Di pranzi particolari e strani avvenimenti

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Mensa della scuola, ora di pranzo

Con Ev, Max e gli altri avevamo deciso che avremmo mangiato in giardino, c'era ancora relativamente caldo e la scuola è dotata di un grandissimo giardino pieno di grossi alberi e aiuole colorate, perché mangiare in una deprimente sala piena di tavoli quando si può passare un'ora immersi nel verde.

Gli altri molto probabilmente erano già al solito posto, ma se si tiene conto della mia sbadataggine unita al ritardo cronico di questa mattina, si può facilmente intuire che il mio pranzo è rimasto sul tavolo della cucina. Durante la mattinata non sono riuscita nemmeno a fare l'intervallo perché quell'idiota di Hunter aveva dimenticato il suo libro di letteratura inglese, io come una cretina ho dovuto cercarlo per mezza scuola, perché non riesco a dire di no al professor Brown. Oh dai quale donna sana di mente direbbe di no a quel fantastico uomo. Così ho rincorso il sopra citato idiota per mezza scuola, ovviamente il suo libro è ancora nel mio zaino, perché il re degli idioti ha deciso di saltare le ultime ore prima del pranzo per fare solo lui sa cosa con i suoi amiconi; sicuramente è uguale a tutti loro, non devo illudermi che un gesto "gentile" possa cambiare tutto il resto, e poi mi devo ricordare che è stata sua la colpa per quello che è successo alla festa. Inoltre per colpa sua ho una fame tremenda e non sono ancora riuscita ad arrivare in mensa perché gli idioti del primo anno non hanno ancora capito che prendi il vassoio, ci metti su il cibo ed evapori, è così semplice e veloce.

La fila è kilometrica e questi non si muovono di mezzo millimetro, in aggiunta ho come l'impressione che il tizio dietro di me faccia parte della banda di caproni che Hunter chiama amici, quindi non so quanto possa essere produttivo girarmi incazzata per piantargli il vassoio in mezzo alla fronte; saranno venti minuti che questo menomato fa strani versi con la bocca, non so se avete presente i bambini piccoli, ma proprio piccoli, che si mettono in bocca qualsiasi cosa e quando hanno sbavato per bene si mettono a fare tutti i loro versi, con in annesso le bollicine con la bava. Ecco l'amico qua dietro è uguale, non mi stupirei se girandomi lo trovassi intento a infilarsi l'intero vassoio in bocca. Finalmente dopo quelli che sembrano anni la coda inizia ad avanzare, se non per il piccolo problema che quando provo a fare un passo in avanti non riesca a muovermi; eppure stamattina correvo, saltavo come una povera disgraziata. Riprovo a muovere un passo ma niente vado in avanti e ritorno al posto di partenza, provo ancora ma niente. Quelli dietro di me iniziano a lamentarsi, guardate che non è mica colpa mia se non riesco a muovermi, alcuni addirittura mi superano mentre l'imbecille dietro di me sghignazza; sentendo la sua risata mi si accende la lampadina, inizio a guardarmi in torno ed eccola li la mia bellissima borsa legata alla sbarra in ferro mentre metà delle mie cose sono rovesciate per terra, tra cui intravedo pure il libro dell'idiota ma non me ne preoccupo più di tanto. Tutta la scuola può osservare i miei bellissimi assorbenti in diversi colori e la collezione di burrocacao dei looney tunes sparsi per il corridoio della mensa; okay vi chiederete perché a diciassette anni suonati io vada in giro con burrocacao per bambini, in mia difesa posso dire che rendono le labbra morbidissime e poi sanno tutti di frutta.

Incenerisco con lo sguardo il cretino che ormai ride apertamente mentre gli altri guardano la scena, e mi metto a slegare la borsa; sotto gli occhi di tutti m'inginocchio per raccogliere tutte le mie cose quando nel mio campo visivo entrano due tacchi rossissimi mentre sento quelli che direi essere spaghetti rossi piovermi in testa e spargersi su tutto il pavimento.

–Mi dispiace così tanto cara, ma la prossima volta dovresti evitare di bloccare il passaggio, alcuni potrebbero non vederti – ovviamente Rachel non poteva evitare di ridere come un'oca, mentre se ne va via sculettando senza nemmeno sentire la mia imprecazione verso di lei e tutti gli idioti in questa scuola.

Il complice della rossa malefica scoppia a ridere ancora più forte, a ruota lo seguono tutti gli altri mentre io butto tutto dentro la borsa e dico addio al mio pranzo; ma cosa mi è saltato di andare in mensa da sola, sapendo che l'oca e il gruppo di zoticoni non mi lasciano nemmeno un momento di pace. Sento gli occhi di tutti puntati su di me mentre ridono e mi indicano, le mie guance si tingono di rosso cremisi; raccolgo la borsa da terra e senza alzare lo sguardo da terra corro verso l'uscita della mensa.

Dichiarata asocialeWhere stories live. Discover now