15 • I knew you were trouble (Part 2)

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Quando mi sveglio, sento delle mani calde accarezzarmi la schiena.

Mugugno qualcosa di incomprensibile totalmente estasiata da quel tocco, per poi aprire gli occhi con fatica.

«Piccola..» la voce di Lauren mi giunge in un sussurro e apro gli occhi lentamente.

«Tutto bene?» annuisco piano e mi alzo lentamente, sedendomi sul letto, notando poi di essere nuda: arrossisco facendo ridere Lauren per poi coprirmi con il lenzuolo il seno e portarmi i capelli sulla spalla destra.

«Che ore sono?» domando guardandomi attorno, cercando la sveglia o un orologio.

«Sono appena le otto del mattino, e ho preparato la colazione.» sorride afferrando il vassoio posto sul comodino, per poi poggiarlo sul materasso tra noi due.

«E' stato un gesto davvero carino Lauren, davvero.» sorrido prendendo il panino ripieno di Nutella e iniziando a mangiarlo.

La mora sorride, incrociando le gambe sul materasso e addentando il suo panino alla marmellata, facendo calare il silenzio nella stanza.

Guardo Lauren con la coda dell'occhio e ammiro la sua bellezza in silenzio: gli occhi color verde smeraldo concentrati sul panino, le calde mani che mi hanno accarezzata tutta la notte che tengono la colazione, le labbra leggermente sporche di marmellata di more e i capelli spettinati e non in ordine come al solito.
E' davvero bellissima, in tutto e per tutto.

Le ho detto ti amo la sera precedente e non me ne sono pentita affatto: l'ho amata da sempre, solo che non me ne sono mai accorta, troppo spaventata di poter essere lasciata sola un'altra volta.

«Camz..» sussurra timorosa con gli occhi fissi sulle sue mani che stringono l'ultimo pezzo di panino. «Si?»

«Ti ho fatto male ieri notte? Era la tua prima volta e io avevo una fottuta paura addosso e...» sorrido posandole l'indice sulle labbra, fermando le moltitudini di parole che stavano per uscire dalle sue labbra, come ogni volta che è nervosa.

«Sei stata perfetta Lauren.» sorrido spostando l'indice per poi sorridere e avvicinarmi a lei: poggio una mano sul suo petto e sento il cuore batterle forte mentre poggio le mie labbra sulle sue in un casto bacio.

Noto le sue guance tingersi leggermente di rosso e ciò mi fa sorridere. «Dio. - sospira passandosi una mano tra i capelli- Con te mi sento un'adolescente alle prime cotte.» rido leggermente e si aggiunge anche lei, stringendomi tra le sue braccia e mi bacia il capo.

«Lauren..» sussurro diventando seria. «Si?» «Il tuo compito? Vuoi ancora che sia io la ragazza da ritrarre?»

«Certamente! Ricordi cosa ti ho detto?Non voglio disegnare corpo che non sia tuo: perché non voglio guardare corpo che non sia tuo.» annuisco e Lauren si alza, prendendo il vassoio e uscendo dalla stanza.

Ho vergogna nell'essere ritratta, anche perché mi vedrebbe nuda per un tempo indeterminato e io mi vergogno di essere vista nuda, vulnerabile.

Mi passo una mano tra i capelli e mi alzo dal letto, portando le lenzuola con me, strette tra le mie mani che mi coprono il necessario e scendo in cucina, dove trovo Lauren alle prese con i piattini che sta lavando.

«Laur?» la mora si volta e mi guarda con uno sguardo interrogativo. «Voglio essere ritratta da te, adesso.»

Lauren annuisce distrattamente e, quando realizza le mie parole, si lascia scappare un piatto che quasi non rompe.

«Emh. si-si, certo. Aspettami in sala.»

Lauren è seduta su una sedia, con il quaderno da disegno tra le mani e gli attrezzi da disegno ai suoi piedi:

si china leggermente e prende una matita e una gomma, per poi posare gli occhi su di me, in piedi vicino al divano con le lenzuola ancora strette tra le mani.

«Emh.. si, siediti.» dice schiarendosi la voce e tossendo, indicandomi il divano con la matita.
Annuisco titubante e sospiro, lasciando la presa sulle lenzuola che cadono lentamente lungo il mio corpo, scoprendolo piano piano fino ad essere a terra.

Lauren sussulta stringendo la matita e sorrido divertita mentre sento il suo sguardo addosso mentre mi siedo sul divano.

«Come mi devo mettere?» domando cercando di acquistare sicurezza. «Accavalla le gambe, -annuisco facendo come mi dice- porta i capelli sulla spalla destra e il gomito sinistro poggialo sulla gamba accavallata.»

Faccio come mi dice e sorrido, chiedendo conferma e, in risposta, Lauren annuisce sistemandosi sulla sedia e impugnando il quaderno in una mano, mentre nell'altra tiene la matita.

«Bene, ora inizio e mi raccomando, resta il più ferma possibile.» annuisco leggermente e Lauren inizia a muovere la mano, spostando gli occhi ogni volta dal quaderno a me, osservando ogni mio tratto, ogni mio difetto.

«Se avessi detto di no per il ritratto, cosa avresti fatto?» domando cercando di non muovermi.

«Semplice: mi sarei preso un tre.» sorride leggermente guardandomi negli occhi, per poi riportarli sul mio seno che sta disegnando da qualche minuto.

«Lauren?» sussurro. «Si?» sospiro guardandolo mentre disegna e alle volta cancella una parte fatta male.

«Io sapevo che eri un problema e sai perché?» non lo faccio nemmeno rispondere che riprendo il discorso per la paura di dimenticare tutte le parole, tutto ciò che sento.

«Perchè mi sono interessata a te fin da subito, ma avevo i prosciutti sugli occhi: non volevo vedere e avevo paura di soffrire, ancora. Sai perchè ho accettato le lezioni? Perchè volevo stare a contatto con te, conoscerti meglio, ma sapevo fosse sbagliato, perchè mi ha portato a capire che ti amavo e ti amo con tutta me stessa, anche se la paura regna sovrana. Ho capito di amarti davvero ogni giorno di più, quando mi sei stata accanto a Cuba, quando mi hai detto di amarmi con fatti e parole, quando mi hai portata dalla tua famiglia; ogni giorno mi hai dimostrato di amarmi e mi hai fatta innamorare sempre più, fino a quando l'ho capito.» Lauren sorride leggermente per poi prendere un carboncino e iniziare a muoverlo sul foglio mentre mi ascolta attentamente.

«Ieri notte è stata la notte più bella della mia vita, ogni giorno con te è il più bello che possa passare, perchè io ti amo Lauren.» sospiro abbassando lo sguardo e, in tutto questo, non mi sono accorta che Lauren si è alzata dalla sedia e si trova davanti a me.

«Ti amo anche io Camila.» sussurra alzandomi il volto per poi posare le sue labbra sulle mie.

Cosa ne pensate? Vi sta piacendo??:)
Se arriviamo a 25 voti e 10 commenti pubblico  il prossimo capitolo! 👍🏻

PS • il prossimo capitolo sarà l'ultimo e poi ci sarà l'epilogo 🙈

Lezioni di seduzione || CamrenWhere stories live. Discover now