Capitolo 4

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«ti piace?» «è meraviglioso, sai amo i tramonti, mia nonna mi portava sempre in spiaggia solo per guardare il tramonto, diceva che il tramonto ero io perché durante il giorno non mi fermavo un attimo, diceva che ero la felicità in persona, perché con il mio sorriso riuscivo a far rallegrare tutti e poi quando si avvicinava la notte cominciavo a tramontare, stanca per la giornata trascorsa, ed è grazie a lei se ora cerco di sorridere sempre, anche quando sono giù»dissi con un sorriso triste in volto «stai bene?» «si, solo mi manca tanto,qualche volta quando c'è il tramonto me la immagino vicino a me, mentre mi abbraccia e mi racconta le sue favole che a me piacevano tanto» non avevo mai parlato di mia nonna, per me era come una seconda mamma, io sono sempre stata una ragazza che si tiene tutto il dolore dentro, ma ho capito che sfogarsi fa bene e non so perché proprio con Damon, ma è come se già mi fidassi di lui... «sai anche mio nonno mi manca molto, lui, era speciale...» gli sorrisi dolcemente, a fendere l'aria fu il mio cellulare che prese a squillare "Cameron" «pronto» «dove sei?» «sono in spiaggia perché» «il papà è in ospedale si è sentito male, ti vengo a prendere» «no non venire, vengo da sola» «d'accordo» riattaccai «ehi è successo qualcosa?» «mio padre si è sentito male, mi puoi portare all'ospedale per favore?» «certo»...
«cosa è succes..» vidi il dottore uscire con uno sguardo triste, dispiaciuto, mia madre inginocchiarsi per terra piangendo disperatamente e mio fratello distrutto, non l'avevo mai visto così male, sentii una morsa allo stomaco non può essere successo, no non può, mi gira la testa,mi sedetti «ehi stai bene?» mi chiese preoccupato Dam «no non mi sento per un cazzo bene» «Ally» «Cam, com-come sta papà?» glielo chiesi lo stesso anche se già sapevo la risposta ma avevo ugualmente paura, avevo una fottuta paura «ascolta papà...» «Non fare giri di parole arriva al punto e basta» urlai con le lacrime che mi rigavano la faccia «non ce l'ha fatta» «no no non può essere vero, ti prego dimmi che non è vero» urlai con tutta la forza che avevo «no ally è tutto vero, questa è la cazzo di realtà!»disse mio fratello e vidi una lacrima solcare il suo volto, se la asciugò subito, lo so come è fatto, davanti agli altri non fa vedere un minimo di debolezza, «la mamma?» «è nella stanza di papà» feci per andare ma mio fratello mi bloccò «sei sicura di voler andare?» «si» risposi decisa, anche se non ne ero molto convinta «Mamma» corsi vicino a lei «piccola mia, ti prego non piangere supereremo anche questa te lo prometto» «cos-cosa è successo esattamente?» «ha avuto un infarto»non dissi niente guardai l'ultima volta mio padre con una morsa allo stomaco da sentirsi male, uscii dalla stanza non ne potevo più, Damon  mi venne incontro «ehi va tutto bene, vuoi fare una passeggiata?» «si ti prego, portami via», uscimmo fuori,«perché sei rimasto?» «non lo so, sono rimasto e basta» «ti sei rovinato la serata» «non importa, va tutto bene tranquilla» «grazie» «non devi dirmi grazie» restammo in silenzio, ma non un silenzio imbarazzante un silenzio di riflessione, non sai mai cosa può riservarti la vita, può riservarti delle cose belle e delle cose brutte, ma a volte sta a noi decidere come far andare le cose grazie alle nostre scelte. Sono davvero distrutta per me mio padre era come un eroe, un esempio, io amavo mio padre e lo amerò per sempre, ovunque lui sia.
«ciao principessina,guarda papà che ti ha portato» avrò avuto otto anni, mio padre era ritornato da New York per lavoro e mi aveva portato una collana con scritto il mio nome «grazie grazie papà è bellissima» senza accorgermene me la toccai, non l'avevo mai tolta...«ehi Ally ascolta, io non ti capisco perché a me non è mai successa una cosa del genere, ma ti voglio stare vicino» «grazie Dam, lo sai a primo impatto mi sembravi uno stronzo, il classico cattivo ragazzo ma in fondo non sei così e non preoccuparti non lo dico a nessuno» dissi con un piccolo sorriso «mi prendi in giro » «assolutamente no Sanchez» risposi facendo un sorriso, anche se in questo momento mi era molto difficile, ci guardammo, i suoi occhi mi spogliavano arrosii di colpo, «lo sai sei molto bella quando arrossisci» «grazie» dissi arrossendo ancora di più. Il suo telefono squillò, «pronto» disse con tono scocciato «no ti ho già detto di no, non mi chiamare più te l'ho già detto tra noi questa volta è finita sul serio» riattaccò e venne verso di me sbuffando «chi era?» le mie parole uscirono da sole dalla mia bocca «la mia ex fidanzata, perché ti interessa Evans?» «no solo pensavo fosse Nash» dissi beffarda, lo sapevo che gli avrebbe dato fastidio «perché da quanto ti interessa lui?» «da un po', perché sei geloso Sanchez?» «per niente Evans»...
Il giorno dopo
Stanotte non ho dormito per niente, sono stanchissima ma devo andare a scuola perché sono già indietro con il programma, sono distrutta ma devo andare avanti. «Cam mi accompagni tu?» «beh veramente c'è un tuo amico fuori che ti sta aspettando» amico, quale amico!? «ehi buongiorno dormigliona» «buongiorno stronzo» «stasera sei libera?» «si» «bene, ti voglio portare in un posto» «che posto?» «Sorpresa» «va bene» risposi sorridendo, oddio oddio oddio!!!!! «dove stiamo andando?» «in spiaggia, pensavo che tu non volessi andare a scuola se vuoi ci andiamo» «no,va bene andiamo in spiaggia» sorrisi sinceramente...«vieni, facciamo il bagno» «no ma tu sei pazzo, l'acqua è freddissima e poi non ho il costume» «ma non dire cavolate l'acqua non è fredda e poi non fa niente per il costume neanche io ce l'ho» «io il bagno non me lo faccio!» dissi scandendo bene le parole «sicura!?» si avvicinò minaccioso a me «non ti avvicinare, no non farlo» gli puntai il dito contro minacciandolo, mi prese come un sacco di patate «non ci provare, lasciami» gridai divertita dimenandomi, subito dopo sentii l'acqua ghiacciata invadermi e imprecai sottovoce, lui rise divertito «sei un fottuto stronzo» lo schizzai, lui imprecò, mi si dipinse in volto un sorriso soddisfatto, oh no cominciai a correre «ehi dove pensi di andare, guarda che ti prendo» risi veramente,non so ma quando sono con lui mi sento libera, mi sento me stessa «non mi prendi, non mi prendi» gli feci la linguaccia, «si che ti prendo» finimmo per terra io sopra di lui, ci stavamo guardando, i suoi occhi sono di un verde che ti ci puoi perdere, mi baciò, un bacio dolce,ma poi si staccò di colpo «scusami non dovevo» rispose freddo,mi spostò e si alzò, ma che cazz, «perché non dovevi?» «perché sono un coglione ecco perché, non dovevo e basta» senza pensarci due volte, lo baciai, lui ricambiò subito, mi morse il labbro, le nostre lingue danzavano dolcemente, ci staccammo senza fiato, mi mise una mano sulla guancia accarezzandomi, mi lasciai trasportare da quel gesto, «sei fottutamente bella» arrosii «grazie, anche tu non sei niente male» dissi sorridendo.
Passammo la giornata insieme, è una persona dolcissima, anche se fa finta di non esserlo,è come mio fratello, fa il finto duro.
Mi arrivò un messaggio, da Anonimo:ti vengo a prendere per le 8.00, Dam :).
Io:va bene, come hai avuto il mio numero? ;). Dam: l'ho trovato per strada, hahaha. Che scemo!! Io:Sisi ci credo, a dopo ;)

Ciao ragazzuoli, come state? Spero che questo capitolo vi piaccia,mi ci sono impegnata e so che non proprio bello ma faccio del mio meglio, stelline e commenti per sostenermi, al prossimo capitolo 😘

INNAMORATA DI LUIWhere stories live. Discover now