Chapter 6.

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Cosa? Cos'è che hai detto, scusa? Ho sentito male io, vero? E smettila di sorridere, Dio.

-"Ma non é vero che non ti guardo"

Ti guardo.
Ti guardo eccome. E non vorrei.
Ma chi sei tu?. Da dove sei venuto?.

-"Non mi guardi negli occhi"

Non ti guardo negli occhi perché quel verde mi frega, mi perdo dentro quel colore e non ci capisco più niente...ecco perché non ti guardo negli occhi.

-"Capisco che tu sia abituato ad avere gli occhi addosso ma io no, non sono quel tipo di persona che rimane incantata davanti a te"

Laura mi dà una gomitata e mi guarda male.
Beh, che c'è? Non ho forse detto la verità?
Non é lui quello abituato a vedere gli occhi a cuoricino su qualsiasi persona che lo guardi?.
E poi l'attacco é la mia difesa.

-"É vero, sono abituato. E magari non sei quel tipo di persona, ma sino adesso l'unica persona che non é riuscita a trattenersi e baciarmi subito, sei stato tu. Sai, di solito la gente aspetta che restiamo soli per baciarmi, o aspetta che io lo porti a casa mia prima"

Vuoi giocare Claudio, eh? Bene, hai scelto la persona sbagliata.

-"Ancora ci pensi a sto bacio? Che poi "bacio" era una cosa da niente, su.
Se ci pensi ancora allora mi fai credere che gli hai dato importanza. Claudio Sona che dà importanza a un bacio così insignificante?
Ahia, che fai, perdi i colpi?"

Altra gomitata da Laura e mi fulmina con gli occhi.
L'ha voluto lui, ha cominciato a giocare prima lui.
Smette di sorridere...era ora, finalmente.
Guarda Laura.

-"Ma dimmi, Laura, il tuo amico quì é sempre così acido? O sono io che lo faccio diventare acido?"
-"No Claudio, tranquillo. Lui é proprio acido dalla nascita"
Si guardano e ridono.
Bravi, bravi, ridete.
Intanto Laura io e te faremo i conti dopo. Nel frattempo, mi limito a guardarti malissimo.

-"Volete un passaggio per andare a casa?"
-"No Claudio, grazie. Prendiamo l'autobus"
-"A me non é mai piaciuto prendere gli autobus. Dai, vi accompagno io"

Figurati, non avevo dubbi che prendere l'autobus non ti piacesse.

-"Beh, se proprio insisti"
Laura ma che hai in testa? Ma davvero tu ci riesci a stare in macchina con lui? No perché io no.

-"Mario?"
-"Cosa?"
-"Ti sta bene se vi accompagno?"
-"Cambia qualcosa se ti dico di no?"
-"No."
-"Ecco, appunto."

Driin. Suona l'ultima campanella, la porta di uscita si apre e usciamo tutti fuori.
Claudio ha parcheggiato vicino alla scuola, quindi c'è da camminare poco. Io e Laura rimaniamo indietro, lui cammina avanti.

-"Mario, lo sai che tu andrai a sedere davanti, sì?"
-"Laù, non ce pensa. Non ce pensa, davvero te lo sto dicendo e sono serio"
Ride.
-"Pure io sono seria, davanti ci andrai tu."
-"La macchina é questa"
Apre, sale. Sto per sedermi dietro, ma Laura mi precede, mi spinge, mi fa la linguaccia e entra.
La guardo male, apro la portiera e mi siedo nel posto davanti.

La sua auto é piena del suo profumo, si sente ovunque e io credo di sentirmi male.
Mi gira la testa da quanto é buono.

Mi metto la cinta, appoggio lo zaino per terra, mi sistemo meglio e nel frattempo sento che Claudio mi sta guardando ma non riuscirei a ricambiare, in questo momento.
In questo momento che sento il suo profumo arrivarmi dentro e non capisco più niente.

Si sistema anche lui, si mette la cinta, apre il cruscotto e prende gli occhiali.
Lo guardo, quasi mi incanto a guardarlo.
Non ci credo che sia così bello, così perfetto.
Sorride.
-"Non eri tu quello a non volermi guardare?".

Mi sei scoppiato dentro.Où les histoires vivent. Découvrez maintenant