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Louis si svegliò la mattina seguente con un senso di smarrimento incredibile. Si guardò attorno e capì di aver dormito sul divano, sbadigliò e si stiracchiò. La Tv era ancora accesa e il rimanente della pizza giaceva, indisturbato, sul pavimento.

Tomlinson fece un verso di disapprovazione, doveva assolutamente dare una pulita...ma non gli andava.

Poi in un attimo sgranò gli occhi. Il lavoro, lui doveva andare a lavoro. Girò la testa verso il suo cellulare e lo accesse per guardare l'ora.

10:20

Cazzo.

Louis entrò in panico e si alzò velocemente per andarsi a preparare. Si catapultò nella sua stanza e prese i primi vestiti che gli capitarono in mano, corse nel box doccia e si lavò velocemente.

Rischiò anche di spaccarsi la testa, mentre usciva dalla doccia, scivolando sul bagnato e aggrappandosi al lavandino.

Si vestì e cercò di dare una sistemata e un senso ai suoi capelli. Tutti i tentativi furono vani e sbuffando tornò in salotto. Afferò il cellulare e lo sbloccò.

10:45

Si maledisse interiormente e si appuntò mentalmente che, ora, doveva sempre mettere la sveglia.

Uscì di casa e corse come un forzennato verso la fermata del bus. Si, lui non aveva una macchina...

Non seppe come, ma riuscì a prendere il bus e ad arrivare in tempo all'orfanotrofio.

Entrò e, ad accoglierlo, trovò Debs che alzò lo sguardo e lo squadrò dalla testa ai piedi.

"Sei sempre così puntuale...e...uhm...che stile unico..."

Ella ridacchiò all'ultimo.

Louis quasi le sputò in un occhio, ma si trattenne, e realizzò ciò che la ragazza aveva detto.

Abbassò lo sguardo per vedere come i suoi vestiti.

Portava delle Vans nere, degli skinny jeans azzurrini e una maglietta bianca a righe nere.

Ridicolo. Si sentiva ridicolo.

Alzò le spalle e fece un cenno del capo a Debbie.

"Vado a cambiarmi."

Lei annuì.

"Louis poi vai nella saletta comune, sono tutti lì. Sta un pò con i bambini e se ti chiamano per dare una pulita vai. Io arrivo tra poco."

Il liscio non la degnò neanche di una risposta e si andò a mettere il camice, per poi salire e raggiungere i bambini.

Intercettò subito Emily che, appena lo vide, urlecchiò felice.

Louis si mise a giocare con lei e le altre bambine, ma la sua mente era altrove. Stava cercando di fare il vago eh...ma il suo sguardo vagava da una parte all'altra in cerca di una chioma riccia.

Ma non lo trovava. Non trovava Harry.

Debs lo raggiunse e si mise seduta vicino a lui, cominciando a fare delle treccine ad una bambina che stava giocando con delle bamboline. Louis prese la palla al balzo.

"Debs?"

Quella girò lo sguardo.

"Si?"

Tomlinson si morse il labbro.

"Harry...Harry dov'è?"

La ragazza lo guardò confusa e alzò un sopracciglio, poi parve perdere tutto l'interesse.

"A scuola."

Rispose secca alzando le spalle.

"A scuola? Non studia qui?"

Chiese Louis

Debs scosse la testa in segno di negazione.

"No,  le spese scolastiche le paghiamo noi. È una storia lunga, Lou."

Louis si finse non infastidito dal nomingnolo e annuì tornando a giocare con Emily.

"Oh...e Louis?"

Continuò Debbie.

"Quando Harry torna, verso le 14, lasciamolo un pò stare. Di solito se ne va in camera sua. Dopo dovrei andare da lui a dargli una...uhm...notizia. Vieni con me?"

Tomlinson annuì, felice di poter rivedere quel ragazzino.

Eyes||LarryStylinson||Where stories live. Discover now