Diciannove

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Iniziai a tremare ma decisi che era ora di porre fine a questa storia -che ormai mi portavo dietro da anni- facendo di me la persona che non sono.
<Il tuo tocco di farti tanti ragazzi non passa mai noto> rise, la sua solita risata calda che aveva lo scopo di umiliarti.
La mia mente tornò a quel giorno, quel giorno l'intera scuola mi derise.
Ogni volta che passavo per i corridoi i ragazzi si toccavano i pantaloni rivolgendomi uno sguardo di goduria, ogni ragazzo mi guardava e sussurrava frasi tra sé e sé.
Potevo ringraziare il cielo che quello fosse l'ultimo giorno di scuola.
Tutta colpa di Megan, si era sempre divertita a spargere voci su di me -quel giorno non capii nulla- facendo di me la ragazza acqua e sapone ma sotto sotto una troietta che se la spassava con più persone.
I ragazzi continuavano a sorridermi in modo poco sincero -più che altro divertiti dalla mia presenza- e a fischiare ogni volta che voltavo loro le spalle per dirigermi verso la mia meta scolastica.

Il colpo di un pugno sul tavolo -che attirò anche l'attenzione dell'intero locale su di noi- mi riportò sulla terra facendomi separare un momento dai miei pensieri. <Vedo che il tuo tocco non lo perdi mai> ripeté per poi fare una bolla con la cicca che già masticava da tempo, un ghigno divertito si formò sul suo viso rivolto verso di me <E io noto che il tuo bisogno impulsivo di stuzzicarmi non passa mai, non hai abbastanza hobby?> risposi d'impatto in modo freddo.
Finn mi tirò la manica ma non mi girai verso di lui, al contrario, contrassi la mano stringendola in un pugno per cercare di calmarmi, inutile dire che non ci riuscii.
Lo sguardo di Megan si spostò dal mio viso a quello di Wyatt, lo scrutò bene.
La sua espressione non mutava, sempre la stessa aria da menefreghista con la sua bocca che continuava a muoversi masticando il chewingum per trasformarlo spesso in una bolla che ti coglieva di sorpresa quando scoppiava. <Il mio Wyatt> sorrise con uno sguardo compiaciuto ma allo stesso tempo disgustato  <Anche tu sei entrato nel circolo delle puttane?> le scoppiò una lieve ma fragorosa risata.
Mi scrutò da cima a fondo posando i suoi occhi sui miei pugni  <Qui qualcuno si è arrabbiato?> si avvicinò posizionandosi dietro alla mia sedia.

Sospirai e lei ruotò la sedia portando i nostri corpi a trovarsi faccia a faccia, mi colpii il suo sguardo di sfida che mostrava solo compassione.
Gli sguardi del locale stavano piano piano prendendo il loro posto ignorando la scena, la gente che entrava nel locale -lasciando il bar essere colpito dalla leggera brezza di dicembre ogni volta che aprivano la porta facendo suonare la campanella di avviso- posava per un primo momento lo sguardo di noi per poi lasciar correre e continuare il loro scopo per il quale avevano varcato quella soglia.

Si abbassò alla mia altezza per poi aprire la bocca <Quanti ragazzi di questo gruppo ti sei fatta?> il suo ghigno fu coperto da un' altra bolla rosa.
Avvicinai il mio viso al suo e le scoppiai quell'odioso piccolo palloncino rosa che aveva un bocca, <Non abbastanza per arrivare al numero della tue scopate> ribattei ridendo soddisfatta provocando uno sguardo shockato, ma allo stesso tempo irritato dall'affermazione, sul suo visino truccato.
Mi prese per il colletto tirandomi a sé, la mano di Wyatt si posò sul suo polso fermandolo e togliendolo dal collo della mia felpa <Ora basta Megan> sputò Oleff.
Rimasi incredula, il mio sguardo di posò sul gracile viso del ricciolo che aveva deciso di reagire e difendermi.

My favorite mistake was you/ ~Finn WolfhardWhere stories live. Discover now