Cuori nella tempesta

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- Perché non torna, Gaius? Non è mai stato via per così tanto tempo. -

- Non è la prima volta che sparisce all'improvviso, mia signora. Merlino non ha mai voluto preoccuparvi. I problemi vuole risolverli per lo più da solo. -

- Lo so, e l'ho rimproverato spesso per questo. Non può tenere il mondo intero sulle sue spalle, ma sono preoccupata. E se gli fosse accaduto qualcosa di grave? -

- Avrebbe fatto in modo di avvertirci. Dovete avere fiducia in lui. -

Gwen lo guardò mostrando un volto teso.

- Per quanto sia potente può essere ucciso, Gaius. -

Gaius si accigliò.

- Non dovete dire queste cose, mia signora. -

Gwen si alzò dalla sedia e prese a camminare per la stanza con passo nervoso.

- Non è solo questo. Dilys mi preoccupa. Da quando Merlino è partito è sempre triste. Non mangia, non si incontra con le sue amiche, non vuole più cavalcare! Lei che ama tanto la sua cavalla Gwynt. -

Gaius chinò la fronte sospirando.

- Dobbiamo avere pazienza. Merlino tornerà presto e le cose si risolveranno. -

Vi fu un bussare alla porta aperta della camera di Gaius, si voltarono entrambi e videro la figura corpulenta di Annis, la governante.

- Maestà, vi stavo cercando. - disse la donna con tono preoccupato.

- Che c'è, Annis? -

- E' per vostra figlia. Non capisco cosa abbia. Non vuole alzarsi dal letto, non vuole mangiare. Sta piangendo. -

Gwen uscì velocemente dalla stanza e Gaius si sollevò con fatica dalla poltrona.

Le cose si andavano complicando.

 Prese da un ripiano la sua borsa piena di rimedi e misture e si diresse lentamente verso la porta.

Gwen trovò Dilys rannicchiata nel letto.

Si sedette sulla sponda e le prese una mano.

- Dilys, piccola mia, che succede? -

La fanciulla aveva il viso rivolto verso la finestra, teneva gli occhi chiusi ma da essi scorrevano lacrime che avevano bagnato il cuscino.

Gwen le prese il mento costringendola a guardarla. Filtrava dalle palpebre il chiarore di uno sguardo amato. Somigliava così tanto ad Artù da farle male al cuore e nello stesso tempo da riempirla di un amore infinito.

- Perché stai piangendo? Ti senti male? -

- E' colpa mia. - mormorò Dilys.

- Colpa tua ? Di cosa? -

- Merlino non torna per colpa mia. -

- Dilys, ma cosa stai dicendo? -

- Non dovevo dirglielo. Non dovevo! -

- Cosa non dovevi dire? -

- Che lo amo! - proruppe con un singhiozzo disperato Dilys nascondendo il volto nel cuscino.

Gwen la guardava allibita, la bocca socchiusa, gli occhi spalancati su di una realtà svelata che non aveva mai immaginato potesse accadere.

Si voltò di scatto avvertendo un rumore alle sue spalle. Gaius era entrato nella stanza e stava posando la sua borsa su di un cassettone.

Il vecchio la stava guardando con calma e lei improvvisamente capì che lui lo sapeva. Ma perché stupirsene? Gaius sapeva tutto.

- Fatelo tornare, madre! Mandate i cavalieri a cercarlo, vi supplico! Dovete farlo tornare! -

Il sorriso di MerlinoWhere stories live. Discover now