XXXIX Capitolo

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Spazio autrice:


Adoro quando vedo tanti commenti nel capitolo precedente perchè mi fa pensare che la storia vi piaccia, vi intrighi e questo mi spinge ad andare avanti quindi davvero grazie guerrieri, mi migliorate le giornate! 


Fatemi sapere alla fine di questo capitolo cosa ne pensate di James e Chris! E anche cosa pensate delle battutine sarcastiche tra Zayn e Chris e della loro complicità! A presto, un bacione, Noemi :*



Terzo Grado



*Christopher's Pov*



Quando aprii il portone di casa, sapevo che non tutto sarebbe andato per il verso giusto. Forse perchè nonostante fosse passata quasi un'ora, il naso era ancora sporco di sangue e dal sopracciglio ne usciva un altro po'. Non mi ero accorto di essere stato beccato pure lì. Avevo messo da parte ogni forma di dolore e pensato solo a reagire, a non subire.

Così, quando aprii la porta di casa, non fui tanto sorpreso del modo in cui fui guardato. Harry si era drasticamente portato una mano sulla bocca mentre Louis mi si era quasi gettato addosso.

- Che cosa hai fatto? Con chi hai fatto a botte? Con lui? - indicò James e mi trattenni davvero dal ridere. In effetti sembrava che avessimo fatto entrambi a botte visto che portavamo sul viso i segni della lotta ma no, non era lui colui che aveva deciso di rompermi il cazzo quel giorno.

- No, assolutamente. Lui è l'amico con il quale ho studiato, James -

- Oh... se hai studiato, come ti sei procurato queste ferite? -

- Si devono disinfettare - s'intromise Harry. Mi lanciò un'occhiataccia e si avvicinò a me - Giuro che la ramanzina te la farò, ma prima dobbiamo pulire le ferite. Quindi, mentre io penso ad aiutarti, tu avrai tutto il tempo del mondo per raccontarmi cos'hai combinato. E per ora, ti supplico, non farti vedere da Darcy - cazzo, non ci avevo proprio pensato. James fece un passo avanti - Posso pensarci io. Mio padre è un chirurgo e so bene le nozioni base -

Quasi lo baciai per il sollievo che mi aveva procurato.

- D'accordo... - affermò Harry, titubante. - Andate pure in bagno al piano superiore -

Feci cenno a James di seguirmi e ci nascondemmo in bagno. Darcy era sicuramente con Zayn da qualche parte e io dovevo medicare le mie ferite prima di farmi vedere da lei.

- Non potrai comunque sfuggire dal terzo grado di Harry -

- Come hai capito che fosse lui Harry? -

- Alto, in forma, capelli ricci e occhi verdi. Me lo hai descritto così e quindi l'ho capito subito -

- Uh, sei un ottimo osservatore -

- Mi innamoro delle cose che sarebbe bello fotografare -

Corrucciai le sopracciglia - Vorresti fotografare Harry? -

James alzò le spalle e afferrò la valigetta che gli avevo preso dallo sportello. Iniziò a trafficare con la roba che vi era all'interno - Sarebbe bello fotografarvi. Tu, Harry, Louis e Darcy. Ne verrebbe una foto stupenda, ne sono sicuro - mi sorrise dolcemente e tirò fuori un batuffolo e del disinfettante. Feci una smorfia - E' quello che brucia? - chiesi con un piccolo broncio. James fissò le indicazioni e disse - No, è quello per i bimbi, quello che non brucia -

- Davvero? - potei benissimo percepire gli occhi illuminarsi a quella notizia.

- No, idiota. E' quello che brucia, così impari ad essere così repentino. Non mi hai voluto spiegare nulla mentre io, come al solito, ho dovuto spiegarti tutto -

Ignorai la sua adorabile smorfia e subito dopo strinsi il suo braccio perchè dovevo sfogare il bruciore che sentivo al sopracciglio.

- Ti basta sapere che avevamo un patto. Lui non avrebbe mai dovuto toccare un mio amico e l'ha fatto. Tutto qui -

- E ti pareva. Anzi, mi hai già detto più del solito - continuò meticolosamente il suo lavoro e alla fine mi ritrovai con il naso pulito ma incerottato e un piccolo cerotto trasparente sul sopracciglio.

- Se proprio dovessi diventare un medico, saresti ottimo. E successivamente potresti fotografare i tuoi pazienti... o i loro arti amputati... oppure ti fai medico legale e ti metti pure a fotografare i cadaveri -

- Che sarcasmo penoso, Chris! - rise e buttò tutti i batuffoli sporchi.

- Meriteresti un bacio come premio -affermai, avvicinandolo a me -Un bacio decente però -

- Dammelo allora e non girar... - bloccai le sue parole con le mie labbra. Mi alzai per poterlo stringere più forte e far coincidere i nostri corpi. Ogni sua curva si completava con la mia. Era stupendo sentirsi imperfettamente perfetto tra le braccia di qualcuno.

- Va bene così, non voglio che entri qualcuno - annunciò poco dopo, leccandosi le labbra bagnate e facendomi venire voglia di baciarlo ancora - Hai ragione, dovremmo scendere sotto - un ultimo bacio veloce e tornammo in salotto. Harry aveva le braccia incrociate al petto e sedeva sul bracciolo del divano, fissando il nulla e con un'espressione davvero accigliata. Louis era seduto tranquillamente ma con uno sguardo stravolto tanto quanto quello di Harry e Darcy stava sulle gambe di Zayn e discutevano animatamente su qualcosa. Forse un cartone animato.

- Oh... tutto a posto? - chiese subito il riccio, vedendoci scendere le scale. Darcy si girò a fissarmi e perse il sorriso. Lanciai un'occhiata veloce ad Harry per fargli capire che doveva aspettare e subito andai da Darcy - Vuoi sapere una cosa divertente? - la piccola mi fissò indecisa - Come ti sei fatto la bua? -

- E' questa la storia divertente. La vuoi sapere? -

Lei annuì e mi dedicò la sua totale attenzione. Sembrava una mamma nel corpo di una bimba.

- Lo sai che spesso uso il cellulare quando cammino, vero? - lei annuì.

- Ecco, lo stavo usando e SBAM! Ho sbattuto contro il palo. Proprio con la faccia. James ha riso tantissimo e non mi ha proprio aiutato e tutti ridevano. Ho fatto così, guarda! - imitai il gesto e le trasmisi tutta la mia ilarità. Scoppiò a ridere e mi prese in giro e ringraziai il cielo per averle fatto bere quella bugia. James mi aiutò a sostenere il racconto, ma Harry e Louis continuavano ad essere adombrati, diffidenti, preoccupati e seriamente curiosi di sapere la vera versione. Così approfittando del fatto che Darcy dovesse andare in bagno, io e James fummo braccati in cucina.

- Adesso voglio davvero sapere tutto, Chris! -

- D'accordo... d'accordo... come dire... -

- E' colpa mia - s'intromise James. Lo guardai torvo ma lui continuò a parlare - Mi ha difeso. Un ragazzo ha provato a mettermi le mani addosso e lui mi ha difeso - perchè doveva mentire proprio lui? Tra i due era lui quello penoso a dire una bugia.

Harry, infatti, si girò a guardarmi e appoggiandosi al ripiano in cucina fissò intensamente prima me e poi James.

- Okay, voglio la vera versione - a quella frase James gemette - Ma perchè non mi crede mai nessuno? -

Louis mi anticipò dicendo - Mentre racconti una bugia, sembra che tu ti sia tatuato la parola "mento" sulla fronte. Sei un libro aperto, ragazzo - e io alzai le spalle come a dire "Ecco, ti avevo detto che dovevi stare zitto".

Non riuscendo a trovare una via di fuga, decisi di raccontare mezza verità. Certamente non potevo menzionare il fatto che alle volte io e James fumavamo erba.

- Non era del tutto una bugia. C'era un ragazzo che importunava James e io conoscevo già questo tipo e più di una volta gli avevo detto che doveva lasciare in pace i miei amici ma non l'ha fatto. Così sono andato a parlargli e sembravamo aver chiarito ma poi sai come siamo fatti noi adolescenti. Basta una scintilla per accendere un fuoco e ci siamo scambiati due pugni. Ma poi abbiamo davvero chiarito e siamo venuti qui -

- Non sono affatto felice di questa cosa... - asserì Harry.

- Lo so, ma con certe persone si devono usare determinati linguaggi -

Quella risposta chiaramente non gli era piaciuta difatti aggiunse -Be' non sono d'accordo ma spero che questa sia davvero prima e ultima volta. Non voglio che Darcy ti veda di nuovo così, nè che tu le debba raccontare cavolate e tanto meno che sia io o Louis a trovarti in questa condizione -

- Prima e ultima volta, davvero -

Quando quella situazione sembrò essere chiusa, decidemmo di dare tutti una mano per preparare la cena. Harry e Darcy collaboravano per riempire un pollo con diversi condimenti. Louis preparava le patate al forno e io e James apparecchiavamo la tavola.

- Starai lì come un parassita ancora per molto? - domandai a Zayn che stava seduto sul divano, con il cellulare accesso tra le mani. Quanto ancora avrebbe atteso una risposta?

- Oh... avete bisogno di una mano? - si alzò e ci raggiunse ma io scossi il capo - Evitare di vederti fare il vegetale sarebbe meglio di una mano al momento. Metti via quel coso e non pensarci. Se ti dovesse chiamare, sentiremo tutti il cellulare squillare -

Mi dispiacque notare il dolore nel suo sguardo ma seguì il mio consiglio. Posò il cellulare in tasca e ci aiutò a piegare i tovaglioli. Sentii James darmi un pizzicotto e per poco non urlai, ma lo guardai male e gli sussurrai - Perchè cazzo lo hai fatto? -

- Sei stato insensibile come un colpo di palo in faccia. Sta soffrendo!- mi avvicinai al suo orecchio - Lo sto spronando. E' meglio così -

- Tu devi essere James, giusto? - il mio ragazzo fissò sconvolto il moro - Emh... sì, sono io - e mi guardò come a dire: "perchè sa di me?"

- Chris parla molto di te - per poco non mi strozzai con la saliva ma iniziai comunque a tossire e vidi un sorriso bastardo sul volto del moro. Il ragazzo al mio fianco, evidentemente a disagio, mi battè una mano sulla schiena e mormorò qualcosa di indefinito prima di dire - Oh... io... spero ti abbia parlato bene di me -

- Benissimo, aggiungerei! -

- Lui lo sa - mormorai a denti stretti, uccidendo Zayn con un'occhiata. Quest'ultimo poi andò via, rintanandosi in cucina. Mi voltai verso il mio ragazzo e notai che aveva spalancato la bocca e sgranato gli occhi - Davvero? Gli hai detto di noi? -

- Mi ha dato un consiglio una volta e sa che mi piaci. Mi ha spronato a provarci -

- Oh... anche Louis e Harry lo sanno? -

- Sapere cosa? - annunciò il riccio, entrando in sala con un vassoio pieno di patate.

- Emh... - zittii James prima che dicesse un'altra cavolata. - Che più tardi dobbiamo recuperare lo studio saltato di oggi e quindi ci chiuderemo in stanza a studiare -

- Si... studiare - mi voltai di nuovo verso Zayn e gli sibilai - Non hai nulla da fare tu? - lui ridacchiò e mi fece il dito medio. Sorrisi perchè almeno si stava distraendo. Harry sembrò credere alle mie parole e continuò a portare i vassoi in tavola. Louis lo seguì con il pollo e Darcy portava faticosamente una bottiglia d'acqua. La teneva stretta al petto, ma era testarda sul voler fare qualcosa e nessuno avrebbe potuto toglierle la bottiglia dalle mani. L'avrebbe portata lei e basta!

La cena iniziò tranquilla e sperai che continuasse ad esserlo fino alla fine ma nemmeno dopo dieci minuti, Louis iniziò il suo terzo grado.

- James... quindi tuo padre è un chirurgo? -

Il mio ragazzo arrossì e posò la posata sul suo piatto, bevendo per buttare giù il cibo e anche l'imbarazzo.

- Sì... lo è -

- E quali sono i tuoi progetti, invece? -

- Essere un chirurgo? - quasi domandò e Louis lo fissò accigliato - Mica devi per forza fare il chirurgo. Avrai pure un sogno, immagino -

James chinò gli occhi e Harry capì che le cose non erano tanto semplici. Mi lanciò un'occhiata e prese in balzo la conversazione - Ad esempio, alla tua età non ero molto sicuro di quello che volevo fare. Non avevo orme da seguire e nemmeno un ideale. Sapevo solo che avrei dovuto fare qualcosa che mi piaceva perchè a convivere con i propri doveri siamo noi, non gli altri - fui sicuro che James avesse apprezzato quel discorso ma chiudendo le labbra in una linea retta e tagliando con disprezzo il pollo disse - Mi piace l'idea di essere un chirurgo - lo fissai scettico ma lui non mi degnò nemmeno di mezzo sguardo. Continuò a mangiare tenendo gli occhi bassi.

- Certo, non lo metto in dubbio -

- A me piace disegnare alle volte - s'intromise Zayn - Mi piace la libertà d'espressione. Disegnare quello che vedi, rappresentare ciò che ti piace e... -

- Catturare le belle cose - asserì James, guardandolo. - Vicino al mio quartiere c'è un muro in cui è stata dipinta questa frase -

- Lo so - commentò Zayn e tutti lo guardammo straniti - Che volete? Avevo quindici anni! Mi piaceva essere illegale! -

Spalancai la bocca - L'hai davvero fatto tu? Dovrei farti arrestare -

- Moccioso spiritoso! - se ne uscì, lanciandomi un pezzo di pane.

Risero tutti a tavola e James sembrò aprirsi di più. Ecco, era quello l'effetto che la coppia Styles-Tomlinson e tutti i loro amici avevano sugli altri.

- Mi piace la fotografia, in verità - comunicò James, guardando Harry negli occhi che gli sorrise incoraggiante.

- Ma ho una strada già spianata e non so ancora cosa sceglierò -

- Puoi avere entrambe le cose, oppure puoi iniziare a farti la tua strada. Ciò che vogliono gli altri o piace agli altri, non deve per forza piacere a te. Il bello di essere unici sta proprio qui: Non dobbiamo assomigliarci come dei cloni, ma differirci nelle nostre specialità -

E tra un sorriso e l'altro la cena si era prolungata di almeno mezz'ora. Poi essendosi fatto davvero tardi, io e James siamo saliti in camera e abbiamo studiato per un'ora e mezza. Sapevo benissimo quello che avrei dovuto ripetere il giorno dopo e tutto grazie alla tecnica "una risposta giusta equivale a un bacio" e tante ne avevo indovinate che alla fine c'eravamo ritrovati sul letto a baciarci. James a cavalcioni sul mio corpo e i nostri petti a collidere magnificamente. Avevo una mia mano sulla base della sua schiena e ogni tanto pressavo quella zona per poter far scontrare i nostri corpi.
Staccai le nostre labbra per qualche secondo e gli baciai il collo, poi risalii di nuovo alla mascella e alla labbra, concedendovi qualche attenzione in più.

Gli morsi il labbro inferiore, poi lo leccai e nel frattempo lui aveva stretto una sua mano sul mio braccio.

Avevamo calcolato tutto. Ci saremmo coccolati per mezz'ora e poi saremmo scesi in salotto e James sarebbe andato via. Ma non avevamo calcolato affatto che tra un bacio e l'altro, mezz'ora sarebbe volata via velocemente. Così, proprio nell'esatto momento in cui James si era fatto sfuggire un piccolo gemito, qualcuno bussò alla porta e non feci in tempo a parlare visto che avevo le labbra impegnate che la figura di Harry mi si parò davanti. Nonostante sembrasse sconvolto, si richiuse la porta alle spalle e James scese dal mio corpo, fissando impaurito prima la porta e poi me. Io rimasi bloccato per qualche secondo. Poi mi alzai in fretta e uscii dalla stanza. Harry era ancora dietro alla porta ma non sembrava più tanto sconvolto.

- Ti giuro, ti giuro che non sarei entrato, ma c'era silenzio, nessuno rispondeva e pensavo che non mi aveste sentito. Volevo solo dirvi che è tardi. James dovrebbe fermarsi qui o tornare a casa... -

Lo bloccai dicendo - Mi dispiace non avervi detto nulla. Non è che non mi fidi di voi, ma non sono ancora sicuro di me stesso. -

Harry mi strinse una spalla - Non fa nulla, davvero. Ma sarai tu a dirlo a parole tue e quando lo vorrai. Io al momento non ho visto nulla. Fammi sapere cosa vuoi fare con James... -

- Lui... tornerà a casa... è meglio così -

- Sarà mortificato. Torna dentro a tranquillizzarlo. Noi saremo comunque qui - sparì e sapevo che con quella frase intendeva che io avrei comunque avuto il loro supporto. Avevo sempre dato per scontato che fosse sbagliato non dire niente a loro due ma mai come in quel momento mi ero pentito di non averlo fatto. Nonostante Harry avesse cercato di non farmi pesare il problema, sapevo che si aspettava sincerità nei suoi confronti e non aveva torti. Mi ero vergognato di ammettere di essere gay... con due gay, come se non accettassi la cosa o non accettassi me stesso o peggio ancora... non accettassi loro. Mi passai una mano tra i capelli e tornai in stanza.

James fissava imbambolato il pavimento - Credevo che avessimo chiuso la porta a chiave -

- Non l'abbiamo fatto. Anche io l'avevo dato per scontato -

James annuì e io mi sedetti accanto a lui - Nonostante non sapessero nulla, parlerò con loro. Non avremo problemi, lo sai. Sono Harry e Louis, questa sera hai imparato a conoscerli -

- Conosco loro, ma non riesco a smettere di pensare a quanto imbarazzante sia stata quella scena -

- Lo so, lo è stato pure per me, ma non importa. Lo rifarei mille volte perchè stavo bene ed Harry poi è abituato a vedere scene più spinte - risi e coinvolsi anche James. Sarebbe andato tutto bene. Prima o poi non ci sarebbero state bugie, segreti o paure. Sarebbe andato sempre tutto bene finchè ero felice e vivevo la mia vita come volevo.

Lacrime di polvereWhere stories live. Discover now