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«Mh buongiorno cara, dormito bene?» domandò mia madre non appena misi piede in cucina.

Buttai un'occhiata nella sua direzione ed osservai la sua impeccabile eleganza anche in vestaglia da notte. Capelli raccolti in una treccia e movenze delicate degne di una reale. Il sorriso genuino e contornato solo da qualche ruga che, inevitabilmente, segnavano i suoi quarantano anni d'età.

Presi d'assalto il frigo e dopo aver tirato fuori tutte le cibarie disponibili mi sedetti su uno sgabello. Ingurgitai una tazza colma di cereali al miele, uno yogurt, un bicchiere di succo ed una ciambella al cioccolato. Ultimamente la colazione era diventato il pasto che più preferivo ed anche il senso di nausea sembrava essersi ridotto. Adesso riuscivo a mangiare senza dover correre in bagno a rimettere e, così facendo, stavo prendendo peso a vista d'occhio. Nonostante indossassi la pancera avevo il viso più tondeggiante e anche il fondo schiena sembrava essersi leggermente riempito. I vecchi vestiti mi stavano ancora seppur in maniera più aderente. Cercavo di indossare perlopiù maglioni o camice oversize, gli abitini erano ormai solo un ricordo lontano.

Alzai lo sguardo incontrando quello della donna che, in tutta calma, stava sorseggiando una tazza di tè al finocchio. Passò in rassegna ogni angolo del mio viso finché un'emozione estranea attraversò i suoi occhi limpidi. Le labbra si incurvarono verso il basso così come la sua postura impeccabile. Intrecciò le mani sul tavolo ed iniziò a rigirarle tra di loro. Mi osservò nervosa come poche volte mi era capitato di vederla così.

Sospirò socchiudendo lievemente gli occhi e si abbandono con la seduta della sedia in legno. Mi guardò un'ultima volta negli occhi e questa volta non scorsi il solito bagliore affettuoso con la quale ero abituata ad essere osservata da lei.

E lì capii.
Lei sapeva.

Era mia madre ed era naturale che avesse notato fin dal principio che qualcosa era mutato.
La mia pelle era diventata più luminosa rispetto al colorito cadaverico abituale così come i capelli più voluminosi. Erano avvenuti tanti piccoli cambiamenti e probabilmente li aveva notati nonostante avessi tentato di nasconderli.

«Megan tu-...»

«Eccole qui, le donne più belle del pianeta riunite nella mia cucina» esordì Zayn facendo il suo ingresso a torso nudo nella stanza. Schioccò un sonoro bacio sulla guancia di mia madre e strinse me in un fugace abbraccio.
Il mio sguardo cadde inevitabile sui molteplici tatuaggi sparsi disordinatamente sulla sua pelle ambrata. Ognuno rappresentava un qualcosa di diverso e apparentemente sconnesso. Tracciai i lineamenti del suo torace tonico finché non incontrai la “V” che conduceva ai bordi del pantalone e...

Distolsi lo sguardo e scossi la testa imbarazzata per i pensieri poco sani che stavo elaborando. Zayn era senz'altro un uomo affascinante ed era innegabile che non facesse voltare persino i muri. Muscoloso ma non troppo, altezza media, sorriso smagliante, capelli sempre in piega e carisma palpabile a chilometri Un mix accattivante e seducente e, se non fosse stato gay, sicuramente avrebbe fatto strage di cuori. Lucas era davvero fortunato. Ovviamente non che lui fosse da meno. Possedeva quell'aria da bravo ragazzo che ti incuriosiva e affascinava. Gli occhi dolci, i capelli color caramello ed il sorriso tenero che faceva sciogliere il cuore.

«Dov'è Lucas?» domandai portando la conversazione altrove.

«È uscito presto, sta studiando per un'esame e quindi...oggi starete con me, contente?» disse entusiasto.

«Oh Zayn caro, non vedo l'ora di andare in quel negozio di teiere di cui mi hai parlato» bofonchiò lei tra un risolino e l'altro.

Persino mia madre si era piegata al fascino esotico di Zayn e non potei fare a meno di ridacchiare.

«Ci andiamo subito Em... Meg tu vieni?»

«Emh no, h-ho accettato un turno a lavoro di cui mi ero dimenticata. Divertitevi anche per me» e mi dileguai in camera mia il più velocemente possibile. Ignorai i loro commenti di sottofondo e mi chiusi a chiave sprofondando nel materasso.

In realtà non avevo nulla da fare e anzi, ultimamente avevo rinunciato anche a diversi straordinari a causa delle fiacca e del malumore. Ma non sarei riuscirà a potuto del tempo con mia madre come un tempo. Non sarei riuscita a guardarla negli occhi sapendo di mentire spudoratamente su una cosa tanto importante. Ogni donna avrebbe voluto vivere la propria gravidanza circondata da amore e dal sostegno dei propri cari ma, io non potevo. Ero troppo codarda per affrontare la questione con lei e, per il momento, mi andava anche bene.

Harold era sparito ormai da diversi giorni. Non era più venuto a trovarmi né mi aveva chiamata. Era scomparso esattamente com'era arrivato: dal nulla.

Dopotutto ero stata io a desiderare che se ne andasse, no? Probabilmente mi aveva accontentata senza neanche saperlo. Un problema in meno di cui occuparmi, forse.

Mi alzai lentamente e mi parai davanti lo specchio. Indossavo una semplice semplice felpa sgualcita ed dei leggings neri. Molteplici occhiaie violacee erano poste sotto gli occhi ma nonostante questo mi vedevo diversa. Per la prima volta apprezzavo la mia figura per ciò che era realmente: semplice ed esattamente normale.
Non ero particolarmente alta, né particolare in forma, né tantomeno particolarmente affascinante ma, ero solamente me stessa. Un complesso di ansie, insicurezze e punti interrogativi. Dopo tanti anni riuscivo a scorgere qualcosa di più rispetto alle solite apparenze estetiche. Ero diventata ormai una donna forte che, nonostante tutto, non si era lasciata schiacciare dal peso degli eventi. Giorno dopo giorno stavo costruendo la nuova Megan e niente e nessuno avrebbe potuto sminuirmi.

Alzai leggermente la maglia posizionandomi di profilo allo specchio. Osservai quasi ossessivamente la rotondità posta sul mio ventre coperto dai brividi.
Non sapevo se fosse per il freddo o per l'emozione ma era bello vedere quanto questo mi facesse un certo effetto.

Poggiai attentamente una mano su di essa e chiusi gli occhi. Assaporai quel raro momento di tranquillità e quiete come dentro una bolla insonorizzata. C'ero io solo. C'eravamo solo noi e il nostro amore crescente. Una sensazione difficile da descrivere se non lo si aveva mai provato. Neanche se avessi utilizzato i vocaboli più ricercati e complessi, sarei riuscita a spiegare a spiegare quanto questo amore fosse forte.

Recuperai il telefono dal comodino e senza pensarci troppo scattai una foto. La nostra primissima foto insieme.


Sorrisi nel riguardarla e decisi di condividerla con Lucas. Sicuramente gli avrebbe fatto piacere.

Pochi minuti dopo, infatti, ricevetti la sua risposta.

Lucas xx:

Siete meravigliosi

Lucas xx:

Devi dirlo alla mamma



SPAZIO AUTRICE

I'm back!
Scusate l'assenza abnorme ma ho trovato lavoro e stavo seguendo un corso online che mi ha tenuta parecchio impegnata. Spero di essermi fatta perdonare almeno un po' con questo capitolo. Cercherò di essere più presente da ora in poi, ve lo prometto.
Scusa gli errori ma non ho avuto il tempo di rileggere, aggiusterò tutto appena possibile. Fatemi sapere che ne pensate di questo capitolo, ci tengo moltissimo.

Alla prossima ❤️

Ig: redkhloewattpad/ _saradevincentiis

Chat With Stranger 2 | HSDove le storie prendono vita. Scoprilo ora