Sto davvero perdendo la testa"

Lentamente il moro si avvicinò sempre di più al viso del demone.
Tutto il resto passó in secondo piano.
Nessun suono -o rumore- era percepito, ne da Jimin ne da Taehyung.
Erano nel loro mondo, solo loro. Insieme.

«Baciami» disse con flebile voce Jimin, ormai ad un centimetro dal viso del ragazzo.
Le labbra di Taehyung si avvicinarono lentamente a quelle del moro.
"Questo ragazzo...Mi farà impazzire"

Con una lentezza quasi straziante le labbra del demone si poggiarono su quelle del giovane, accarezzandole con le sue e sorridendo nel frattempo nel bacio.
I due caddero sul grande letto posto dietro di loro. Si guardarono, senza dire nulla.
Le mani di Taehyung stringevano il corpo del ragazzo amato: le dita accarezzavano i suoi fianchi in una morsa protettiva mentre Jimin chiudeva gli occhi estasiato dalle forti emozioni e con il cuore rumoroso.

Lentamente le mani di Jimin andarono ad accarezzare il viso di Taehyung sempre più bisognoso di affetto e di attenzioni.
Il bacio fu lento e dolce, un semplice e casto bacio.
Una volta che si staccarono sorrisero all'unisono senza mai fermare il contatto visivo.
«Non ne avrò mai abbastanza di te, Kim Taehyung» e dicendo questo si avvicinò ancora una volta, compiendo stavolta il primo passo:
le dita si intrecciarono dietro la nuca di Taehyung mentre cercava di avvicinare il corpo di quest'ultimo a sè.
Lo baciò di nuovo, molto più rudemente e passionale, mentre Taehyung, piacevolmente sorpreso, sorrise maliziosamente e ricambiò quasi subito il bagnato bacio.
Le mani del demone esploravano il corpo di Jimin successivamente poi spogliandolo, stessa cosa che fece Jimin.
«Sei sicuro? Non credo che sarò in grado di fermarmi dopo»
«Sono più che sicuro»
Sorrisero.

I nomi pronunciati lievemente.

La dolce e bassa voce di Taehyung che lo rassicurava.

Dalla bocca di Jimin nascevano sporchi gemiti, musica per le orecchie del demone.

Le mani si intrecciavano, i corpi caldi che si univano mentre le menti di entrambi erano pieni della persona amata.
Tutto era pieno di loro.
Loro erano tutto.




Loro erano tutto

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