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Quella non mi sembrava ancora la mia camera. La guardavo, immaginavo la mia vita lì, ma vedevo solo un enorme vuoto. Quella camera non mi apparteneva, nonostante le mie cose erano sistemate. Ho sbuffato sonoramente e mi sono avvicinata al letto.

Cosa dovevo fare per scappare da quella casa? Sarah e Chloe sarebbero andate alla festa, non potevo ancora raccontarle tutto, non volevo. Quella storia non mi piace e volevo che restasse nella mia mente come se fosse un incubo che prima o poi mi avrebbe abbandonata. Raccontarlo avrebbe solo reso tutto più reale. Sentivo delle voci provenire dal piano inferiore.
Cavolo! Dovevo scappare prima che qualcuno mi avrebbe sgamata.

Ho afferrato il telefono e l'ho infilato nella tasca dei jeans, mi serviva un buon piano per non essere vista mentre me ne andavo. Così mi sono ricordata che dietro le scale c'è l'uscita sul retro, che porta alla piscina.
Ho sceso le scale con velocità e ho raggiunto la porta sul retro, sperando che nessuno fosse andato in piscina.
Ma per mia grande fortuna c'era Logan che stava togliendo l'anima ad una ragazza. Non immaginavo che si potesse limonare così ardentemente una persona...

Lui sposta lo sguardo su di me e mi fissa infastidito e interrogativo. Volevo diventare invisibile. «Continuate pure! Fate come se non ci fossi! Stavo giusto andando via...» che cosa imbarazzante.
Stavo cercando di scavalcare la staccionata che divide in giardino sul retro dal resto del quartiere, ma sono stata fermata dalla voce di Logan «Perché stai uscendo di casa come se qualcuno volesse ucciderti?» forse perché la mia vita voleva uccidermi?

«Non sono affari che ti riguardano. Addio» sbotto scappando dalla villa infernale. C'era solo una cosa che mi preoccupava: cosa avrei fatto tutta la notte da sola?
Bel casino Katherine!

Ho cominciato a correre senza una meta precisa, magari mo sarei fermata in un pub... «Cavolo, i soldi!» ho imprecato toccandomi le tasche con le mani. Mi sono distratta nel prendere il cellulare dalla tasca e improvvisamente ho sentito qualcosa battermi contro, facendomi cadere il telefono a terra «Fantastico!» ho sbottato prendendo il telefono, non curandomi del piccolo incidente m.

«Mi dispiace! Si è rotto?» una voce calda e maschile mi ha fatta sussultare mentre mi alzavo. «No, scusami tu, ero distratta e stavo correndo...» ho guardato la persona contro cui sono andata a battere e i miei occhi hanno incrociato due iridi verdi e magnetiche «Dove andavi così di fretta?... se posso sapere» ha domandato sorridendo un po' imbarazzato. Aveva un sorriso luminoso e contagioso, i capelli di un castano chiaro e il ciuffo alzato lateralmente con il gel.

«In realtà non ne ho idea» wow la mia vita era proprio un turbine di caos. Era stato un gesto istintivo, quello di scappare, qualcosa di impulsivo che naturalmente non sarebbe servito a nulla. Ma proprio non riuscivo a dire la verità. «Ah... ehm... sto andando ad una festa e... ti andrebbe di venire?» ascoltando quelle parole avevo capito solo una cosa: Lui è della mia scuola e sta andando dai Foster... Fantastico!

«Vai alla Hilton Academy High School?» ho domandato guardandolo sospettosa. «Si, sono nella squadra di basket, e so che ci vai anche tu»
Oh mio dio, proprio un traditore del football doveva capitarmi?
"Potrei vomitare. " pensavo mentre nella mente i ricordi di Piton stavano emergendo.

«Già... come fai a saperlo?» ero tornata seria per colpa del basket.
Speravo solo che non sapesse di me e dei Foster!
«Tutti a scuola conoscono Katherine Gray, tua madre era...» si è incupito quando ha cacciato l'argomento di mia madre. Mi stava salendo l'istinto omicida, ma dovevo restare calma, non era colpa sua. «Già mia madre era la preside» mi faceva male parlare di lei, ma in qualche modo dovevo superare quella fase. Senza dire più nulla stavo per superarlo, ma la sua voce mi ha bloccata «Comunque io sono Daniel Johnson!» in quel momento volevo scavarmi la fossa e sotterarmi. Avevo incontrato il famoso Daniel che voleva uscire con me, quello che Sarah vuole che conosca e che Chloe detesta.
Il "fighetto" che tradisce il football. Però non mi aspettavo fosse così carino.

Mi sono voltata e mi sono avvicinata a lui «Non dire a nessuno presente a quella festa che mi hai vista, okay?» gli dico seria, nessuno doveva sapere che stavo scappando. «Ehm... okay»
Ci siamo salutati e lui ha continuato per la sua strada.

Mi restava solo pensare a dove passare la serata.

Quelle Due Parole | High School Serie - Book 1|Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora