4-A casa

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I dottori stavano prendendo sicurezza e fiducia in me, non avevo più allucinazioni e prendendo le giuste medicine riuscivo a tenere sotto controllo la situazione. Jerry mi comunicò che con la firma di un tutore sarei potuta uscire dalla casa di cura non molto tardi. Mi sembrava un sogno, ma l'inizio era solo quello.
Tornata a casa mia madre non mi fece avvicinare da subito a mio fratello, temeva fossi pericolosa. Tutti mi giudicavano male, le persone che mi incontravano per strada mi osservavano ostili, passando per i corridoi della scuola o per le strade potevo sentire le risate e gli sguardi della gente su di me. Era orribile, mi sentivo opprimere.
Ogni mattina dovevo prendere le medicine giornaliere e una volta la settimana dovevo andare a fare una visita. Non potevo bere e non potevo far uso di sostanze stupefacenti, dovevo evitare le feste e il caos, in pratica la mia adolescenza era formata da farmaci ospedalieri, controlli e rimanere chiusa in casa a studiare con un neonato che piangeva in continuazione. Non avevo più amici, non avevo più un ragazzo, i miei genitori dopo la nascita del piccolo mi consideravano poco e niente e questo mi faceva andare fuori di testa.

Demoni interiori (IL MANICOMIO)Where stories live. Discover now