The Fighter's Moon

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-Tutto bene?

Una mano si mosse davanti ai miei occhi, ancora fissi sul bosco appena dietro al parcheggio. Il lupo era apparso e scomparso in pochi secondi, ma ero rimasta a fissare il punto come incantata, con il cervello che pensava a mille possibili spiegazioni.

Tornai con lo sguardo sul ragazzo davanti a me che nel frattempo era diventato paonazzo in volto e si stava mordendo l'interno della guancia.

-Stai bene?- mi chiese allungando una mano verso di me e poggiandola sulla spalla.

Mi scostai velocemente guardando ancora alle sue spalle -Sì...scusa devo andare- mormorai voltandomi velocemente e lasciandolo indietro.

Camminai spedita a testa bassa senza voltarmi verso l'aula di matematica e appena entrai in classe puntai direttamente verso l'unico banco al fondo dell'aula rimasto libero.

Almeno posso farmi gli affari miei senza essere osservata.

Ritengo che sia alquanto inutile dirvi che passai l'intera ora di lezione a pensare al lupo; ero certa del fatto che non fosse un lupo "normale" perchè altrimenti non si sarebbe mai avvicinato tanto agli umani, soprattutto di giorno.

E' per forza un licantropo...

Feci una smorfia di disappunto.

Non era rosso... quindi quella sera e le successive non sarei stata a caccia; andando per esclusione, però, poteva essere solamente un membro del branco.

Ottimo, sono fottuta.

Il mio viso assunse un'espressione di puro sgomento e feci cadere la testa sul banco coprendomi con le braccia.

Il giorno dopo ci sarebbe stata la Luna piena e il mio "territorio" si estendeva per nemmeno un chilometro, nessuna preda passava di lì, ero troppo vicina alle case e l'odore dell'uomo si sentiva fino a due chilometri di distanza. Era impossibile cacciare qualcosa senza sconfinare nel territorio del Branco che nella sera di Luna piena sarebbe stato al massimo delle forze e pronto a cacciarmi.

Passai il resto delle ore ad escogitare un piano per il giorno seguente ma più ci pensavo più le possibilità si esaurivano, la trasformazione sarebbe stata inevitabile e la mia unica possibilità di superare la notte senza incidenti sarebbe stata andare fuori città.

Che disastro...

Questi pensieri assillarono la mia mente per tutta la giornata, non seguii nemmeno una lezione e l'unica cosa che riuscì a distrarmi fu l'acquazzone che scoppiò poco prima dell'ultima ora; per un momento fui felice visto che l'acqua avrebbe cancellato le mie tracce ma subito dopo mi ricordai che avrei dovuto prendere il pullman e sospirai rassegnata all'idea che mi sarei inzuppata tutta.

La situazione divenne ancora più tesa all'uscita da scuola perché all'entrata, oltre al mio umore più nero dei capelli del punk vicino a me e alla pioggia torrenziale che non accennava a diminuire, incontrai Sarah con Ryan, Josh e una moretta tutta in tiro che guardava preoccupata fuori mentre si limava le unghie.

Prima che potessi avvicinarmi sentii un braccio avvolgermi le spalle e un profumo che mi era famigliare mi riempì le narici.

Spazio personale?

-Hola Ju!

-Ciao Cristina- la salutai passandomi una mano tra i capelli e sorridendole.

-Ho un sacco di cose da raccontarti!- esclamò togliendo il braccio e appoggiandosi alla colonna vicino all'uscita, esattamente davanti a Sarah e ai suoi amici.

-Di che tipo?- le chiesi distratta.

Cristina mi appoggiò una mano sulla spalla muovendo le sopracciglia senza staccare gli occhi dai miei.

Wild HeartOù les histoires vivent. Découvrez maintenant