24. Brividi di terrore

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‘Oh fidati, sarà più un regalo per me’

Avrei dovuto aspettarmelo, come ho fatto a non arrivarci subito, che stupida. Quando Harry ha aperto bruscamente la tenda del camerino facendomi spaventare e gettandomi una pila di vestiti addosso ho capito tutto, perché tutti questi vestiti non arrivano neanche lontanamente vicini al ginocchio e non ho mai visto roba tanto scollata in vita mia.

“Io questi non li metto! Per chi mi hai presa?”- urlo piano per evitare di richiamare attenzioni-

“Provali e non fare storie.”

“Ma non è meglio che mi faccia prestare un vestito da tua madre?”- chiedo provando a convincerlo, ma so che non succederà-

Lo vedo piegare leggermente la testa di lato e sospirare mentre mi fissa dalla testa ai piedi. Perché mi fissa così? Sto cominciando a sentirmi a disagio e ho cominciato a pensare di avere qualcosa in faccia, come per esempio una macchia di ketchup all’angolo della bocca, oppure ho davvero sporcato il vestito come sperava lui. Ma quando mi volto verso lo specchio dietro di me capisco che le mie paure sono infondate, non c’è nessuna macchia da nessuna parte. Abbasso lo sguardo per controllare meglio ma quello che vedo sono le sue mani che cominciano a toccare i miei fianchi provocandomi un lungo brivido che parte dal fondo della mia schiena e arriva al mio collo proprio nell’incavo del quale lui poggia la sua testa solleticandomi la guancia con i riccioli ribelli.

“Allontanati da me, adesso.”- sussurro guardando la nostra figura allo specchio-

“Lo so che ti piace.”- soffia sulla mia pelle per poi bagnarla con le sue labbra umide. E’ una sensazione a cui potrei abituarmi, no, nessuno deve più toccarmi- “piace a tutte.”

“Non a me.”- mento in parte- “ora spostati.”- dico sicura di me-

“Mi sposto solo se ti provi almeno un vestito di questi.”- è sempre la stessa storia-

“Devi smetterla con questi stupidi ricatti.”- comincio ad alterarmi. E’ così frustrante pensare che tutto giri  attorno a degli stupidi compromessi. Ottiene sempre quello che vuole in questo modo e io gliele ho sempre date vinte anche se dal canto mio ho sempre sfruttato la situazione per ottenere qualcos'altro in cambio. Ma questa volta ha sfruttato una mia debolezza. Ho paura per tutto quello che riguarda il provare qualcosa per qualcuno, queste cose mi terrorizzano e non mi piace per nulla quello che ho sentito quando ha messo le sue mani sulla mia pancia.- “provo questo, va via ora, per favore.”

Deve essersi accorto del mio cambio d’umore, fortunatamente mi lascia all’istante dopo aver scelto un vestito a caso tra quelli che aveva scelto. Voglio solo andare a casa ora. Dovevo ascoltare Liam, perché non lo ascolto mai? Harry mi procurerà solo guai. So cosa sta succedendo dentro di me e non voglio cascare in queste merdate, soprattutto con uno come lui.

HARRY’S POV

L’ho sentito, l’ho percepito il brivido sulla sua schiena. Non mi era mai capitato che una ragazza s’irrigidisse così. E’ troppo perbene. Ora mi sento in colpa. Cazzo. Io stavo solo scherzando un po’. Ricordo che quando ero piccolo e mamma era arrabbiata con papà, la sera lui tornava con un regalo e subito dopo lei sorrideva. Eravamo ancora una famiglia felice allora.

Scaccio questi stupidi pensieri completamente fuori luogo e decido di trovare da me un vestito per Tal per la cena. Ho appurato che non le piacciono i vestiti succinti e non sarebbe neanche il caso vestirsi in quel modo durante una cena di lavoro. Meglio qualcosa di più lungo. Continuo a scartare abiti su abiti, troppo scuri non stanno bene con la sua pelle chiara, troppo lunghi non slanciano la sua figura e troppo scollati, per quanto mi piacerebbe, mi strapperebbe i capelli. Quanti problemi. Solo alla fine trovo quello che cerco. Un abito rosso che arriva pochi millimetri sopra il ginocchio. Non glielo mostro neanche, piuttosto mi affretto alla cassa prima che esca dal camerino. Questo negozio costa un occhio della testa ma almeno avrà un fottuto vestito degno di essere chiamato tale nel suo armadio.

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